ultima modifica il 29/04/2019

 

La guerra NON è la risposta più efficace contro il terrorismo islamista: quali risposte più efficaci?

Correlati: terrorismo; islam mandatorio perseguitare

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Convengo che la Fallaci avesse torto nel ritenere la guerra come la risposta più efficace al terrorismo, ma evitiamo di prendere per efficaci soluzioni invero illusorie, disancorate dalla individuazione delle cause primarie dello stragismo di innocenti provocato dall’islamismo radicale.

Quali sarebbero le risposte più efficaci? Continua ...

 

 

<infosannio> titola “Sull’Islam NON aveva ragione la Fallaci” che sull’11 settembre con l’articolo “La rabbia e l’orgoglio” invocava la reazione bellica

Rispondo

Convengo che la guerra possa e debba servire come ingerenza umanitaria per contenere il numero delle vittime innocenti (come facemmo in Libano e nei Balcani), mentre non possa essere la risposta né unica né ultima al terrorismo.

Ma se l’articolista (T.Terzani) pensa di affrontare il problema indicando come soluzione primaria la sostituzione del petrolio con energie rinnovabili, commette lo stesso ingenuo errore del fanatismo pacifista che pensa di eliminare il terrorismo e le guerre eliminando le armi (la relativa pace che ancora abbiamo tra le superpotenze si regge ancora sull’equilibrio del terrore nucleare: le armi ci sono sempre state nel mondo e sempre ci saranno: il male minore è che la supremazia militare stia dalla parte dei regimi meno lesivi dei diritti umani, come attualmente è; povera umanità se Cinesi o regimi dell’islamismo radicale come i wahhabiti avessero, rispetto a noi, una supremazia militare che permettesse loro una vittoria finale)

Nello specifico convengo con Terzani che «è evidente che al fondo di tutti i problemi odierni degli americani e nostri nel Medio Oriente c’è ... la ossessiva preoccupazione occidentale di far restare nelle MANI di regimi “AMICI”, QUALUNQUE essi fossero, le riserve petrolifere della regione», ma questa chiave di lettura spiegherebbe troppo poco del tanto male che stiamo patendo: occorre aggiungere almeno altre 3 chiavi di lettura

1) l'interesse economico dei petroldollari sta calando per materia prima (petrolio) ma crescendo per la valenza finanziaria dei fondi sovrani del Golfo sulle piazze Us-Uk, un'enorme potenza ricattatoria, che sarebbe scarsamente riducibile dalla sostituzione del petrolio con energie alternative, sia per inezia delle medesime, sia perché i proventi dei wahhabiti e di simili regimi dell’intolleranza islamista vengono ormai più dai loro investimenti finanziari che dal petrolio;

2) non dimentichiamo gli obiettivi geostrategici della guerra fredda: Us-Uk cercano «MANI AMICHE» allineate anti Russia, che, come quelle dei wahhabiti (al contrario di Saddam, Gheddafi, Assad che pure petrolio avevano), siano interessate ad evitare che Russia ed UE sinergizzino in interscambio e prezzando l’energia in euro: insidierebbero la supremazia del dollaro (non a caso la sterlina vorrebbe sganciarsi dalla UE) con una moneta rampante come si prospettava l’Euro prima della crisi con la Libia e con la Russia: dunque non a caso l’abbattimento di Gheddafi (che 6 mesi prima aveva deciso di prezzare il suo petrol-gas in euro) e la crisi Ucraina con le sanzioni (in piazza Maidan c'era Kerry che sobillava contro il premier filorusso);

3) convengo che l’occidente stia assecondando troppo i suddetti regimi (Wahhabiti) ma non solo QUALUNQUE essi siano, bensì QUALUNQUE cosa chiedano in contropartita di cotale alleanza, ad esempio la preferenza ideologico-culturale per l'islam, costasse la diaspora dei cristiani e il far fuori regimi che li tollerassero (Saddam, Gheddafi, Assad, guarda caso): così ecco l'Inghilterra concedere i tribunali islamici in casa sua, bandire carni proibite dall'islam, avere piscine separate uomo-donna, velo permesso ovunque mentre fa licenziare una cristiana che porta visibile un crocifisso... L’Isis è il frutto, anche americano, di questo QUALUNQUE cosa chiedano gli alleati turco-wahhabiti e ci sta pure la Merkel, che, guarda caso, quando finalmente il Parlamento tedesco ha riconosciuto il genocidio degli Armeni ha sminuito ad Erdogan la portata del voto.

Ripeto: convengo che Oriana sbagliasse ad additare la guerra come soluzione primaria, ma non converrei con chi, dissentendo da lei su questo punto, volesse portare il lettore a dissentire da tutta l’analisi che Oriana ha fatto sull’islamismo radicale, illuminando, assai meglio di certe ingenuità, la ricerca di efficaci linee d’azione per affrontare e ridurre i danni provocati al bene comune dall’islamismo radicale.

Quali sarebbero a mio avviso efficaci linee d’azione? Una speranza avrei ... continua

 

19/12
2016

<stampa>: così il Marocco usa l’Islam per combattere la jihad: quaderni religiosi e riforma dei testi scolastici per decostruire l’uso estremista di concetti come guerra santa, jizya, califfato con l’eliminazione dei passi più «radicali»: per molti laici si tratta di emendamenti «cosmetici» [CzzC: ma la strada giusta è questa]