ultima modifica il 22/01/2023

 

Padre Gabriele Ferrari attacca Gubert su valori non negoziabili e legge naturale

Correlati: i valori non negoziabili sono andati in sordina; problematico fare appello alla legge naturale

Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri.

 

CzzC 23/09/2013: commentando per amici questo intervento “catechetico” di Padre Gabriele Ferrari ho trovato opportuno tornare con un msg a chiedergli aiuto al discernimento con le domande di seguito evidenziate q#nn.  Il 24/09 ringrazio P.G.F per questa pronta risposta.

 

 

VT#37p38: Dialogo aperto: “Valori non negoziabili”, difendiamoli tutti

Abstract di VT: È vero che oggi, a differenza del recente passato, i «valori non negoziabili» sono andati in sordina e che un’aria nuova è entrata nella chiesa con l’elezione di Papa Francesco. Personalmente ritengo che era “ora suonata” che la stagione dello scontro pubblico della chiesa con i politici sui «valori non negoziabili» finisse e si ritornasse a dialogare invece sul bene comune del paese. La chiesa è chiesa di tutti e a tutti si rivolge dialogando, come autorevolmente insegna. [CzzC: forse ignori, Padre Gabriele, che i 3 valori non negoziabili coincidono con due articoli fondamentali della dichiarazione universale dei diritti umani, Art.18-libertà di coscienza e Art.26.3 libertà di educazione]

Qualcuno si sente investito della missione di salvare la fede e la prassi politica dei cattolici

 

Da Padre Gabriele Ferrari al Direttore di VT.

Caro Direttore,

come tu sai, sono un lettore assiduo di Vita Trentina, che mi piace tutta, dal tuo editoriale agli articoli di interesse globale, nazionale, ecclesiale e locale fino alle cronache dei nostri paesi che fanno giungere fino a me il profumo delle nostre valli, dell’artigianato, del turismo, dell’associazionismo, della carità, delle cronache parrocchiali e locali, ma riservo sempre un’attenzione speciale alle ultime due pagine del Settimanale. Lì fino a poco tempo fa c’erano l’imperdibile Periscopio, sempre puntuale, sapiente e provocante di don Vittorio, e l’Osservatorio, acuto e stimolante, di don Dante. Mi mancano entrambi, anche se, ogni tanto, sono rimpiazzati [CzzC: q#01: rimpiazzati? Mi pare che Cattani scrivesse anche in pagina di Cristelli ed altri, o sbaglio?] in modo egregio da Piergiorgio Cattani. C’è anche la rubrica Fatti e opinioni di Paolo Pombeni, chiaro e stimolante, che pure leggo volentieri, ma la curiosità mi fa andare in fretta alle Lettere al direttore, dove ritrovo una volta di più l’animo della nostra gente che ricorda il passato, reagisce all’attualità ecclesiale e civile e spesso polemizza su posizioni espresse da certi oppure su fatti nazionali e locali. Un dialogo sempre positivo anche quando si critica qualche lettera o articolo riportati dal Settimanale.

In quella sede di tanto in tanto salta fuori qualcuno che penso si senta investito della missione di… salvare la fede e la prassi politica dei cattolici e che inconsapevolmente [CzzC: perfino inconsapevole? E innominato] è legato al passato - non so se sempre glorioso [CzzC: q#02: ti chiedo per favore il nome del passato che sia stato sempre glorioso e se il tuo presente preferito ti appaia più glorioso dell’alluso passato stante la prospettiva delle adozioni gay, della disoccupazione giovanile, della carneficina di cristiani, argomenti su cui ci pari più allineato alla cultura dominante che al Magistero petrino] - quando c’era un partito politico “dei cattolici” cui la gerarchia ecclesiastica aveva demandato la difesa della fede e/o quella dei privilegi della chiesa, [CzzC: ti riferisci per caso all’8x1000 o al sostegno pubblico delle scuole paritarie, o all’esenzione ICI/IMU? Se no, a quali privilegi ti riferisci] soprattutto di fronte al temuto pericolo comunista. Oggi che quel pericolo è definitivamente alle nostre spalle [CzzC: q#03: pericolo passato? Magari fosse rimasta la parte buona del comunismo, quella socialista tutelante i poveri! Non ti accorgi come, dimenticata la falce e martello, stia montando la parte peggiore del comunismo, quella ispirata dalla stella a cinque punte ?Non ti accorgi di come oltre 1,2G di persone siano ancora angariate da un regime che si fregia con quella stella a 5 punte invadendo il pianeta con uno spietato capicomunismo, perseguitando la chiesa fedele al Magistero petrino, contaminando l’economia globale costretta a smantellare welfare e difese dei diritti umani per la legge dei vasi comunicanti al livello medio più basso: sei davvero sicuro che quel pericolo sia definitivamente alle nostre spalle? E non ti accorgi di quanto US e nato stiano montando guerra fredda contro la Russia?], ci sono invece delle minacce etiche pericolose e serie, provenienti da fronti più vicini che magari si vantano di difendere gli interessi della chiesa e di impegnarsi per salvare i cosiddetti «valori non negoziabili», mentre corrompono la coscienza della gente, in primis dei giovani, inducendo uno stile di vita edonistico e individualistico che non è esagerato chiamare pagano, in spregio dei poveri e della loro liberazione. [CzzC: convengo con te e col Magistero petrino che il rischio maggiore per il bene comune sia configurato dagli allevatori di individualismo, edonismo e paganesimo, sovente maestri di odio; ma non ti accorgi di quanti ne pullulino nelle fila di tutti i partiti o sei così strabico da ritenere solo sinistri quelli con le mani pulite? Ci confortano i tanti fedeli di quel Magistero che contrastano cotali allevatori anche difendendo i valori non negoziabili nell’esperienza di vita ben prima che negli schieramenti partitici]. Di queste minacce non ci si preoccupa e si lasciano correre, ma si protesta con Vita Trentina perché ospita voci che non sostengono apertamente i «valori non negoziabili» [CzzC: q#04:  ti chiedo nome e frase di chi avrebbe protestato con VT semplicemente perché ospita tali voci; spero peraltro che tu non scambi per negazione di ospitalità l’evidenziare una correlazione tra la benevolenza del Settimanale verso tali voci e la prontezza con cui il medesimo invoca calibri come il tuo per rintuzzare le testimonianze di sostegno ai valori non negoziabili], come se il Settimanale diocesano avesse dimissionato dalla sua missione di informazione cattolica.

