Per Campanini l’islam non è mai stato politico
Su Islam e politica singolare questa diagnosi del Prof Campanini di Uni_TN: <diocesiPD 2015.11.06>: stati che abbiano applicato la legge di Allah è ben difficile trovarne. Forse all'epoca del Profeta? Storicamente lo Stato islamico non è mai esistito. [CzzC: ma va?] C'è stato il califfato ... Al posto del califfato che non c’è più, si deve cercare in ogni modo di governare, nascono perciò modelli islamici di stato, ma difficilmente questi modelli applicano la legge di Dio. Nella storia dell'Islam si è dato uno Stato utopico che è quello del profeta, poi modello di Stato che si basa su una dottrina politica ... anche lo Stato fondato da Khomeini in Iran nel 1979 trova i suoi modelli nella riflessione moderna; è anche un prodotto della modernità, si è cercato di islamizzare la modernità, alla luce dello sguardo utopico retrospettivo. Ciò ha portato al tentativo di governare il moderno alla luce dell’Islam. Un Islam che non è mai stato politico [CzzC: ma va? Non dubito che ti piacerebbe che la realtà fosse come ti sforzi di descrivercela, ma ...] diviene ora tale. Lo sciismo, per secoli quietista, accettando il governo islamista, ora si ribella fino ad arrivare alla rivoluzione. Lo stesso succede con il sunnismo e si allarga fino al jihadismo. Il radicalismo islamico o l'islamismo politico è determinato da un qualcosa di reale, concreto, sviluppato nella società. Noi abbiamo l’idea che l’Islam politico sia irrazionale e medioevale, una visione di un gruppo di pazzi fanatici. È un'immagine del tutto sbagliata, perché non è un modello del passato, ma è un fenomeno del moderno, dovuto alla globalizzazione» [CzzC: mentre anche noi cristiani potremmo peccare fino ad uccidere inermi, tradendo un Vangelo di amore che ci porta a perdonare perfino ai nemici, messaggio confermato da un’autorità garante del depositum fidei come il Papa, qualche altro brandisce la fedeltà ad un mandatorio perseguitare gli infedeli ed uccidere gli abiuri, con maestri che in merito precisano “non sia mai che io contraddica il profeta”: spero che non ti venga l’ernia a sforzarti così tanto per dimostrare che l’islam politico del radicalismo islamico sanguinario sia solo un fenomeno del moderno, dovuto alla globalizzazione. Crediamo invece che esista l’islam moderato: è quello che crede nella necessità di riformare interpretazione coranica ed educazione islamica, i testi intrisi del verbo uccidere, ma, guarda caso, per questa ragione i moderati sono perseguitati da salafiti filo-wahhabiti (cullati da Us-Uk-Nato) che si affermano autentici interpreti del vero Islam, fino a costringere Al-Azhar a riammetterli nella lista degli ortodossi]
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2017.04.25 <asianews>: Le radici dell’islamismo violento sono nell’islam, parola di musulmano. Not in my name? ... Questo non è l’islam? Eppure quegli atti criminali sono giustificati e ispirati da testi che sono il riferimento orante didattico e normativo della maggior parte delle istituzioni islamiche nel mondo. È urgente una riforma dell’islam dall’interno, a partire dal divieto di perseguitare abiuri e blasfemi: sostenere l’islam moderato, costasse boicottare i salafiti filo-wahhabiti anziché coccolarli.