Il Melograno di TN
(da non confondere con Il Melograno Onlus di Brentonico)
“Il Melograno/facebook” presente a Trento dal 2008 ha tradotto in servizi la constatazione che una madre ha necessità di essere accudita per poter accudire, incoraggiata per poter riservare una premurosa tenerezza al bambino; promuove il metodo Montessori
Referenziato su Opera nazionale Montessori e su il Trentino dei Bambini di Silvia Conotter (albo giornalisti trentini): nasce a Verona nel 1981 come prima associazione di mamme per le mamme, da un gruppo di donne che avevano in comune il desiderio di cambiare il modo di accogliere un bambino alla nascita con parto da protagoniste. Presente a Trento dal 2008 “Il Melograno” non è un consultorio, ma un luogo dove operano pedagogiste, psicologhe, consulenti dell’allattamento, psicomotriciste, insegnanti massaggio infantile…, convinte che una madre ha necessità di essere accudita per poter accudire, incoraggiata per poter riservare una premurosa tenerezza al bambino
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 16/07/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Montessori
↑2015.01.08 VT#02p10 al via la formazione Montessori: saranno inaugurati ven09gen.h16 presso il Dipartimento della Conoscenza di via Gilli 3 a Trento, i primi corsi di formazione a Metodo Montessori organizzati dall'opera Nazionale Montessori in collaborazione con l'Associazione trentina "Il Melograno". Dopo un primo momento dedicato alla presentazione dei tre percorsi formativi, aprirà i lavori Paola Trabalzini (professoressa associata di Storia della pedagogia presso l'università LUMSA di Roma, studiosa del pensiero montessoriano) con una lezione sugli aspetti storici del Metodo. I corsi di formazione porteranno in futuro all'avvio di una sperimentazione a metodo Montessori anche nelle scuole del Trentino. [CzzC: mi chiedo se la docile frequenza con cui VT pubblicizza la promozione delle scuole Montessori derivi più dall’enfasi che loro attribuisce la cultura dominante (quantomeno per le originali affinità masso-illuminate e per il revival di derivazioni teosofiche – vedi Steineriani e antroposofia) o da ispirazioni ISR-FBK con Rousseau cristiano autentico: ma forse la ricorrenza è semplice dovere di cronaca imparziale; e comunque apprezzo gli esiti formativi delle Montessori, solitamente superiori alla media]
↑2014.04.13 VT#15p8 Il metodo Montessori arriva in Trentino dal prossimo settembre: la PAT ha autorizzato l'Opera Nazionale Montessori per formazione insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria: merito dell'associazione “Il Melograno”
↑2013.05.04 Convegno a Trento “Montessori, perché no? Un approccio scientifico dalla parte dei bambini”. Locandina del convegno.. Passo questa mia pagina su Montessori a VT come spunto per eventuale loro articolo sul convegno nel prossimo #19. Il convegno vuole sollecitare una attenta riflessione sull‘infanzia, nella consapevolezza che c’è bisogno di restituire senso all’educazione per rimettere al centro i bisogni e i diritti fondamentali di ogni bambino, rispettandone l’identità e le esigenze “fisiologiche” fin dai primi istanti di vita. Il pensiero e il metodo di Maria Montessori, che da sempre contaminano l’impianto culturale pedagogico de “Il Melograno”, abbracciano tutta la vita del bambino, dalla nascita fino e oltre l’adolescenza e sono, nell’intenzione e nei risultati, davvero universali. Pertanto, il Convegno, offrirà una varietà di punti di vista su base scientifica e rari in un’unica iniziativa di questo stampo, per permettere di riflettere su un’educazione “come aiuto alla vita” [CzzC: sarebbe interessante analizzare l’intersezione dell’insieme dei relatori e proponenti con l’insieme dei filo ... (...sofi?)]
