Il PERDONO CRISTIANO problem solving extra schemi come i TIPI LOGICI

anche chi non avesse fede potrebbe trovare il PERDONO ragionevole; a mio avviso potrebbe trovarlo perfino razionale in base alla teoria dei sistemi (categoria matematica dei tipi logici richiamata in "Change" da Watzlawick)

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Pagine correlate: perdono cristiano; Change di Watzlawick

 

↑2011.01.28 Dialogo con amici a seguito della citata mia riflessione di ieri sul Perdono cristiano come rottura di schemi per risolvere problemi che diversamente si avvitano in se stessi.

 

27/01/2011: a partire da Giornata della Memoria(*) (non ci può essere libertà nell'odio e nella vendetta) azzardo parlare del perdono cristiano come problem solving extra schemi analogabile dai tipi logici: il PERDONO come imprevedibile che rompe gli schemi e libera, è quasi sovrumano, e io ringrazio Cristo che me ne rende capace. Ma mi pare che anche chi non avesse fede potrebbe trovare il PERDONO ragionevole; a mio avviso potrebbe trovarlo perfino razionale in base alla teoria dei sistemi (categoria matematica  dei tipi logici); sto leggendo in questi giorni "Change" di Watzlawick e nella parte 1 "persistenza e cambiamento" trovo che le categorie che egli attinge dalla teoria dei "tipi logici" ben si prestino a razionalizzare l'imprevedibile liberante problem solving generato dal PERDONO CRISTIANO, pur non nominato].

(*) dalle parole di Hannah Arendt: La “giornata della memoria” ci orienta al futuro sperando che i nostri figli non abbiano mai a vedere e subire ciò che altri figli, innocenti come loro, hanno invece visto e subito. Ma non può essere soltanto questo. Essa deve essere in qualche modo anche una giornata del PERDONO e della riconciliazione. Non con i carnefici e gli assassini, ma con noi stessi, con i nostri contemporanei e con le generazioni ci hanno preceduto ... solo così la “giornata della memoria” ... mette in moto qualcosa di veramente nuovo e imprevisto. Un po’ come l’apprendista stregone che non aveva la formula magica per rompere l’incantesimo, gli uomini tendono purtroppo a perpetrare la catena dell’odio e della vendetta. In questo modo, però, è sempre Hannah Arendt a dirlo, essi restano “per sempre vittime” delle conseguenze delle loro azioni; la stessa memoria si incancrenisce. Il perdono ristabilisce invece l’alleanza con le generazioni presenti e con quelle passate. NON PUÒ ESSERCI LIBERTÀ NELL’ODIO E NELLA VENDETTA; reagire con l’odio all’odio di un altro è, potremmo dire, meccanico, addirittura naturale. Ciò che invece può rompere il meccanismo prevedibile dell’azione-reazione è imprevedibile e liberatorio perché veramente frutto della libertà: io TI PERDONO la sofferenza che mi hai procurato. È un’altra storia che incomincia.  Auguriamoci che la “giornata della memoria” serva anche a questa catarsi culturale e civile, di cui abbiamo tutti bisogno.