modificato 09/03/2017

 

L’ultima speranza

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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

Caro Piergiorgio, forse la speranza cristiana è qualcosa di diverso da una vuotezza silenziosa o una pienezza invisibile, non credi?

 

 

Estraggo da Vita Trentina #1/2014 Pag 30: Dialogo aperto e commento con domande

di Piergiorgio Cattani

La speranza è “l’ultima dea” che accompagna gli uomini nella loro vita. L’ultimo ideale, l’ultima virtù a cui aggrapparsi. Appunto, l’ultima speranza. Così è per tutti i popoli, in tutte le epoche della storia. La speranza immessa nel cuore dell’uomo con il messaggio della Bibbia sembra essere di altra natura. ...

La speranza della Bibbia è invece imprevista. Venuta da altrove, quindi spiazzante e mai scontata. Una speranza che all’inizio (e anche per noi) sembra ed è assurda.

...

La speranza affronta sempre uno scacco. Quella cristiana, che fa andare oltre la morte, nasce da uno spazio vuoto, come vuota è la tomba di Cristo. Da lì scaturisce per davvero la novità capace di cambiare la vita. Bisogna però sapere che quel vuoto viene riempito dalla potenza di Dio, paradossalmente silenziosa e invisibile. Con questa consapevolezza iniziamo quest’anno ...

[CzzC: se dovessi insegnare ai miei studenti la speranza cristiana definita in questi termini forse mi direbbero “beato te, se te la gusti, vuotezza silenziosa o pienezza invisibile. che roba è?”, come se volessero dar ragione a don Farina che ci insegna il Credo così «Cosa vuol dire “luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non  creato”? È pura filosofia!». Non credi, caro Piergiorgio?

Non credi che, invece, possiamo rendere grazie a Dio potendo testimoniare ai nostri ragazzi una schiera di Santi del passato e del presente? Sono vecchi e giovani, entusiasti di seguire Cristo nel cammino guidato dal magistero petrino perché proprio questo corpo concreto, la Chiesa, ancorché talvolta peccaminoso, esprime la rumorosa e visibile Presenza di ciò che abbiamo di più caro, pienezza di significato per la nostra vita: provare per credere e infatti Giovanni ed Andrea non chiesero a Gesù spiegazioni prometeiche, ma semplicemente “dove abiti?” e lui non indicò loro un luogo di silenzio o invisibilità iperuranica, ma li invitò (“venite e vedrete”) a toccare con mano la pienezza di una nuova umanità sperimentabile qui ed ora (nell’incontro con lui) nonostante che il Nemico tenti di silenziare questa Presenza. Le mie domande sottintendono un tentativo di correzione fraterna, ma assolutamente reciprocabile].