In CECENIA si allevano terroristi ispirati dal salafismo Saudita?
Il 01/01/2014 al TG1, in relazione agli attentati a Volgograd, udii NC di Limes affermare che essi sarebbero la conseguenza del mancato cedimento della Russia al ricatto dell’Arabia “se molli Assad, possiamo frenare i terroristi ceceni; se non lo molli ...”. Cercai e trovai la notizia del 2013: la annoterei come dimostrazione del potere della dissuasione e anche del cinismo degli USA che si permettono di sostenere alleato un regime come quello Saudita scempiante i diritti umani in casa e all’estero: non ne avrebbero avuto abbastanza di conseguenze negative alleandosi con Arabia e Talebani contro la Russia in Afghanistan?
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 08/02/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2022.03.19 <mattino yt♫ rainews> i miliziani ceceni conquistano l'acciaieria a Mariupol al grido di Allah Akbar [CzzC: sarà contento il chierichetto di Putin grondante simboli cristiani?]
↑2013.11.09 traggo da <stampalibera/linkNonPiùAccessibile> La Russia minacciata dai terroristi diretti da Bandar (Arabia Saudita)
di Yusuf Fernandez
Nel corso di una recente visita a Mosca, alcune settimane addietro, Bandar bin Sultan, l’attuale responsabile del servizi di intelligence saudita, ha riferito al presidente russo, Vladimir Putin che, soltanto se la Russia avesse riconsiderato il suo appoggio alla Siria, si sarebbe impedito ai militanti integralisti nel Caucaso, controllati dall’Arabia Saudita, di realizzare azioni terroristiche durante la realizzazione dei giochi olimpici invernali che si terrà a Sochi. Secondo quanto riferito dai testimoni presenti all’incontro, Putin aveva nettamente respinto la proposta.
“Noi siamo al corrente che voi sauditi avete appoggiato i gruppi terroristi ceceni per parecchi anni. Questo appoggio di cui parliamo adesso, risulta francamente incompatibile con l’obiettivo comune di lottare contro il terrorismo globale che avete menzionato”, gli ha risposto Putin.
Ci sono buone ragioni per comprendere perchè Bandar e la famiglia reale saudita siano fortemente irritati nei confronti della Russia (ed ultimamente anche contro gli USA). I piani orditi dall’Arabia Saudita contro gli sciiti e l’asse della resistenza in Medio Oriente sono stati demoliti dall’azione politica svolta dalla Russia verso la Siria, verso l’Iran e le altre parti in causa. Bandar aveva pianificato di rovesciare il regime di al Assad in Siria attraverso un attacco statunitense e l’azione combinata di gruppi terroristi infiltrati in quel paese, con l’obiettivo per l’Arabia Saudita di isolare e distruggere il movimento degli Hezbollah sciiti in Libano e spingere Washington ad un conflitto con l’Iran.
Tuttavia Bandar non aveva chiaramente compreso come la Russia, l’Iran e gli Hezbollah fossero determinati ad appoggiare l’alleato siriano e sbaragliare i suoi piani.
La Russia ha schierato nel Mediterraneo orientale una poderosa flotta ed ha lasciato intendere chiaramente che era disposta ad appoggiare e proteggere la Siria da un possibile attacco.
In questo modo Bandar aveva l’unica possibilità di tentare di vendicarsi della Russia attraverso i propri collegamenti con le organizzazioni terroristiche, come ha minacciato di fare. Questa è sicuramente una pazzia ma le sue minacce alla Russia (ed ora anche agli USA) rappresentano di per se stesse l’evidenza della follia e della stupidità di questo personaggio e si sta facendo strada una opinione mondiale che considera lo stesso regime saudita come il reale problema per la regione e per il mondo.
...Il Caucaso non è l’unica regione dove i gruppi estremisti stanno operando contro la Russia. Nel momento in cui le forze della NATO stanno preparando il disimpegno delle proprie truppe dall’Afghanistan, Mosca risulta sempre più preoccupata che, da questo fatto, si incrementi la minaccia verso la Russia ed i suoi alleati nell’Asia centrale. Questo era già avvenuto negli anni 80, quando la CIA e Bandar appoggiarono i muyahidin che stavano combattendo contro le truppe sovietiche in Afgahanistan come parte di un piano più globale di diffondere l’ideologia estremista all’interno della stessa URSS e in questo modo debilitare lo Stato sovietico.
La Russia ha annunciato ultimamente che rafforzerà il suo contingente militare nel Tagikistan e nel Kighizistan prima della ritirata americana. Il capo della intelligence militare russa GRU, Igor Sergun, ha dichiarato che “l’attuale situazione in Afghanistan costituisce una seria sfida per la stabilità internazionale”.
La Russia mantiene alcune grandi basi militari in Asia centrale e circa 7.000 soldati russi sono schierati in questa zona. Settecento soldati sono stanziati nel Kirghista, specialmente nella base aerea di Kant vicino la capitale, Bishkek: In Tagikistan forze russe della 2012 divisione motorizzata hanno la propria base ed entrambi i paesi hanno iniziato negoziati sull’utilizzo della base aerea di Ayini anche da parte dei militari russi. Tuttavia esperti di questo paese considerano che la rete esistente di basi russe non è sufficiente a proteggere la lunga frontiera del Tagikistan con l’Afghanistan in caso di conflitto.
Il governo del Tagikistan e quello dell’Usbekistan hanno combattuto contro i movimenti islamici radicali appoggiati dai talebani. Dopo aver sofferto forti perdite nella guerra afgana, le attività dell’IMU sono ora limitate al sud del Tagikistan, sebbene esistano informazioni che parlano di una presenza di questi gruppi in altri paesi dell’Asia centrale.
- http://www.presstv.ir/detail/2013/10/28/331726/saudiled-terrorists-threaten-russia/
- http://www.moqavemat.ir/?a=content.id&id=70181
- http://www.al-monitor.com/pulse/syria-pulse