modificato 04/10/2015

USA: arrestata funzionaria che si oppone alle nozze gay

 

Correlati: Art.18 dichiarazione univers.Diritti Umani; ideologia e inquisizione di gender

 

 

Pagina senza pretese di esaustività o di imparzialità: link e commenti blu sono miei(CzzC)

 

 

[CzzC: temo che l’«apostolica» Kim Davis, esasperando la contrapposizione in questo contesto, finisca per fare il gioco del nemico]

<avvenire 04/09/2015>: USA: arrestata funzionaria che si oppone alle nozze gay. Kim Davis dovrà restare in carcere finché non deciderà di attenersi alla controversa sentenza del massimo organo giudiziario statunitense. «La Corte – si legge nelle motivazioni – non può condonare la disobbedienza ostinata a un ordine emanato secondo la legge ... l’idea di un diritto naturale superiore all’autorità di una corte sarebbe un precedente pericoloso». [CzzC: se trovassimo elementi ragionevoli per dubitare della ragionevolezza della opposizione della Kim Davis (si trattava di rilasciare certificati di matrimonio) ne dovremmo trovare di ben più ragionevoli per dubitare della ragionevolezza di un provvedimento carcerario nella fattispecie. Ma temo che Kim Davis finisca per fare il gioco del nemico più che quello degli obiettori come spiego nel commento successivo, ancorché il Papa le dica brava!]

 

 

02/10
2015

<corriere>: il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi spiega che l’incontro tra il Pontefice e Kim Davis «non deve essere considerato come un appoggio alla sua posizione in tutti i suoi risvolti particolari e complessi». [CzzC: altro che «Brava, continua!» Bravo Lombardi a discernere]

30/09
2015

<corriere>: durante il viaggio negli USA il Papa incontrò la funzionaria contro le nozze gay: «Brava, continua così». [CzzC: io discernerei come in sottotitolo]

28/09
2015

<foglio>: il Papa durante il viaggio di ritorno da Us a Roma: “L’obiezione di coscienza è un diritto umano, e se a una persona viene negata l’obiezione di coscienza, le si nega un diritto. In ogni struttura giudiziaria – ha aggiunto – deve entrare l’obiezione di coscienza”. Il Papa non ha citato Kim Davis, ma il riferimento risulta evidente quando ha sottolineato che “se un funzionario di governo è una persona umana, essa ha un diritto”. Una posizione che conferma il senso della denuncia di Francesco rispetto alle “diverse forme di tirannia moderna” che “cercano di sopprimere la libertà religiosa o cercano di ridurla a una sotto-cultura senza diritto di espressione nella sfera pubblica”, passo centrale dell’intervento sulla libertà religiosa all’Indipendence Mall di Philadelphia.

09/09
2015

<zenit>: Kim Davis è stata scarcerata e ha ottenuto l'esonero dal rilascio di licenze matrimoniali a coppie dello stesso sesso, perché la sua carica è elettiva e non può essere licenziata, di qui l'esonero. [CzzC: quindi il problema resta]

04/09
2015

<tempi>: Incarcerata perché si rifiuta di “timbrare” nozze omosessuali. E il suo caso non è unico. È l’esito di «un cortocircuito pazzesco nel paese delle libertà», come osserva il Foglio in un editoriale, dal momento che la Davis è stata tradotta in carcere a causa delle sue convinzioni: il motivo dell’arresto infatti, sintetizza il Corriere della Sera, è che l’impiegata «per settimane si è rifiutata di rilasciare licenze matrimoniali alle coppie gay, nonostante la sentenza della Corte suprema che ha esteso a tutti gli Stati Uniti il diritto degli omosessuali di formalizzare le loro unioni». [CzzC: stiamo attenti ai tranelli che attraverso la addomesticata magistratura tendono agli obiettori l’ideologia del gender e la cultura dominante: questa esasperata contrapposizione giova più all’obiettivo dei dominanti che ai difensori del diritto all’obiezione di coscienza: è peggio del caso della fioraia che rifiutò di vendere i fiori al matrimonio gay. Temo che la Kim Davis si sia prestata (ignara? in buona fede?) alla montatura di un gioco delle parti eterodiretto da scaltri manovratori dei casi estremi, che mirano con questo caso a creare un precedente legale da sfruttare in ben maggiore pregnanza contro i medici obiettori dell’aborto: non a caso la Corte precisa che «l’idea di un diritto naturale superiore all’autorità di una corte sarebbe un precedente pericoloso». Pubblico un commento su questa testata]