modificato 14/01/2016

 

Arcivescovo di Mosul: non odiare ma perdonare e agire

Correlati: cristiani perseguitati, legittima difesa carente, l'islam si riformi bandisca i fondamentalisti maestri del verbo uccidere, rispetti la libertà di abiurare

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siamo chiamati a perdonare anche i miliziani Isis, ma l'amore cristiano non resta passivo nei confronti del male: occorre reagire con forza all'odio, per sconfiggerlo

 

 

13/01
2016

<youtube, rainews>: Shimon Nona, arciv di Mosul: siamo chiamati a perdonare anche i miliziani Isis, ma l'amore cristiano non resta passivo nei confronti del male: l'arcivescovo (cacciato nel 2014 come gli altri cristiani) spiega in questo articolo che l'amore per i nemici comandatoci da Gesù ci spinge a reagire in modo adeguato ai terroristi, a reagire con forza all'odio, per sconfiggerlo. Analogamente vedi qui <giornale 21/05/2015> Monsignor Petros Mouche, arcivescovo di Mosul dal 2011, pur avendo assistito a un vero e proprio genocidio, non odia gli uomini dell'Isis.

21/05
2015

<giornale da Avvenire> pur avendo assistito a un vero e proprio genocidio, non odia gli uomini dell'Isis Monsignor Petros Mouche, arcivescovo di Mosul dal 2011: nel 2003 i cristiani erano 50mila, nel 2014 tremila, oggi "Ufficialmente non ce n’è più nemmeno uno e il mondo non ha ancora capito". Ma non prova odio per i miliziani dell’Isis, anzi: "No, non li odio. Prego perché Dio possa cambiare il loro cuore. Il cuore dei miliziani dello Stato islamico". Non solo: "E prego anche perché i cristiani iracheni possano perdonare. Possano ritrovare la pace. E possano tornare a vivere e a pregare nelle loro terre".