18/10/2016 <buonanotizia>: sotto il titolo “Talebani della Bibbia” su L'Espresso Francesca Sironi evidenzia aspetti dei Pentecostali che riguardano loro minoranze (business, enfasi su offerte imposte ...), aspetti che lo storico Alessandro Iovino (segretario particolare del Senatore Lucio Malan) ritiene non rendano onore alla maggioranza dei Pentecostali: ad esempio solo le ADI (Assemblee di Dio in Italia) non tutti i Pentecostali avrebbero l'8x1000 e solo pochi darebbero credito a guarigioni e miracoli mentre i più si affidano alla scienza; Iovino lamenta pure che Sironi non abbia dato più enfasi al lavoro del pastore Punto o del Movimento “Purex” e trova più lucide le analisi dei sociologi Paolo Naso e Enzo Pace o del prof. Napolitano per cui “il pentecostalesimo è l’ala marciante della cristianità” o del teologo cattolico Alberto Maggi.

[CzzC: la sedicente grandezza della testata denominata "L'Espresso" non basterebbe a nascondere l'inganno paralogista sotteso dal titolo "Talebani della Bibbia" affibbiato ai Pentecostali; peraltro, osservando che la maggior parte di quei testoni si è alimentata da nostalgici del '68 scolarizzati dal teorema che la religione è l'Oppio e la cocaina dei popoli, pare ovvio che, se non vogliono che la loro matrice ideologica sia smontata dall'evidenza dei fatti di una religione - come quella cristiana - proattiva per la pace, la dignità e la felicità delle persone nonostante le aggressioni del terrorismo islamico e del nostrano laicismo, ben poco altro resta a quelle teste scriventi se non paralogare il terrorismo islamico, ancorché cruento e intollerante, con la fedeltà biblica ancorché oggi incruenta e dialogante: o sbaglio?]

Pagine correlate: l’inganno paralogista sarebbe indicatore di potenti matrici del mainstream; comunque no letteralismo