La sovrappopolazione mondiale sarebbe colpa della Humanae vitae?
Pongo alcune domande a G.Grigolli che su VT#30p30 «una chiesa verde» surrettiziamente lascerebbe supporre che l'Humanae Vitae (nel seguito HV) sia corresponsabile del problema della sovrappopolazione mondiale.
Le due repliche di Fr.Giovanni Patton e di Renzo Gubert su VT#31p31 sono più profonde e pacate della mia presente, chiedo venia se tu ravvisassi polemica la mia analisi semantica del testo di Grigolli con la quale vorrei sgamare trucchi dialettici e tentativi di criminalizzare incolpevoli; oso in tentativo di correzione fraterna.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: Giorgio Grigolli; cattolici adulti; Vita Trentina
↑2014.07.24 estraggo da VT#30p30: Una Chiesa “verde”, tra Francesco e Paolo VI. Papa Francesco sta elaborando un’enciclica a proposta e a difesa delle zone vergini della Terra. In vista della beatificazione di Paolo VI, a ottobre, ecco qualche interrogativo incalzante.
Un papa “verde”, un nuovo “colore” di Chiesa? Si legge che Francesco sta elaborando un’enciclica, a proposta e a difesa delle zone vergini della Terra, a contestare intenti sempre più inoltrati nelle cementificazioni dell’uomo, prodotte (e dovute) dal composito (e insensato?) aumento della popolazione. Al momento, nelle cifre documentarie, siamo più di sette miliardi. Se le statistiche previsionali indicavano - fino a poco tempo fa - un massimo di nove miliardi, oggi se ne prospettano dieci. L’Africa, tutta di corsa. “Dove li mettiamo?” si interroga un politologo di fama, Giovanni Sartori, sul Corriere. Documenta: Tokyo potrebbe arrivare a 39 milioni di abitanti, Delhi a 30 milioni, San Paolo e Città del Messico a più di 20 milioni. Con certezza tutta sua, Sartori intesta gran parte dei drammi incombenti a una enciclica, 1968, di Paolo VI, la Humanae vitae, che ha condannato l’uso dei contraccettivi, i metodi artificiali di controllo delle nascite. La storia di questa enciclica è stata minutamente raccontata, a connotati anche drammatici. Il tema, entrato allora nel clima e negli spazi del Vaticano II, fu tutto riepilogato in proprio da Paolo VI , con una sua tormentata assunzione di “no” che determinò contrasti di vedute e separatezze dottrinali. Alta la preoccupazione di quel suo rigido dire autoritario, diventato carente nell’osservanza anche presso l’intimità di coppie non distanti dalla Chiesa.
[CzzC: caro Giorgio, ti vedo trascrivere che Sartori intesta gran parte dei drammi incombenti (9 miliardi di uomini) a una enciclica, 1968, di Paolo VI, la Humanae vitae: siccome mi pare che nel contesto tu non osi smarcarti apertamente dai tifosi di cotale intestazione, provo ad aiutarti con due contro-correlazioni statistiche:
1. L'incremento maggiore della popolazione mondiale avviene in Africa e India paesi a stragrande maggioranza non cattolica dove le relative minoranze cattoliche fanno meno figli della media anche perché non sono poligame, non sposano bambine e considerano la donna ben più che fattrice e oggetto del desiderio;
2. I paesi con regresso demografico, in primis l'Italia, sono quelli che più conoscono l'esistenza della Humanae Vitae, peraltro carente nell’osservanza anche presso l’intimità di coppie non distanti dalla Chiesa, per usare parole tue.
Per correggermi, ti chiederei_#1 due correlazioni opposte a sostegno della intestazione di Sartori e, se non ne trovassi di probatorie, potresti osare esplicita dissociazione da tale intestazione, onde evitare, in entrambi i casi, surrettizi inganni in ambito scientifico (relazioni di causa effetto) ai lettori di VT (peraltro vaccinati da confusioni catechetiche rifilate senza confutazione direttiva).
