MASSACRO DI ALINDAO in Centrafrica 2018.11.15 ad opera di ribelli islamisti dell’UPC (ex Seleka): più di 40 uccisi, tra cui il Vicario Mons. Blaise Mada, e don Celestine Ngoumbango, parroco di Mingala
<stampa avvenire 2018.11.20> assalto alla cattedrale e al vicino campo profughi. <fides> i caschi blu della Minusca (≠Monusco) si sono ritirati nella loro base anziché difendere la popolazione dagli aggressori. <fides> Mons. J.J. Aguirre Munoz sottolinea che non possiamo limitarci a denunciare questi massacri. Occorre andare a fondo a quello che sta accadendo in Centrafrica. Gruppi come l’UPC sono formati da mercenari stranieri ... pagati da alcuni Paesi del Golfo e guidati da alcuni Stati africani limitrofi. Entrano dal Ciad attraverso Birao con armi vendute all’Arabia Saudita dagli Stati Uniti. Vogliono dividere il Centrafrica alimentando l’odio tra musulmani e non musulmani ... alcuni Paesi stranieri e non africani vogliono usare il Centrafrica come porta per entrare nella Repubblica Democratica del Congo e nel resto del continente, manipolando l’Islam radicale. È questo il gioco che sta dietro alla strage di Alindao
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 22/11/2018; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2018.11.20 <tempi> massacro di Alindao. Governo e Onu scappano, solo la Chiesa resta. Dopo l’attacco dei ribelli islamisti, 18 mila civili sono in fuga, senza sapere dove dormire. I caschi blu sono spariti e «la missione dei cattolici è stata distrutta», ci dice la responsabile dell’Onu. Solo il vescovo e tre sacerdoti rimangono con la gente.
↑2018.11.17 <fides> Massacro ad Alindao: “I Caschi Blu non hanno difeso la popolazione