CETTINA MILITELLO: non bastano le donne prete, occorrono le donne vescove
e finisce FEUDALE IL RITO con cui Fr1 tiene nelle sue mani le mani giunte degli ordinandi SACERDOTI che gli promettono RISPETTO E OBBEDIENZA.
Il 2021.04.25 h9 seguivo su TvRai1 la S.Messa durante la quale papa Francesco ordinava sacerdoti 9 giovani e mi stavo commovendo vedendo l'affezione con la quale il Papa stringeva nelle sue mani le mani giunte di ciascuno, chiedendo loro «prometti a me e ai miei successori filiale rispetto e obbedienza?», quando udii Cettina Militello commentare così <raiplay 53'36" o qui♫>: «formula che rimane feudale perché il gesto delle mani nelle mani del eh come del feudatario, ci riporta traccia di costumanze molto antiche e molto remote che non hanno niente a che fare con lo stile di cui parlava Papa Francesco: ma i nostri riti sono vetusti e per quanto li rendiamo snelli sono anche pesanti ... certo, filiale obbedienza» quasi ironica, in sintonia con il contesto di altri commenti miranti a presentare il ministero sacerdotale ordinato qui dal Papa come una sovrastruttura vetero-cattolica rispetto al sacerdozio di tutti i credenti, quello di protestante accezione che ovviamente dovrebbe includere le donne prete, come la teologa prospettò all'inizio della celebrazione e qui appresso trascritto.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2021.04.25 all'inizio della celebrazione in titolo ecco Filippo di Giacomo, come in altre occasioni della medesima trasmissione, lanciare assist alla Militello sulla linea di tiro delle donne prete: la teologa raccoglie giuliva il collaudato passaggio <raiplay 6'36" o qui♫>: «io personalmente come donna - non ne faccio un mistero - sono per un esercizio dei ministeri tutti indipendentemente dal genere: a me sembra strano che lo Spirito Santo soltanto ad alcuni e a quel tipo di carisma e lo neghi invece ad altri; e però capisco che il problema è molto complesso perché veniamo da una tradizione misogina, clericale, sacrale, patriarcale, tutte cose molto vere che non fanno pensare che a breve ci sarà un salto di qualità nel senso della ammissione delle donne a un ministero ordinario»