Progressivamente innominabili per i vertici UE le feste di NATALE e PASQUA: troppo cristiane
Nel 2011 l'UE faceva stampare 3 milioni di agende scolastiche, mancando di inserire festività tipiche della tradizione cristiana (pagina bianca alla data del 25 Dicembre).
Nel 2021 le linee guida sul linguaggio inclusivo indicavano di cambiare i termini Natale/Maria con vacanze/Malika.
[CzzC: piccoli gradini su scala Overton funzionali ad obiettivi di lungo termine: sostituire certi diritti umani quali l'obiezione di coscienza e la libertà di educazione con i nuovi cosiddetti DIRITTI CIVILI; altro obiettivo a lungo termine sarebbe sostituire il nostro calendario con una diversa conta degli anni, non più dal Natale di Cristo.
Tutto ciò piacerebbe assai anche a certi regimi totalitari come quello del PCC, non certo ai padri fondatori dell'Europa: piacerebbe anche ai cadudem?
Iniziai a conoscere la tendenza in titolo già nel 1986 alla scuola materna frequentata da mio figlio che il collettivo delle maestre voleva ammaestrare con la sceneggiata del Re viola e Re verde al posto del Presepe: allora noi genitori riuscimmo a far tornare il Presepe, ma alla lunga sta prevalendo la presepefobia alimentata soprattutto non da islamici ma da illuminati laicisti e da nostalgici del ’68.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: nome e feste dei cristiani innominabili; festa del Natale cristiano censurata? Cristiani nei paesi scristianizzati
↑2021.12.01 <stampa repubblica google> La commissaria europea all'Uguaglianza, Helena Dalli, ha ritirato le linee guida sul linguaggio inclusivo con i riferimenti al Natale e ai nomi diversi per ♂♀. [CzzC: resipiscenza? Ma va'! Son troppo illuminati quei soloni per non aver previsto anche la ritirata tattica, avendo comunque raggiunto l'obiettivo di misurare l'effetto che fa, come 10 anni fa quando la commissione UE stampò 3 milioni di agende senza la festa di Natale. Bravo il Giornale che scoprì il suddetto documento, ma a mio avviso esagerò tre giorni fa ad usare il verbo vietato nel titolo «In Europa vietato dire "Natale"» (come sbaglia oggi a titolare «Abbiamo vinto: l'Ue si rimangia i divieti su "Natale" e "Maria"»), ma convengo che anche il solo sconsigliare (anticamera Overton del vietare) sia nella fattispecie indicatore di una colonizzazione ideologica che censura parole incarnate da secoli nel linguaggio naturale, assieme a parole come uomo, donna, padre, madre, termini che i suddetti piloti del mainstream aborriscono come stereotipi. I suddetti censori avevano previsto di trovare più esplicito benestare dai musulmani? Si compiacciano dei cristiani che han votato la censura e la giustificano come gentilezza inclusiva anti discriminazione pro multiculturalismo e per i cosiddetti diritti civili]. <vatican> Parolin: distruggere le radici.
↑2013.12.24 <giornale>: Nelle istituzioni della UE in nome del politically correct si tende a sostituire il Natale e la Pasqua con feste (inverno, luce, primavera, vacanza) disancorate dalle radici cristiane: Furono gli insegnanti di ispirazione sessantottina a prodigarsi per togliere i crocifissi dalle aule e negare allestimento di presepi o canti natalizi nelle scuole. In parallelo tutti noi abbiamo gradualmente sostituito il presepe con l'albero di Natale, la nascita di Gesù bambino con Babbo Natale, l'Epifania con la Befana, la festa religiosa con la festa dei consumi. Scopriremo che l'Europa abolirà Natale, Epifania e Pasqua come i Paesi islamisti, con la sola differenza che questi lo fanno per calpestare la libertà religiosa dei diversamente credenti, la Ue nel nome della «tolleranza». Fintantoché potremo augurarci «Buon Natale» continueremo a beneficiare di una civiltà cristiana che è all’origine dei diritti fondamentali per la dignità e a la libertà della persona.
↑2011.01.26 <termometro Giornale2010 Avvenire2012 google perugia>: L’UE esclude il Natale dall’agenda scolastica: il diario, fatto stampare in >3M copie per le scuole secondarie, riporta festività musulmane, ebraiche, indù ed altre ancora, mancando di inserire festività tipiche della tradizione cristiana: pagina bianca alla data del 25 Dicembre. [CzzC: aiutami a cercare notizia che le autorità islamiche abbiano denunciato sdegnosamente la dimenticanza come avrebbero invece fatto le autorità cattoliche se fosse stata simmetricamente opposta]