Ai bambini dell'asilo nel comune di Trieste si impone un POF (Piano di Offerta Formativa) col gioco del dottore, che li indurrebbe a
- esplorarsi con stetoscopio e, se vedessero le differenze genitali maschio/femmina
- a convincersi che tali differenze non condizionerebbero la loro sensibilità
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 29/08/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: OMS Guidance; gender didattica: gendercrazia sanguisuga e inquisitoria: conculca Art26.3?
↑2015.03.02 <lanuovabussolaq>: Il Comune di Trieste dovrebbe spiegare perché tale gioco non sia esplicitato nel POF (Piano di Offerta Formativa) e perché i POF siano accessibili ai genitori soltanto ad anno scolastico avviato e solo dopo la loro approvazione definitiva da parte del consiglio d’istituto.
Apprendiamo dalle istruzioni per l’uso del gioco del dottore: l’insegnante fa notare l'indifferenza sensitiva tra maschi e femmine della loro esplorazione con stetoscopio: i corpi funzionano nello stesso modo ... ovviamente i bambini/e possono riconoscere che ci sono delle differenze fisiche che li caratterizzano, in particolare nell’area genitale. E’ importante confermare loro che maschi e femmine sono effettivamente diversi in questo aspetto, e nominare senza timore i genitali maschili e femminili, ma che tali differenze non condizionano il loro modo di sentire, provare emozioni ... [CzzC: errato: le emozioni sono diverse tra DNA maschio e DNA femmina quantomeno nella stragrande maggioranza della normalità della legge naturale, quella che, non solo genera differenza biologico-fisiologico-emotiva, ma che si avvale della stessa per l’istintualità che produce e alleva la vita e che connota anche la psiche]. Il progetto legato a questo “gioco” non è esplicitato nel POF. Non regge la richiesta di autorizzazione ai genitori, in mancanza della quale un bambino verrà convogliato in altra classe durante lo svolgimento di quella attività: sarebbe discriminazione anche perché si tratta di attività non curriculari, ovvero non previste dalla legge. [CzzC: ai dirigenti scolastici abbagliati dai lumi dell’omosessismo potremmo ricordare che:
- rispettiamo appieno la dignità delle minoranze che avessero propensioni sessuali lgbt, ma dobbiamo rispettare (quantomeno col principio di precauzione) anche i diritti dei minori adottabili di essere affidati naturalmente da un padre maschio e a una madre femmina;
- conosciamo i trucchi degli ingannatori magialenici e non ci lasciamo turlupinare con la supposizione che l’OMS Guidance sia già legge in Italia;
- quand’anche lo divenisse, osserveremmo che, a fronte di qualche milione di masso-illuminati che allenano i figli agli OMS-giochetti per legittimare le adozioni gay e gli uteri in affitto, ci sono miliardi di uomini che preferiscono il rispetto della legge di natura e del principio di precauzione per le adozioni gay, tanto che perfino l’inglesizzata India ha fatto retromarcia sul matrimonio di serie A per i gay e la Thailandia ha frenato sugli uteri in affitto: con che diritto pochi milioni di sedicenti illuminati possono dare degli oscurantisti a miliardi di persone che preferiscono la legge naturale collaudata da milioni di anni sul pianeta Terra?
- quand’anche gli illuminati riuscissero a convincere la maggioranza dell’umanità al loro omosessismo, spereremmo che la loro gender inquisizione non divenisse così oppressiva delle minoranze da costringere anche i nostri figli a subire i loro OMS-giochetti;
- quand’anche quegli illuminati ci riducessero in catene, non dimentichiamo che potremmo sempre ricominciare da Uno per il bene dell’umanità, perché Egli maschio e femmina ci creò;
- i nostri figli non si toccano, né fisicamente né emotivamente; se certi illuminati volessero imporre i loro abbagli, inducano i loro figli ad allenarsi con gli OMS-giochetti: magari pagandosi gli istruttori? Per evitare polemiche, aiutiamoli pure con i nostri soldi pubblici, purché in equilibrio con ben maggiori priorità didattiche, non con lo squilibrio, ad esempio, del ddl Valeri.]