DIO PERMETTE DELIBERATAMENTE IL MALE? Anche il dolore innocente?
Si potrebbero formulare meglio gli art. 311 e 412 del Catechismo? Preferisco fidarmi di Dio ritenendo un MISTERO l’apparente sua impotenza di fronte al male, piuttosto che argomentare con il seguente sillogismo sulla onnipotenza di Dio: “Dio sa tutto e non può essere impedito da qualcosa, perciò nulla può accadere contro la sua volontà, nemmeno il male, che, se accade, è perché Dio lo permette, permette che ci siano i mali, per trarre da essi un bene più grande (art. 311 e 412 del Catechismo)”. [CzzC: ECCEPISCO. Credo nell’onnipotenza di Dio, ma preferisco intenderla come mistero anziché come l’ipotesi dogmatica di un teorema da cui trarre sillogisticamente la dimostrazione della tesi che “il male è lasciato accadere volutamente da Dio, per trarne un bene più grande”.
- Preferisco credere che, per una misteriosa ragione, Dio non riesca ad impedire il male, anziché credere che lo voglia deliberatamente far accadere, ancorché per una ragione di bene che ci sfugge, mentre credo che con il suoi aiuto (che si avvale anche di amici, credenti e non, e anche dell’welfare state) potremmo non solo meglio sopportare quel male, ma prevenirlo o trasformarlo in bene per il seguito della vita nostra e dei fratelli di cammino, il che non solo per l’aforisma di trasformare i problemi in opportunità, ma per una questione di significato dell’esistenza;
- credo che Dio non resti inerte al male che ci accade: egli si affianca a noi, con–patendo con noi, come quando disse alla vedova di Nain “donna non piangere; non credo, caro Gesù, che tu abbia permesso la morte di quel giovanetto per dimostrare che eri capace di farlo risorgere, né credo che tu te la prenda con chi non ti riconoscesse il diritto di “permettere” sofferenza e morte ad innocenti umane creature; penso piuttosto che te la prenderesti con i fideisti che
- per non sminuire la tua presunta preveggenza e onnipotenza, attribuissero terremoti, guerre e pestilenze alla tua volontà di castigo
- oppure che scambiassero imprudenza ed imprevidenza per fiducia nella provvidenza;
- credo, caro Gesù, che non ti saresti fatto uomo solo per darci una mano, se non anche per incarnare questa MISTERIOSA CONTRADDIZIONE DEL MALE nella tua divinità-amore-bene: credo che la tua realtà di vero uomo e vero Dio non sia trattabile sillogisticamente e nemmeno col principio di non contraddizione, ma esperienzialmente, seguendoti e lasciandoci riportare da te all’origine della nostra dignità;
- ci sta il felix culpa del 412 inteso come il tradimento di Pietro che misconobbe Gesù e poi pianse amaramente; non ci sta, a mio avviso, in riferimento al crimine di un torturatore di bambini, o alla nascita di un bimbo autistico o all’insorgenza di un tumore devastante, o alla teologia dello stupro, o ... ].
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 21/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: sofferenza, Giobbe; Sofferenza vista da Voltaire col terremoto di Lisbona, un Dio punitivo come visto da Paneloux? Dottrina della retribuzione? Ho il diritto di poter essere involontariamente di sofferenza per altri? il Vangelo della sofferenza; il male; dignità umana, fine vita, disabilità, bioetica; evitare fideismo
↑2024.02.04 Alvin Plantinga è noto come uno dei principali filosofi cristiani, specializzato in epistemologia e metafisica, rinomato anche per la sua opera nel campo della filosofia della religione e dell'apologetica cristiana tramite i metodi di filosofia analitica: vedi come nel suo libro Warranted Christian Belief (Oxford, 2000) approfondisce la questione della ragionevolezza della fede cristiana.
<fb> In quest’altro libro, Knowledge and Christian belief presenta le stesse idee in modo più breve: sostiene che le critiche di atei famosi come Richard Dawkins, Daniel Dennett, Sam Harris e Christopher Hitchens non sarebbero del tutto fondate; affronta anche diversi potenziali "defeater” del credo cristiano - il pluralismo, la scienza, il male e la sofferenza - e mostra come essi non riescano a sconfiggere con successo la ragionevolezza del credo cristiano.