↑2013.01.17 <biogenitorialità-nuove compagne/Laura>: promozione del DOPPIO DOMICILIO o domicilio condiviso: due case per i figli dei genitori separati: non ce n’è una più importante dell’altra, perché sono diverse. Il bambino pensa ho due case... se solo una predomina allora non c’è equilibrio su niente ... avere il doppio domicilio significa dire i miei genitori sono uguali e diversi ( e questo è scritto in un documento). E questo è necessario per crescere bene ... dal punto di vista del bambino è diverso vedere e vivere in ambienti in cui separatamente i genitori mantengono i figli direttamente, entrambi per come possono oggi, da ambienti in cui uno gestisce e l’altro paga, perché è questo che vede il bambino o il ragazzo. E questo produce degli effetti dentro ... c’è un gruppetto delle “nuove mamme”, perfettamente aderenti a un pensiero di potere e sistema, che si oppone al condiviso e lo fa sul web, su giornali e alla radio. Il linguaggio è rozzo e primitivo quanto i loro messaggi, che veicolano mischiando rabbia a manipolazione, infamie e crudezze ... Queste femmine raccolgono qualche nonna intorno, che se è possibile, è peggio di loro. Ma che modello propongono in sintesi? Quello del club delle “prime mogli”... Ma come? Anni di battaglie femminili, con pensieri e cultura diversa, soffocata da maschi di potere e dalla chiesa, e cosa osservo? Femmine che parlano di “pseudodiritti da primo matrimonio”. Senza parole. Ma queste dove hanno vissuto in tutti questi anni di confronti e di scontri a volte aspri sulle tematiche femminili? Da quello che scrivono a proposito delle donne sotto mira, tipo ominidi portatrici di ovuli, si evidenzia un pensiero arcaico da harem cinese, come quello del film “Lampade rosse” dove la prima, soppiantata ogni volta da una nuova, si incazza per motivi di gelosia fino a provare l’invidia.
Perché parlarne? Perché è un particolare del terreno dove ci muoviamo nella nostra guerra per il condiviso. Un frammento che si aggancia a altri frammenti “politici” e ideologici. Dentro le strutture del potere che veicola le informazioni contro il condiviso. Quello che poco si dice del condiviso nell’informazione di potere, praticamente quasi tutta, è che propone soluzioni che tengano conto di tutto, quindi anche del “casino”. Quello che non si dice è che le audizioni al Senato sono state in numero nettamente maggiore e ben argomentato a favore del condiviso. Vi ha partecipato gente di tutti i gruppi e associazioni sul tema, comprese quelle femminili come la “Federcasalinghe”, le associazioni dei figli di separati ormai adulti, e rappresentanti della Comunità Scientifica, quella vera non la finta. Quello che non si dice è che il prof. Marino Maglietta, il nostro Erudito in questa guerra, ha usato il suo tempo e le sue tasche, per girare l’Italia e spiegare il condiviso a giudici, gruppi, associazioni, “politici”. Quello che non si dice a sufficienza è che ci sono troppi papà separati che si suicidano. Esseri umani che si tolgono la vita per disperazione. E non c’è niente da ridicolizzare in merito. Quello che non si dice è che la politica non vuole questo progetto. Sono i fatti che contano, non le loro parole. Le loro promesse non mantenute. Quando ero dentro Idv non sono riuscita a livello nazionale a concretizzare nulla per i bambini. Sono stata ostacolata in tutti i modi, dentro e fuori. Ma ho potuto osservare come si muovevano tutti i politici a livello nazionale, ogni esperienza è utile. E ho capito come funziona lì dentro, o meglio come non funziona. Per questo sono convinta che dobbiamo mandarli via tutti o quasi, e dobbiamo impegnarci, perché molti sabotatori del progetto dentro il Pd sono candidati. E questo vale per tutti i partiti. L’informazione farà la differenza.
Un punto di riferimento, in questa battaglia civile per il condiviso, lo troviamo nel MFPG che è il movimento delle donne e che trovo rivoluzionario nel suo modo di porsi e per il pensiero che porta. Un movimento libero di donne e uomini a favore dell’infanzia. Lo trovo la sintesi delle tante alleanze che si stanno creando in rete per il condiviso. E questa Alleanza fatta di tanti gruppi, associazioni, persone di scienza, donne libere e evolute, società civile, ha il sapore della vittoria. Noi lottiamo per vincere e vinceremo. Ci metteremo il tempo che servirà ma vinceremo