Far cessare le marce provocatorie degli orangisti in Ulster

Almeno fino al 2015 quando annotai l’ennesimo scontro provocatorio, ogni estate, protette da centinaia di agenti antisommossa, le logge orangiste protestanti sfilavano ripetutamente con marce provocatorie per ricordare che nel 1690 il principe William of Orange vinse la Battaglia di Boyne contro gli indipendentisti cattolici

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/04/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: diritti umani, storia, massoneria inglese cattofobica

 

↑2015.07.14 <corriere>:  anche quest'anno a Belfast la marcia orangista è degenerata in scontri con la polizia: spari da armi pesanti, investita una 16enne cattolica.

I disordini sono esplosi quando i manifestanti, che tornavano preceduti dalle bande musicali dalla tradizionale commemorazione della battaglia di Boyne sventolando le insegne dell’Ordine degli Orange (simbolo del loro legame con il Regno Unito), hanno cercato di forzare una barriera innalzata dalla polizia (schierata con 3mila agenti) per evitare ogni contatto con i quartieri a maggioranza cattolica e nazionalista irlandese nel nord della città.

[CzzC: se fossero i cattolici a chiedere di sfilare in casa protestante per celebrare chissà quale vittoria contro di loro, il loro intento sarebbe stato messo fuori legge da secoli; ma per il viceversa non vale la forza del diritto alla pace, bensì il diritto della forza di potenti stolati, che ai cattolici non solo negano il diritto di far cessare quella marcia maestra di odio, ma anche il diritto di ottenere che gli orangisti marcino lontano dai quartieri cattolici].