B16° sostiene la linea Fr1 e l’impegno sul tema misericordia.

04/04/2016 commento l’articolo <corriere 16/03/2016 luigiaccattoli.it> suggeritomi da fb: Centralità della misericordia: Benedetto loda Francesco. Arriva in libreria un testo di Benedetto che parla di Francesco appoggiandone la linea e l’impegno sul tema della «misericordia» ....

«Papa Francesco - afferma Benedetto nel testo che appare ora - si trova del tutto in accordo con questa linea (che pone la misericordia al centro del messaggio cristiano). La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio».

Queste parole si trovano in un volume della San Paolo che pubblica gli atti di un convegno teologico che si è tenuto lo scorso ottobre a Roma, nella casa dei gesuiti di via degli Astalli. In quel convegno fu letto dall’arcivescovo Georg Gänswein il testo (qui integrale) di un’intervista a Ratzinger sul tema della «giustificazione per fede», che è l’affermazione centrale della Riforma luterana: il 31 ottobre Papa Bergoglio andrà a Lund, in Svezia, a celebrare con i luterani i 500 anni della Riforma. Il volume con il testo di Benedetto è curato dal gesuita Daniele Libanori ed è intitolato «Per mezzo della fede. Dottrina della giustificazione ed esperienza di Dio nella predicazione della Chiesa» (San Paolo editore, pp. 199, euro 20).

L’anonimo intervistatore sollecita Ratzinger a svolgere un raffronto tra il sentimento religioso dell’umanità contemporanea a Lutero, segnato dall’idea del peccato e dal bisogno della «giustificazione», e il nostro attuale. Ratzinger sviluppando affermazioni già proposte da cardinale riconosce che oggi non avvertiamo più quel bisogno di scampare alla «collera divina» mossa dal nostro peccato, ma avvertiamo comunque il «bisogno della grazia e del perdono». «Per me - dice il Papa emerito - è un segno dei tempi il fatto che l’idea della misericordia di Dio diventi sempre più centrale e dominante». A illustrazione di tale progressiva centralità Ratzinger cita la santa polacca Faustina Kowalska (1905-1938), le cui «visioni» (era una mistica e ha lasciato un diario) riflettono «il desiderio della bontà divina che è proprio dell’uomo d’oggi»; e cita il Papa polacco, che canonizzò la connazionale e pubblicò un enciclica sul tema: «Dio ricco di misericordia» (1980).

È a questo punto che Ratzinger nomina Francesco, affermando che si trova «in accordo con questa linea» ... sarebbe facile aggiungere che al tema della misericordia va ricondotta la sua prima enciclica intitolata «Dio è amore» (2006) [CzzC: che è diverso dal dire che la carità è Dio] e che è sua, presa da un discorso del 30 marzo 2008, l’affermazione che «il nome di Dio è Misericordia», posta da Francesco a titolo del libro intervista con Andrea Tornielli (Piemme 2016).

Conclusione di Ratzinger nell’intervista: «Gli uomini d’oggi sanno di aver bisogno della misericordia di Dio e della sua delicatezza. Nella durezza del mondo tecnicizzato nel quale i sentimenti non contano più niente, aumenta l’attesa di un amore salvifico che venga donato gratuitamente. Mi pare che nel tema della misericordia divina si esprima in un modo nuovo quello che significa la giustificazione per fede». Non sono affermazioni scontate. Non mancano cattolici che accusano Francesco di operare uno sbilanciamento buonista [CzzC: lo sbilanciamento buonista non additerei in Fr1, ma eventualmente in qualche superficialità di Galantino] della predicazione della Chiesa dimenticando la «giustizia divina», [CzzC: proprio perché divina, di tale giustizia dovremmo evitare proiezioni umane, soprattutto derivabili dall’Antico Testamento: che ci sia la giustizia divina, è indubbio, come si applichi è mistero, ma è evidente che Gesù ci ha rivelato il volto di Dio PADRE con mirabili esempi di misericordia anche verso il peccato, con discernimento tra peccato e peccatore], la necessità della penitenza [CzzC: da leggersi come pentimento: Gesù salvava e guariva peccatori additando sempre la conversione], il rischio della «perdizione eterna». [CzzC: su inferno e dannazione eterna confesso incompetenza teologica: mi limito a ritenerli mistero ancorato al suddetto mistero di coniugazione giustizia-misericordia; oggi la Chiesa insegna il timor di Dio in termini di amore-rispetto non di terrore per il castigo ritorsivo; mi è più chiara la logica del demonio, all’esistenza del quale, guarda caso, non crede tanta parte della cultura dominante che applaude Fr1 quando ritiene che le dia ragione, ma finge di non sentirlo quando addita il maligno].

In un momento nel quale quelle critiche vanno accentuandosi, l’appoggio che gli viene da Benedetto può risultare prezioso. Erano già una decina i testi di Benedetto pubblicati dopo la rinuncia al Papato, ma questo è il più importante. Ci dice che la mente teologica del Papa emerito continua a tessere la sua tela. Un tempo l’imbastiva in aiuto al missionario del mondo che fu Papa Wojtyla e ora non disdegna di farlo, dal suo ritiro, ad accompagnamento della predicazione del Papa che propone una «riforma della Chiesa in uscita missionaria» [CzzC: senza vulnus al depositum fidei, senza cedimento all’indifferentismo di molteplici vie di salvezza, bensì con capacità di giudizio che, se talvolta spiazza integralismi che debbono ancora crescere in consapevolezza sull’intendimento di misericordia di Dio e dei cristiani, dovrebbe spiazzare anche certi facili applaudenti dallo spirito mondano che fingono di ignorare Fr1 quando ribadisce punti saldi della fede e della morale cattolica anche senza chiamarli valori non negoziabili]

<sussidiario>: apprezzamento di Benedetto XVI per Papa Francesco.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 13/03/2018; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2016.04.04 a corredo di questa pagina apro quella su “Ammettere pluralismo delle vie di salvezza? Dipende ed è diverso dal relativismo