↑2024.12.08 <rai google vid♫> i jihadisti di AL JOLANI espugnano Damasco, Assad in fuga/esilio [CzzC: per non fare la fine di Gheddafi e di Saddam? Che figuraccia la “protezione” di Putin! Peggio di quella disattesa in Nagorno Karabakh. Per contro sogghignano i foraggiatori della galassia (Erdogan, wahhabiti del Golfo, Israele, …). Per Trump la Siria è un disastro e gli USA non si debbono coinvolgere: dissimula quanto si siano coinvolti con missili e ivi tengano ancora 24 basi? Già erano rimasti pochi i cristiani siriani: li vedremo ulteriormente cacciati? O dilaniati da attentati in chiesa?
Le correlazioni non sempre indicano un preciso movente, ma sono inquietanti se guardiamo agenti e conseguenze del regime change in Siria, con i cristiani diasporati da una terra dove convivevano con diverse religioni ed etnie, un regime change indotto con ribelli aiutati se non proprio eterodiretti, ad esempio da Erdogan che sosteneva ISIS fornendogli armi, finanza (anche contrabbandandone il petrolio) e quei foreign fighters che poi minacciò di rimandare in Europa; li aiutò non solo contro i curdi di Kobane, ma anche bombardando villaggi cristiani e sostenendo i ribelli di quell’HTS che espugna Damasco nel 2024 con leader quell’al-Jolani che fu convinto a divenire meno cruento rispetto ai tagliagole al-Nusra, fazione da lui stesso fondata, le cui truci bestialità avevano deturpato l‘immagine dell’Islam.
<manifesto> era stato Khaled Meshal, “fratello musulmano” capo di Hamas allora in esilio a Damasco (poi in Qatar), a convincere nel 2011 il ministro degli Esteri turco Davutoglu e lo stesso Erdogan che la rivolta contro Assad avrebbe avuto successo: fu allora che si progettò, con il consenso dell’ex segretario di stato Hillary Clinton, di aprire l’«autostrada del Jihad» dalla Turchia alla Siria che portò migliaia di jihadisti ad affluire nel Levante arabo con gli effetti devastanti che conosciamo.
Erdogan aveva promesso che un giorno sarebbe entrato glorioso a pregare nella grande Moschea di Damasco e cova il sogno di far emergere un neo-impero ottomano: vedi come sta stritolando gli Armeni in complicità con agli Azeri; vedi come ha portato i suoi scarponi in Kosovo che dichiara “mia seconda patria”, e nella Libia trattata come una provincia, senza contare i suoi scarponi a Cipro, nell’Asia turcofona e nel Corno d’Africa: il tutto col benestare di quell’Israele che assicurò di non ritenere ISIS una minaccia; il tutto con la complicità degli USA e loro alleati, perché la Turchia fa parte della Nato, cosicché, per favorire i ribelli jihadisti del Kosovo, siamo andati a bombardare l’europeissima Belgrado.
Preghiamo perché almeno non sia cruenta la persecuzione inflitta ai nostri fratelli siriani, e speriamo che non sia KITMĀN la concessione fatta loro da al-Jolani di poter celebrare il Natale cristiano.