Poter SCEGLIERE è frutto della LIBERTÀ donata all'uomo
ma che dire a chi si bea della «libertà di non dover scegliere» che ci sarebbe donata dalle nuove tecnologie?
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 14/09/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
↑2022.08.31 <vaticannews> Fr1: il discernimento è faticoso ma indispensabile per la vita di tutti. Comincia oggi un nuovo ciclo di catechesi in cui Francesco rifletterà sul tema del discernimento. Conoscenza, esperienza, affetti, volontà sono alcuni degli ingredienti che caratterizzano questo cardine della spiritualità ignaziana che richiede un rapporto filiale con Dio. La scelta è frutto della libertà donata all'uomo: "Puoi rendere la terra un giardino magnifico - ricorda il pontefice - o puoi farne un deserto di morte"
↑2016.02.07 apprendo da amica/fb: E la chiamano Libertà - Il testimonial di una pubblicità afferma che le nuove tecnologie ci hanno dato la libertà di non dover scegliere. Trovate l'errore e poi ditevi: per fortuna sono ancora vigile.
Rispondo: ho imparato dai miei genitori, educatori, amici in gamba, ad apprezzare la libertà, riconoscendola a partire dalla libertà di scelta intelligente, libertà di poter scegliere al meglio, grande grazia che purtroppo non ha l'uomo non libero (perché schiavo o indigente o malato o ...); se uno mi dicesse che apprezza la libertà di non dover scegliere, gli direi che forse ha perso il gusto della libertà, e buona parte del gusto della vita, come se mi dicesse che sarebbe apprezzabile la libertà di non dover annusare, udire, vedere, parlare, camminare, amare ... o sbaglio? Ma forse quel testimonial pubblicitario si è espresso male e voleva dire che le nuove tecnologie hanno velocizzato la ricerca e la comparazione dei molti parametri su cui si deve pur sempre basare il pur sempre necessario DSS (decision support system) a meno che non vogliamo far scegliere gli altri per noi, abiurando la libertà, il che forse in parte sta accadendo con rischio maggiore dei miei avi data la potenza oggi in mano di pochi piloti dei mass media invasivi sul processo di formazione del nostro giudizio; e ci tolgono pure le preferenze in cabina elettorale pur continuando a chiamarla democrazia.
08/02/2016 un altro/fb osserva: “una volta" non c'era chi soppesava certa pubblicità del cavolo, ed anche dell'altro?
Rispondo: l'affinamento delle tecniche psicologiche efficaci per il pushing di prodotti e di Weltanschauung (marketing di prodotti e di ideologia) è cresciuto assai più velocemente delle nostre normali capacità di soppesare e discernere e quindi è cresciuta la potenza di manovra delle masse consumatrici e lavoratrici da parte di chi potesse pilotare finanza e mezzi di comunicazione; una indizio? Guarda quanta incidenza hanno perso i sindacati (non che abbiano operato sempre bene, anzi, sovente più per privilegiare categorie), rimasti ormai a tutelare poco più che i diritti acquisiti dai pensionati (che ne configurano la maggioranza degli iscritti) inerti di fronte alla disoccupazione giovanile al 35% e al latrocinio generazionale
L’amica/fb replica:
Sì Gianni un'esperienza nelle pr di una grande azienda quotata a Wall Steet, mi ha proprio permesso di verificare che quando si pianificava - specie su campagne destinate al mercato nazionale e su reti pubbliche - si doveva poi attendere anche l'ok della commissione di vigilanza...altri tempi davvero !
Fulvia aggiunge:
Ricordo ancora con un certo fastidio lo slogan di una vecchia pubblicità 'sei quello che guidi', io ero appena rientrata in Italia dopo diversi anni all'estero, tra mille difficoltà e.. senza un'automobile.
Evito di proposito di subire qualsiasi pubblicità. Ma a volte riuscirci è quasi impossibile, e allora non è raro leggere tra le righe messaggi molto discutibili (specie per le donne, ma non solo).