L'AUTONOMIA SCOLASTICA aumenta efficacia ed efficienza dell’offerta formativa

[CzzC: traendo da Super Quark di Piero Angela sul caso Polonia sbobino da 3’50” «hanno massimizzato la responsabilizzazione e lo spirito di iniziativa dei docenti: la riforma del 1999 ha dato moltissima AUTONOMIA alle singole scuole e un ruolo fondamentale alle amministrazioni locali ... il dirigente scolastico di una scuola pubblica poi, oltre a insegnare, è diventato una sorta di manager, che ha PIENA AUTONOMIA, perfino nell’assumere gli insegnanti e, se necessario, e sempre nel rispetto delle normative del lavoro, ANCHE DI LICENZIARLI: è lui il diretto responsabile dell’andamento della scuola ...»; [CzzC: una bella testimonianza, che però temo farebbe imbufalire alcuni statalisti nostrani, analoghi, ad esempio ai Cgilloni che referendarono contro le scuole paritarie cattoliche]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 15/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2014.04.28 cliccando al link <quipoloniaeitalia> o <youtube> potresti trovare oggi un contenuto diverso da quello che il 28/04/2014 vidi così:

 

↑2012.07.26 Autonomia scolastica, fattore di efficacia ed efficienza in Polonia (da SuperQuark di Piero Angela): perché un così grande successo del loro sistema formativo? “La Polonia, in piena crisi generale, cresce del 4% l'anno. Perché? La Polonia ha posto come parole chiave: capitale umano, istruzione  ... “, ma come? La speciale autonomia dei dirigenti scolastici coniugata alla responsabilità permette loro di scegliere i docenti e anche di licenziarli se occorresse. [CzzC. va’ a dirlo ai capi Cgil-loni che avversano autonomia scolastica e sussidiarietà delle paritarie. Continua qui dove aggiungo una mia testimonianza].

Nota1 Dunque anche nel servizio scolastico la Polonia ha introdotto i criteri di sviluppo che massimamente consentono qualità ed efficienza: l’esercizio della responsabilità coniugato con la possibilità di scelta tra prestazioni emulantesi in concorrenza positiva; il che sarebbe consentito sia al fornitore sia al fruitore del servizio; forse non occorrerebbe licenziare nessuno, perché questo criterio stimolerebbe automaticamente i meno prestanti a darsi una mossa per migliorarsi, anziché adagiarsi nella culla del posto statale sicuro a prescindere. E da noi non è nota questa opportunità? E’ nota, ma senti questa mia esperienza personale: mia figlia dopo la quarta ginnasio volle proseguire il liceo cambiando da scuola statale a scuola parificata, perché nel cambio sapeva di trovare almeno un insegnante migliore (italiano); chiesi il nulla osta al liceo statale per il trasferimento, ma il vicepreside cercò di farmi desistere offrendomi alternative (ad esempio un cambio di sezione), anche perché mia figlia era tra le migliori. Dopo 40’ di colloquio inefficace ero stanco e decisi di tagliare corto: «lei mi conosce per aver collaborato nel consiglio di Classe e anche alla stesura del nuovo statuto: supponiamo che il nostro liceo abbia il migliore statuto d’Italia e che quello del liceo parificato non sia da meno; supponiamo che entrambi i licei abbiano i migliori presidi in grado di attuare quello statuto; lei dove iscriverebbe sua figlia?». Ebbi questa risposta: «come vicepreside di scuola statale la iscriverei nella scuola statale, ma lo so ben che U.G. (il preside di quella parificata) lo licenzierebbe un docente che non gli funzionasse, mentre qui ciò non possiamo fare». Cvd gli dissi, e non per licenziare i peggiori, ma perché questi migliorerebbero da soli.