modificato 16/03/2015

 

L’allelujah è inno di grazie a Dio, dalla creatura al Creatore

 

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<avvenire.11/02/2015p24>: l’allelujah è inno di grazie  a Dio che si alza dalla comunità per la consapevolezza dei doni ricevuti. ma quali doni? non è l’uomo che basta a se stesso? Sì secondo una certa concezione illuminista, mentre grandi pensatori (perfino Heidegger non credente ma teorico della donazione) riconoscono il fondamento naturale della concezione ebraico cristiana: siamo creature e l’immagine più bella ci viene dalla fragilità della vita neonata che esige cura per sopravvivere; non a caso Hans Jonas, nel tentativo di fondare un’etica della responsabilità, assume la cura  parentale a paradigma normativo dell’agire  umano, ponendo al centro dell’azione «quella responsabilità in ogni momento intensa e cogente che il neonato reclama per sé». E il rendimento di grazie è «centrale proprio nell’Eucarestia» e il genio della Torà sta nell’aver fondato l’etica della gratitudine in un dovere stabile e oggettivo, non in un sentimento.