Sconsacrazione della città di Rovereto a Cristo Re
SG in autunno 2012 scrive al Direttore del settimanale diocesano Vita trentina.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 30/12/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: voti, feste e segni cristiani; illuminata eterodirezione?
↑2012.mm.gg in autunno. [CzzC: il testo che segue non è l’originale di SG che potresti leggere qui: il testo seguente ricevetti per email e, prima di importarlo sul mio blog per commentarlo, ho rimosso alcune espressioni che non condivido e che mi parrebbero meritevoli degli aggettivi usati in un articolo al cui autore scrissi così].
Oggetto: “Sconsacrazione della Città di Rovereto a Cristo Re
Le scrivo in quanto rappresentante di quei cattolici additati al pubblico ludibrio, anche grazie alla caricatura del Suo settimanale diocesano “…hanno improvvisamente destato dal tepore un gruppo di fedeli, recalcitranti, che hanno dato vita ad una fantomatica associazione per il recupero delle radici cristiane di Rovereto”. E’ evidente che all’interno della Chiesa cattolica si sta amplificando un fenomeno denigratorio che sta sfigurando orribilmente il volto della Sposa di Cristo [CzzC. gareggiando con certi sfiguramenti del volto di Cristo sedicenti artistici].
E’ accaduto che, confidando nella distrazione del gregge roveretano [CzzC: e nel silenziatore prescritto sull’iniziativa in CPD], il preposto, pur non avendone forse titolo canonico, ma appoggiato da vertici curiali, provvide a far neutralizzare il voto a Cristo Re che le autorità cittadine avevano formulato nell’immediato dopoguerra: mezzo secolo fa il voto sorgeva con iniziativa civile dal basso del popolo roveretano, che si impegnò a cercare il regno di Dio con libero e solenne “Atto di Consacrazione della Città a Cristo Re, [CzzC: mentre oggi l’operazione inversa prende origine dall’alto dei chierici locali in sinergia con i cadudem del CPD, lanciati da appelli ad una pastorale più coraggiosa, ma anche con la raccomandazione di non parlare della lettera inviata al Sindaco: la notizia sfuggì] e un gruppo di fedeli reagì raccogliendo centinaia di firme di dissenso rispetto all’intento svotatorio [CzzC: rileggendo nel 2013 annoto che la svotatura, offerta al Sindaco con lettera riservata della presidenza del CPD, si compì a marzo 2012
- con pronunciamento dell’Arcivescovo 19/03/2012 che convertiva il precedente impegno delle pubbliche autorità in libertà di adesione ad un rito «Le autorità pubbliche saranno invitate e . . . libere»
- e con la riscrittura dell’Atto di consacrazione in formula generica che non nomina la città di Rovereto].
Ciò che colpisce è che in questo caso non sono le istituzioni pubbliche o gruppi di laicisti militanti che chiedono la cancellazione di un gesto riflettente le radici cristiane di Rovereto, ma le istituzioni ecclesiastiche stesse. Sappiamo che contagia tutte le religioni il processo di secolarizzazione essicante le radici popolari della fede e delle devozioni, anche quelle originate da eventi storici, ma qui vediamo esponenti della Chiesa locale darsi da fare per accelerare illuminati il suddetto processo e, in occasione di interviste, ridicolizzare le espressioni contenute nell’Atto di Consacrazione dei nostri padri, echeggiando le solite tiritere degli avversari del Magistero petrino (La Chiesa è in ritardo sui tempi, occorre che adegui il suo linguaggio, occorre una pastorale più coraggiosa che assecondi il mondo e non cerchi continue contrapposizioni col mondo) [CzzC: e nel contempo lasciando ai papa-succubi solo l’inginocchiatoio e l’elemosina, allontanandoli dalla presenza pubblica]
Agli occhi dei semplici la svotatura appare un’insofferenza per la trascendenza e a riconoscersi figli di Dio per un regno che non è di questo mondo.
Vede Direttore, quei recalcitranti e fantomatici fedeli destati dal tepore, sono persone semplici ed operose [CzzC: addormentate? Non si vergognano di essere dileggiate come baciapile e sanno che il loro prodigarsi per gli ultimi non è fatto per la visibilità di un partito, ma per annunciare che traggono energia da Cristo figlio di Dio crocifisso e risorto e dalla consapevolezza di essere attenzionati da un’immensa misericordia divina, rivolta anche ai suddetti dileggiatori. Quei fedeli di Cristo Re, come da sempre accade nella storia, sono emarginati perché non incensano la dittatura del relativismo né Cesare, e sanno che il Re non promise loro gloria mondana ritengono grazia speciale che qui da noi la persecuzione non sia ancora in modo cruento come invece hanno/ebbero a patire pari innocenti sterminati da lumi feroci tra ‘700 e ‘800, lagherizzati, gulagati, macellati Cristeros, laogati nella “democrazia” cinese, per mano palese o nascosta di illuminati che nelle loro sessioni più o meno occulte si agghindano da militari o con stole e medaglioni faraonici, non tanto invisi da quelli che oggi sogghignano per l’avvenuta svotatura.
Caro Direttore, le chiederei di guardare il volto di quelli che in prima fila oggi soccorrono l’uomo in affanno: troverebbe ovviamente anche filantropi sogghignatori come sopra a fianco di quelli che avrebbero preferito che quel voto restasse, ma mentre i secondi non disdegnano la collaborazione dei primi nella caritativa, i primi tendono ad emarginarne i secondi che non tifassero per il loro partito].
La Chiesa unita al magistero petrino è il mistero del popolo di Dio nato dal mistero di Cristo morto e risorto e dall’effusione dello Spirito e quando nei secoli alcuni esponenti della Chiesa gerarchica cedettero anziché reagire alle lusinghe del mondo relativista, fu lo Spirito a muovere i cuori dal basso, dei semplici battezzati che con tutte le loro forze confidando nella Divina Provvidenza, che non inganna e non abbandona, come non abbandona mai la sua Chiesa. Questa è la nostra Speranza cristiana.
SG
[Czz: 2023: aggiungerei una domanda a don S.N*: a distanza di oltre un decennio vediamo più che dimezzati i giovani frequentanti chiesa e parrocchia: ma a Suo avviso la percentuale di calo è più alta tra i figli dei suddetti sogghignanti o tra quelli che non avrebbero perorato lo svotorov?]