modificato 27/03/2016

 

No nostri corpi contro Isis, ci vada chi lo ha foraggiato

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

16/02/2015 <radio24>: più militari italiani mettiamo in Libia, più terroristi attiriamo da tutto il Nord Africa e Shael: anche per Gian Andrea Galiani esperto di questioni militari sarebbe assurdo mandare nostri uomini in corpo a corpo contro Isis, come cercai di scrivere a Gentiloni subito dopo il suo annuncio a combattere.

Estrapolo da questo <audio> .Gheddafi certo non era un santo, ma ci teneva ai nostri affari; tutti ci ricordiamo  dell’interventismo di Sarkozy ma pochi ricordano che i primi ride e quelli decisivi per demolire le capacità difensive delle truppe di Gheddafi furono lanciati dagli Americani, da Obama che diede spazio alla resistenza libica e fornì la prima spallata, poi lasciò alla Nato europea che infatti ci mise 7 mesi a far fuori un esercito raffazzonato come quello di Gheddafi e uccidere lo stesso ... Le ns dichiarazioni ufficiali lasciano molto perplessi: il ministro degli esteri Gentiloni ha usato il termine combattere ed era dal 1945 che gli italiani non usavano quella parola ... l’Isis ha risposto subito alla dichiarazione di guerra di Gentiloni dichiarando l’Italia è una potenza crociata da combattere ... e la ministra della difesa Pinotti ha parlato di 5000 soldati ... potremmo invece operare come nel 2011 (allora contro Gheddafi) con forze aeree e forze navali/anfibie condurre azioni molto efficaci contro lo Stato islamico favorendo le milizie libiche anti Isis sul terreno, senza esporre sul terreno così tanti soldati: più militari italiani mettiamo in Libia, più terroristi attiriamo da tutto il Nord Africa e Shael verso i nostri soldati che diventerebbero gli obiettivi privilegiati di un’azione terroristica.