Con tutto ciò non mi credere difensore integrale della HV: sono certo che il Magistero petrino saprà riformularla per esplicitare anche nel testo il giudizio aduso dai confessori prima e dopo il '68 onde conciliare genitorialità responsabile con l’affettività sessuale di coppia].
Adesso, preannunciata a ottobre la proclamazione di Paolo VI a Beato, ecco qualche interrogativo incalzante. Come riemergerà il tema nella (ri)visitazione, nella (ri)lettura dei carteggi e degli atti d’epoca? Tutto riassunto in integrale, ossequioso, ribadimento? Quale spazio, in una riattenzione di clima presso studiosi, esperti e popolo fedele, capace di opinione?
[CzzC: ti chiederei_#2 se stai osando una candidatura a contro postulatore nella causa di beatificazione; ma forse più semplicemente cogli l'occasione per incalzare un Leitmotiv.L3 contro i papasuccubi incapaci di opinione, integrali, ossequiosi].
Oltre tutto, emerge una coincidenza da sottolineare. Risulterà dominante, nel prossimo ottobre, il tema della vita e delle esistenze, nella considerazione del Sinodo mondiale indetto da Papa Francesco, dedicato alla famiglia. Sarà un vedere e un intendere indotto dalla salutare penetrazione delle famose 38 “domande” dell’istruttoria presinodale rivolte a novembre da Papa Francesco alla cattolicità tutta intera. Non arroccata. Animata da “respiro” forte. Qualcosa, dopo quel memorabile 1968 di Paolo VI, è venuto a crescere. Più sottile, più umano, penetrante.
[CzzC: convengo sulla piacevolezza del profilo umano di Papa Francesco, ma ti chiederei_#3 di documentare con un esempio per ciascuno dei 3 Papi precedenti quale loro atto magistrale ti sia apparso meno umano, il che possibilmente senza le allusioni tipiche del Leitmotiv.L2, bensì con atti puntuali].
A episodiche concatenate. I vescovi del mondo, rispondendo ai quesiti, hanno fatto sapere ad esempio che incontra difficoltà presso la stragrande maggioranza dei fedeli la direttiva di Chiesa sulla contraccezione. Si parla di tutte le situazioni difficili- coppie di fatto, famiglie “allargate”, divorziati risposati, altro e altro - raccomandando attenzione e misericordia nello stile di Francesco. Uno sguardo “non legalista” sulla realtà quotidiana del mondo. Anche su argomenti una volta ritenuti imbarazzanti. È iniziato un percorso di quasi due anni: dopo l’assemblea “straordinaria” di ottobre, riparleranno le Chiese locali, in seconda assemblea, nel 2015, introduzione all’ultima parola del Papa. Ciò che già è cambiato è l’atteggiamento, lo stile. Si analizza la crisi della famiglia anche economica, si citano i lati oscuri, violenze, femminicidi, abusi.
[CzzC: anche Paolo VI sapeva che la direttiva di Chiesa sulla contraccezione incontra difficoltà presso la stragrande maggioranza dei fedeli e raccomandava attenzione e misericordia ai confessori. Convengo con te che tale attenzione e misericordia debba essere esplicitata meglio anche nel testo della HV e che occorra discernere tra chi usa la contraccezione per più comodamente usare plurimi partners e chi vi ricorre perché la sua responsabilità genitoriale, magari già esercitata, non è nelle condizioni di potersi più fidare dei metodi naturali. Io penso che una certa rigidità nella HV non sia dipesa da carenza di umanità e di misericordia, ma dal fatto di non essere riusciti allora a trovare una formulazione che legittimasse l'esercizio della genitorialità responsabile senza offrire il pretesto logico per legittimare a cascata l'aborto nel caso che anche il condom fallisse.]