↑2022.02.06 Mi sono commosso nel seguire l'intervista di Fazio a Fr1 <tg24 avvenire rai stampa fq la7>. Anche <padrecavalcoli> loda le risposte del Papa, ma saprebbe dare una spiegazione migliore ai credenti laddove Fr1 ha affermato di non saper rispondere al «perché la sofferenza dei bambini», quando invece basterebbe leggere quello che dice il Catechismo. [CzzC: caro padre Giovanni, la sofferenza di un bambino innocente non provocata da terzi sarebbe dovuta al fatto che «egli sarà pur innocente nel senso che non avrà la malizia dell’adulto, ma è sempre soggetto alle conseguenze del peccato originale»? Quindi, ad esempio, la sofferenza di un bambino autistico sarebbe conseguenza della colpa dei suoi primi avi Adamo ed Eva? E perché altri bambini altrettanto innocenti e altrettanto "originalmente colpevoli" non soffrono come lui e i suoi genitori? Padre Giovanni, vorrebbe dire che se Adamo ed Eva non avessero peccato, nessun loro discendente avrebbe avuto da soffrire alcunché se innocente? Francamente certi sillogismi su Dio mi lasciano assai perplesso e preferisco dichiararmi incapace di spiegare il dolore innocente piuttosto che usarli come testimonianza di fede sedicente più esplicita di quella del Papa].
↑2020.03.14 ritengo che sia più un'ironica provocazione che un'offesa ai credenti questa postilla <jpg> al "Dio ci ama" in tema di coronavirus; provocazione che raccolgo per commentare l'enigma della sofferenza del dolore innocente, che fa perdere la fede in Dio a tanti, come accadde a Voltaire col terremoto di Lisbona; non credo a un Dio punitivo come visto da novelli Paneloux; mi sovvien della mostra su Giobbe, il cui grido assomiglia a quello dei nostri coetanei, una domanda di senso che, irrisposta, può tradursi in litigio con un presunto volto di Dio. La risposta divina, con Gesù, non è stata una spiegazione dell'enigma, ma una presenza buona: l'uomo ha un Tu a cui rivolgere le sue domande di senso, Gesù, volto concreto della misericordia del Padre.
↑2018.11.03 dovrei inserire qui quanto disse Voltaire sull’esistenza di Dio dopo aver visto le conseguenze del terremoto di Lisbona su poveri bambini e adulti: vedi Mostra sulla sofferenza/Giobbe: <digilander> il male nel mondo non può essere opera di Dio, perché in tal caso non sarebbe un Dio buono e giusto, né può essere opera di altri, perché in tal caso non sarebbe un Dio. <jpg> muta è natura e invan la interroghiamo: occorre un Dio che parli all’uomo, spetta a lui di spiegar l’opera sua, di consolare il debole e illuminare il saggio.
