GUTIERREZ si smarcò dai teoglib laceratori: VT#37p12 non lo dice

2013.09.22 VT#37p12: La Teologia della liberazione (Tdl) elaborata in America Latina all’inizio degli anni ’70 non è mai stata intesa come un’intuizione individuale di un teologo, sebbene sia stato Gustavo Gutierrez <wikipedia> ad avviarne l’elaborazione con il suo libro del 1972, titolato appunto “Teologia della liberazione”. Apparso in Germania nel 2004, il libro scritto da Gutierrez e dall'arcivescovo tedesco Müller viene riproposto in italiano...

[CzzC: nel magnificare l’amicizia tra Gutierrez e Gerhard Ludwig Müller, VT non narra che Gutierrez poi si smarcò dalla Teoglib sostenuta dai laceranti Boff, Sobrino e compagni; mi chiedo se con l’omissione di cotale precisazione VT voglia far intendere ai lettori l’avveramento di un desiderio, e cioè che Papa Francesco sdogani la Teoglib dei laceratori smentendo i giudizi dei suoi predecessori e benedicendo l’ermeneutica di rottura.

Come noto i tifosi della Teoglib ebbero nel marxismo-leninismo rivoluzionario un alleato ideologico e pratico per attualizzare modernamente l’evangelico riscatto dei poveri: non sono un teologo per capire la sublimazione teologica della rivoluzione operata ad esempio dal teoglib Richard Shaull (teologia della rivoluzione), ma mi è bastato ascoltare nella mia parrocchia la misa campesina]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 16/01/2025; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Teoglib <> Teologia della liberazione

 

2024.10.25 <vatican> il cordoglio di Fr1 per la morte di Gutierrez, considerato padre della teologia della liberazione. «Un grande … un uomo di Chiesa, che ha saputo fare silenzio quando doveva fare silenzio … che ha saputo portare avanti tanto frutto apostolico e tanta ricca teologia"

 

↑2019.12.03 nel dare l’addio a Johann Baptist Metz <avvenire> lo ricorda come fautore del dialogo pubblico tra Habermas e Ratzinger a Monaco nel 2004, lo definisce "padre" della Teologia politica” e lo annovera tra i veri “padri nobili” fondatori della rivista internazionale di teologia “Concilium” assieme a uomini del rango di Karl Rahner, Yves Congar, Edward Schillebeeckx, Hans Küng e Gustavo Gutiérrez [CzzC: modestamente alimento la mia fede cristiana grazie a santi padri che mi parrebbero più meritevoli del termine nobiltà; e nel discernimento delle qui indicate nobiltà mi faccio aiutare, ad esempio, da padre Cavalcoli: fare chiarezza sulle quattro cristologie eretiche Rahner, Kasper, Schillebeeckx, Teilhard de Chardin]

 

↑1954.06.30 ≈d Nel 1954 l’AC aveva 2,5M di iscritti, dei quali 1,7M tra le sole associazioni giovanili (nel 1959 giungerà al massimo di 3,3M). <TT > si dimise Mario Rossi, responsabile della GIAC (gioventù italiana di AC) non ancora trentenne che ricopriva quella carica da soli due anni, da quando cioè il suo predecessore Carlo Carretto aveva dato a sua volta le dimissioni. Quasi tutta la dirigenza lo seguì, in polemica con l'allora responsabile di AC, il grande prof. Luigi Gedda: tra loro personaggi che avrebbero “fatto strada" (nel senso dell'agostiniano "bene curris sed extra viam") Umberto Eco, Silvio Garattini, (farmacologo di fama mondiale fondatore dell’Istituto Mario Negri), Furio Colombo, Emmanuele Milano, Emilio Colombo; i migrati alla sinistra prodroma del 68 avevano in comune quantomeno il tifo per una Weltanschauung che dal CV2° fu declinata, ad esempio, dalla rivista "Concilium" fondata da Scillebeeckx con Karl Rahner, Hans Küng, Johann Baptist Metz, Yves Congar e Gustavo Gutierrez, il top della teologia cattolica progressista del secondo Novecento.