Nel nuovo proporre, il tema dei sacramenti negati ai divorziati risposati ha forte rilievo, più sentito in Europa e in America del Nord. Una nuova analisi in istruttoria prefigura uno snellimento delle procedure per riconoscere la nullità delle nozze. Quanto alle coppie omosessuali, nelle repliche ai 38 quesiti prevale il no a una “ridefinizione del matrimonio”: nessuna “equiparazione”. Insistenti le aperture alle unioni civili, adesso introdotte come riferimento a valori-doveri propri della convivenza anche nel dibattito di Montecitorio. L’arcivescovo Bruno Forte, segretario del Sinodo, riprende la sottolineatura di una “Chiesa accogliente”. Osserva che tra gli atteggiamenti opposti, da crociata o relativista, …“la maggioranza cerca un dialogo che distingua l’unicità del matrimonio dall’esigenza di riconoscere anche diritti e convivenze tra persone dello stesso sesso”.
[CzzC: anche ai tempi dei Pacs e dei Dico interloquii con tuoi affini (Rosi Bindi), sull'esigenza di riconoscere diritti affettivi e convivenze anche tra persone dello stesso sesso, tutti riconoscendola scontata senza scomodare Forte, ma consci che Arcigay e scalfarottiani con la cultura dominante che va da Obama/US alla Lunacek/UE all'OMS, pretendono l’unicità del matrimonio con le adozioni gay e gli uteri in affitto, in onta al principio di precauzione pro difesa degli indifesi: tu quoque? Credo che no, ma ti chiederei_#4 di osare più esplicito discernimento]
Da quel tempestoso 1968 sono trascorsi, in evoluzione drammatica, più anni di quelli del calendario rituale. Proponendo una sintesi tutta sua, Giovanni Sartori, il politologo, va a sperare “ardentemente” che l’enciclica “verde” di Papa Francesco “lasci cadere” la Humanae vitae. Annota: Papa Francesco non può ignorare che un formicaio umano ucciderebbe anche il verde della Terra, la natura “vera”… gli esperti dicono che ci restano dieci anni prima della catastrofe climatica che sarebbe anche la catastrofe umana delle donne e degli uomini che la stanno vivendo”. Prova a confrontarsi, tra i terribili dilemmi con l’ossequio e l’utilizzo di una esortazione di Papa Francesco in una omelia del 19 marzo 2013. Aveva raccomandato di “custodire” la Terra, aveva detto che “quella vocazione non riguarda solamente i cristiani, ma una dimensione che è semplicemente umana, onnicomprensiva. È il custodire l’intero Creato, la bellezza del Creato”. Sante parole, dice il politologo. Quanto accostabili al controverso incedere di un Beato in divenire? Da annotare in ottobre.
Giorgio Grigolli
[CzzC: vista la tua abilità nel dire che la sintesi di Sartori è tutta sua, ti chiederei_#5 perché on hai osato confutarlo per dimostrare che non sia anche tua: il calibro di un ex governatore del Trentino non dovrebbe aver bisogno di miei suggerimenti (come le suddette due contro-correlazioni) per smentire una illazione di causa-effetto palesemente infondata tra la HV e la sovrappopolazione mondiale. Ma nemmeno Sartori è uno sprovveduto, e non va certo a chiedere a Papa Francesco di lasciar cadere la Humanae vitae per far ingravidare meno cattoliche: sapete bene tu e lui che ciò sarebbe ininfluente sulla sovrappopolazione mondiale; dunque a che pro dettare l’agenda al Papa? Per legittimare le campagne di distribuzione gratuita planetaria dei contraccettivi? Se voleste, vi darei anch'io 2€ allo scopo, ma pare che non bastino i condom gratis per riparare lo squilibrio demografico introdotto dalla stessa cultura dominante col sesso libero multimediato. E allora che altro dovrebbe sdoganare Papa Francesco? La sterilizzazione di massa? Gli aborti forzati (Cina docet)? Mi state dicendo che per ora vi basta che il Papa legittimi l'uso dei contraccettivi ai singoli amanti? Il resto verrà a crescere, più sottile, penetrante, ma anche chi dimentica che i Papi nel formulare Magistero ragionano con l'affezione all'umano dimostrata da Cristo più che dai politologi, vedrà che bel discernimento saprà fare Papa Francesco sull'HV senza cadere nel tranello delle legittimazioni a cascata; io son fiducioso che mi soddisferà; vedremo se soddisferà anche te e Sartori].
[CzzC: commenti e domande configurano un tentativo di correzione fraterna con questi intendimenti]