↑2018.09.08 dalla mostra/Meeting Giobbe e l'enigma della sofferenza traggo questo <pannello.jpg> che si riferisce a quanto scrisse Voltaire dopo aver visto il terremoto di Lisbona con bambini straziati dalle macerie: anche Voltaire allontanandosi dai "suoi amici" (come Leibniz, Pope e Rousseau, avvocati difensori di una fredda Provvidenza, della giustizia divina) si rivolge a un Dio che possa spiegare la sua opera: quale che sia la nostra decisione c'è da tremare infatti: nulla conosciamo e nulla è senza tema. Muta è Natura e invan la interroghiamo: ci occorre un Dio che parli all'uomo; aspetta a lui di spiegare l'opera sua, di consolare il debole e illuminare il saggio. [CzzC: Voltaire farà la sua scelta atea accampando il principio di non contraddizione così: se Dio è onnipotente e permette il male, è cinico e crudele; se non lo può impedire non è onnipotente, quindi non esiste. Sempre accampando sillogisticamente il principio di non contraddizione il catechismo dice (art. 311 e 412) che Dio è onnipotente e permette che il male accada per un intento di bene superiore che magari non riusciamo a vedere; io eccepisco e preferisco ... come pure eccepisco rispetto alla dottrina della retribuzione e a quella di un Dio punitivo : continua]
↑2017.12.07 nella festa ebraica delle luci (Chanukkah o Hannukkah) odo a Radio1 il rabbino dire che l’esistenza del male è uno dei motivi per cui gli ebrei non hanno riconosciuto Gesù come Messia: dovrei cercare il link all’audio e approfondire
↑2017.01.10 <lacroce et>: Si fa presto a dire “misericordia”. Sicuramente devono dirla tutti questa parola, ma che significa veramente? Al riguardo l’ultimo libro di Aldo Maria Valli - 266. Jorge Mario Bergoglio, Franciscus P.P. – inquieta come It di Stephen King. Quando il 15 dicembre il Papa ha ricevuto in udienza la comunità del Bambin Gesù, e poi l’ha ripetuto nell’udienza generale del 4 gennaio, ha detto: «Di fronte al problema del dolore innocente io non ho risposte». E poi ha soggiunto: «Nel crocifisso c’è forse qualche strada di consolazione». Basiti? La risposta cristiana c’è. [CzzC: ma mistero: vedi mostra sulla sofferenza di Giobbe al Meeting2018]
↑2015.01.25 <raiTV>: Umberto Veronesi e Vito Mancuso su etica laica e il male (UV: come assenza del bene come dice Agostino, però il male ha anche una causa ambientale, ... Vengo da una famiglia religiosa che mi diede un a fede granitica, ) VM: se non esistesse il male (che l’uomo sente come ingiusto rispetto alla tensione di armonia cosmica che abbiamo dentro) non esisterebbe neanche la religione; ma è dal 2002, quando scrissi “il dolore innocente, l’handicap la natura e Dio” che non credo più al 311 e 412 dell’attuale catechismo, sofisma da cancellare, blasfemo, un Dio che potrebbe impedire il male ma lo permette per un bene maggiore .... [CzzC: qui convengo con VM: ritengo un mistero il fatto che Dio non riesca ad impedire il male e ritengo come VM sbagliato che lo voglia deliberatamente far accadere - così come lo vediamo accadere - per una ragione di bene che ci sfugge; credo invece che Dio aiuti ad affrontare anche il male, affiancandosi a noi, con–patendo con noi, come quando disse a quella madre “donna non piangere”. Intendo il felix culpa del 412 come il tradimento di Pietro che misconobbe Gesù, non come la nascita di un bimbo handicappato o il tumore che insorge in uno sano]
↑2014.11.17 <blitz>: “Allo stesso modo di Auschwitz, per me il cancro è diventato la prova della non esistenza di Dio”: Umberto Veronesi sintetizza così il proprio percorso di allontanamento dalla fede. <cinquecolonne>: gli risponde Zichichi “La scienza non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo, quindi, non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla ... Se c’è una logica deve esserci un Autore. L’ateismo, partendo dall’esistenza di tutti i drammi che affliggono l’umanità, sostiene che se Dio esistesse queste tragedie non potrebbero esistere. Cristo è il simbolo della difesa dei valori della vita e della dignità umana. Che sia figlio di Dio è un problema che riguarda la sfera trascendentale della nostra esistenza. Negare l’esistenza di Dio però equivale a dire che non esiste l’autore della logica rigorosa che regge il mondo. Tutto dovrebbe esaurirsi nella sfera dell’immanente la cui più grande conquista è la scienza”.
↑2009.04.12 <avvenire> I peccati personali, rifiuto di Dio, sono la causa ultima anche dei mali sociali che affliggono l’umanità. Lo ha rilevato padre Raniero Cantalamessa, nella predica della passione tenuta ieri pomeriggio davanti al Papa ed alla Curia Romana nella Basilica Vaticana. Cristo non ha soltanto denunciato e vinto il peccato; ha anche dato un senso nuovo alla sofferenza, anche a quella che non dipende dal peccato di nessuno, come, appunto, il dolore di tante vittime del terremoto che ha sconvolto la vicina regione dell’Abruzzo.