RAI non offendere Gesù coi blasfemi
RAI ha invitato a Sanremo per il 19/02/2014 il cantante Rufus Wainwright, che guadagna anche grazie alle sue esibizioni in vilipendio di simboli e contenuti della fede cristiana (ad es canta di un salvatore che rinasce "dal porno degli anni Settanta” e di "battesimo con lo sperma”, concludendo che "allora io mi inginocchierò e Glielo darò guardando in basso”.
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↑2021.03.08 condivido su fb il parere di Umberto Folena: un pernacchio a Sanremo in stile Totò, con l'arte dell'ironia piuttosto che reagire indignati facendo il gioco pubblicitario di spettacoli traballanti semibolliti che negli anni han tentato di tenersi su ricorrendo a battute blasfeme, canzoni sataniche, vilipendio del Pontefice, anticlericalismi assortiti che donano quarti d’ora di visibilità a divi artisticamente moribondi. È quanto U.Folena ha provato a fare, ad esempio, prendendo in giro Angélica Liddell, che nel 2015 mise in scena a Vicenza uno spettacolo ... . O quando il 2001.02.06 liquidò Marilyn Manson con un con un “fuck you”. <tempi> La blasfemia con le paillettes, il coro unanime che osanna i “quadri” di Achille Lauro e guai a chi volesse protestare per lo schiaffo dato con il sogghigno di chi sa cosa vuol colpire.
↑2014.06.12 alla RAI: Cara presidente Tarantola, caro direttore Gubitosi, non pensate che potreste aver offeso qualcuno con lo spot pubblicitario dei mondiali di calcio, che ammaglia di calcio il Cristo Redentore di Rio de Janeiro? Non pensate che potreste aver offeso qualcuno ospitando a Sanremo Rufus Wainwight (quello che nella canzone "Gay Messiah" cantava "e allora io Glielo darò guardando in basso"). Almeno fate abolire il canone, sostituendolo con una tassa indifferenziata come quelle obbligatorie raccolte anche per spesare le guerre e l’uccisione di innocenti. Desolato per la vostra insensibilità verso i diritti umani Art 18 e 26.3 della dichiarazione universale. Buon lavoro correttivo. CzzC. continua e vedi la risposta
↑2014.02.16 Da: CitizenGO.org Inviato: domenica 16 febbraio 2014 17:19
A: CzzC
Ciao, C., grazie per aver firmato la mia petizione, "Sospendete l'ospitata
del cantante blasfemo Rufus a Sanremo!" indirizzata a Anna Maria Tarantola
e Luigi Gubitosi.
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Scriviamo ai vertici RAI per chiedere il rispetto della libertà e del sentimento religioso di tutti
Ciao, C zzC.
ti voglio segnalare la seguente iniziativa su CitizenGO (http://www.citizengo.org/it/4349-il-cantante-blasfemo-rufus-sanremo-coi-nostri-soldi), lanciata dal signor Emilio Leone, per chiedere ai vertici della RAI di sospendere l'invito al cantante Rufus Wainwright per la serata del Festival di Sanremo di mercoledì 19 febbraio.
Emilio ci ha contattati dichiarandosi offeso e indignato, dopo aver scoperto che il cantante in questione si esibisce spesso in performance denigratorie nei confronti del sentimento religioso dei credenti, con feroci parodie della religione cristiana e della figura di Gesù (un esempio nell'immagine qui accanto). Anche i testi dei pezzi di Rufus Wainwright non sono da meno quanto a blasfemia e vilipendio: ad esempio, nella sua canzone "Gay Messiah” (Messia Gay), Rufus Wainwright parla di un salvatore che rinasce "dal porno degli anni Settanta” e di "battesimo con lo sperma”, concludendo con i seguenti versi: "allora io mi inginocchierò e Glielo darò guardando in basso”.
Inoltre, il cantante è da sempre un aggressivo attivista nel campo dei presunti "diritti delle persone LGBT”, ovvero della possibilità da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso di sposarsi e adottare figli. Di conseguenza, non è difficile prevedere che la presenza di una "icona gay” al Festival di Sanremo rappresenterà l'occasione per un ennesimo caso di propaganda ideologica contro i valori della famiglia fondata sull'unione di una donna e un uomo.
Qui non si sta mettendo in discussione la libertà di espressione di un cantante (libertà che comunque deve accordarsi con il divieto di vilipendio alla religione, secondo l'articolo 403 del Codice penale), ma si sta parlando dell'inopportunità e la faziosità di proporre questo tipo di contenuti in prima serata e nella trasmissione più vista dell'anno dal pubblico italiano.
Soprattutto, molti telespettatori sono stati feriti dal fatto che Rufus Wainwright sarà ospitato dalla televisione pubblica, che dovrebbe dimostrare un'attenzione massima ai propri contenuti e al rispetto della sensibilità di chi guarda, e che soprattutto (il che non è trascurabile) viene finanziata dal canone RAI, che in quanto tassa dello Stato è obbligatorio per tutti. Come scrive giustamente Emilio nella sua petizione, "è semplicemente vergognoso che un telespettatore debba essere insultato e offeso nella sua libertà religiosa da un cantante pagato con le tasse che egli stesso versa nelle casse dello Stato”.
Su internet da alcuni giorni sono partite iniziative e campagne di vario genere contro questa ospitata: c'è chi invita tutti a non pagare il canone RAI e chi propone il boicottaggio della kermesse sanremese. Noi di CitizenGO vogliamo agire in modo concreto ma non per questo illegale: decidere di non guardare il Festival è ovviamente un diritto di ognuno, ma qui non è solo in gioco il gusto del singolo telespettatore, in quanto si tratta di difendere la libertà religiosa di tutti (anche la mia e la tua, Carlo, che magari neppure guarderemmo l'eventuale esibizione) e di ripristinare il valore di un servizio pubblico rispettoso della sensibilità di ciascuno e libero dalla propaganda del discorso unico.
Con questa petizione (http://www.citizengo.org/it/4349-il-cantante-blasfemo-rufus-sanremo-coi-nostri-soldi), chiediamo al direttore generale della RAI Luigi Gubitosi e alla presidente Anna Maria Tarantola di sospendere l'invito a Rufus Wainwright. La presidente Tarantola si è più volte dichiarata cattolica, e di conseguenza speriamo che intervenga davanti a offese blasfeme che colpiscono proprio la sua religione. Ogni volta che un utente firmerà la petizione, i due destinatari riceveranno una e-mail che esprime loro la richiesta di annullare l'ospitata
Grazie per il tuo impegno a difesa della libertà religiosa e contro la propaganda anti-famiglia.
A presto,
Matteo Cattaneo e il team di CitizenGO
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