Il 1946.08.18 la STRAGE DI VERGAROLLA a Pola tra i polesani accalcati sulla spiaggia esplosero 28 ordigni
i resti di un centinaio di persone (donne, bambini) arrossarono il mare e ricaddero a brandelli sulla pineta per centinaia di metri: la più sanguinosa strage terroristica di italiani inermi fu subito insabbiata
<wikipedia> L'inchiesta delle autorità inglesi stabilì che "gli ordigni furono deliberatamente fatti esplodere da persona o persone sconosciute".
<RaiNews2020> La strage di Vergarolla: gli italiani la interpretarono come un avvertimento dell'Ozna, la polizia segreta jugoslava e abbandonarono la città in massa.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 14/02/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: libro nero del comunismo, barbarie, partigiani
foto da "il grido dell'Istria", giornale clandestino 1946.09.13
↑2021.08.21 <ilfriuli> Strage di Vergarolla, aprire gli archivi per conoscere la verità. <trentinolibero> Vergarolla: quel che No’ se pol e No’ se devi dimenticar - 18 agosto 1946: 75 anni fa l'esplosione a Pola che dilaniò cento persone.
↑2021.08.18 <avvenire arcipelago> Ha un nome l'uomo della foto della strage di Vergarolla (spiaggia di Pola): 75 anni fa l'esplosione che dilaniò cento persone. Bruno Castro, testimone diretto, dal Canada racconta per la prima volta la verità sulla foto simbolo della foto con la bambina decapitata. Fu Scotland Yard a scoprire subito che quello “sparo” udito prima della esplosione in realtà non era altro che l’innesco dell’attentato doloso, il detonatore a tempo impostato per fare strage tra gli italiani: ambienti jugoslavi tentarono subito di parlare di “incidente”, ma i loro alleati anglo-americani sapevano bene che i 28 ordigni così com’erano non avrebbero mai potuto esplodere, erano stati riattivati per quel giorno.
↑2018.02.10 <raiplay> L'ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l'esodo. In occasione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, il racconto della strage più grave dell'Italia repubblicana, avvenuta il 18 agosto 1946 a Vergarolla (Pola).
↑2016.08.17 <askanews> Vergarolla 70 anni fa, Debora Serracchiani/PD: “E’ prezioso il lavoro di quanti continuano a cercare la verità, a svelare anche minuti episodi di quel tragico giorno sulla spiaggia di Pola, a ricostruire un mosaico ormai sempre più leggibile nella sua nefandezza. Fu strage etnica ed ideologica, fu un massacro di innocenti, fu la follia premeditata di uomini non sazi di sangue”. Era il 18 agosto del 1946 quando sulla spiaggia alla periferia della città istriana, gremita per la tradizionale manifestazione natatoria della “Pietas Julia”, l’esplosione di un ingentissimo quantitativo di esplosivo fece perire non meno di ottanta persone.
↑2016.08.14 <avvenire>: 70 anni fa il 18/08/1946 la strage di Vergarolla a Pola tra migliaia di polesani accalcati sulla spiaggia esplosero 28 ordigni: i resti di un centinaio di persone (donne, bambini) arrossarono il mare e ricaddero a brandelli sulla pineta per centinaia di metri. La più sanguinosa strage terroristica di italiani inermi fu subito insabbiata, senza che nessuno fornisse conferme sui mandanti, indizi che oggi, per la prima volta, arrivano dall’altra parte del mondo: «Chi furono i mandanti a Vergarolla? La gerarchia titina, presente a Pola in quel primo dopoguerra! E tra di loro, purtroppo, anche nomi di vecchi polesani, per ideologia comunista alleatisi con Tito», afferma dall’Australia Claudio Perucich, partito da Pola a 7 anni. [CzzC: vedi anche <avvenire2021.08.18>Bruno Castro, testimone diretto, dal Canada racconta per la prima volta la verità sulla foto simbolo della foto con la bambina decapitata]
↑2007.02.10 <circoloistria> quel 18/08/1946 il lutto più grave che abbia colpito la città di Pola e la nostra Istria: un lampo: oltre 100 vittime, uomini, donne, bambini; erano fatte esplodere 16 mine marine nel corso di una manifestazione natatoria presso la società nautica "Pietas Julia" ove in quella giornata si era assiepato numeroso pubblico per assistere agli avvenimenti natatori della Coppa Scarioni. Un barbaro attentato.