È vero che oggi, a differenza del recente passato, i «valori non negoziabili» sono andati in sordina [CzzC: temo che tu non sappia bene quali siano i valori non negoziabili, perché poveri noi se andassero in sordina gli Art18 e 26.3 della dichiarazione universale dei diritti umani], e che un’aria nuova è entrata nella chiesa con l’elezione di Papa Francesco. [CzzC: se tu stessi plaudendo al Papa perché metterebbe in sordina i valori non negoziabili, mi permetterei di dubitare che Papa Francesco sia lieto di questa tua chiamata a correo: rischi di trovarti prossimamente in stonata sintonia col lucido analista Cattani anche nel dire in «Papa Francesco indietro tutta? Papato Bergoglio già in crisi?»]. Personalmente ritengo che era “ora suonata” che la stagione dello scontro pubblico della chiesa con i politici sui «valori non negoziabili» finisse e si ritornasse a dialogare invece sul bene comune del paese. [CzzC: q#05:  ti chiedo se stai accusando surrettiziamente i difensori dei principi non negoziabili come rei di fomentare scontro e disinteresse verso il bene comune: a me pare che i veri sostenitori di tali valori siano in prima fila nel perorare il bene comune, in soccorso ad ogni genere di povertà materiale, spirituale e intellettuale, in accoglienza dei reietti dalla edonistica cultura dominante, anche collaborando in caritativa con deroganti in buona fede sui valori non negoziabili (parlo per esperienza personale e suppongo che analogamente operi pure l’innominato); quanto allo scontro mi pare che tali sostenitori (meno i variopinti sfruttatori partitici in materia di valori) siano più vittime che aggressori, per opera di ideologi e potentati (forse plaudenti più a te che all’innominato) che negligono la sussidiarietà orizzontale nei servizi alla persona (salute, educazione, assistenza, ...), e vorrebbero soffocare con tasse e referendum il poco che lo stato italiano concede alla sussidiarietà come concepita dalla dottrina sociale della Chiesa, perché sono convinti che “nello stato si realizza l’essenza dell’eticità”]. La chiesa è chiesa di tutti [CzzC: certamente la Chiesa è di tutti i Christifideles, e ci spiace il settarismo partitico che porta tifosi dei cadudem e dei teoglib a togliere punti “patente cattolica” a fratelli di fede semplicemente perché non militanti nel loro schieramento partitico e perché distinguono tra rifugiati ed immigrati economici sapendo che non abbiamo capacità infinite di accoglienza; parimenti mi dispiace che alcuni “destrorsi” vogliano togliere punti di cattolicità a militanti presunti sinistri perché non vorrebbe abolire la legge 194] e a tutti si rivolge dialogando, come autorevolmente insegna in questi giorni lo scambio epistolare tra Scalfari e il Papa.

Attenzione: i «valori non negoziabili» rimangono tali e su di essi noi cristiani non possiamo transigere [CzzC: ah ah ... Excusatio non petita ...], anche se vorremmo vederli integrati con altri valori altrettanto «non negoziabili», come la difesa dei poveri e dei senza voce del mondo, perché valori indiscutibili non sono solo la vita dalla nascita al tramonto, il matrimonio di un uomo con una donna e il diritto alla scuola cattolica, ma anche l’accoglienza degli immigranti che fuggono dal loro paese, l’impegno in favore dei popoli della fame e di chi soffre sotto l’oppressione e l’ingiustizia, di chi muore sul lavoro [CzzC: e chi di noi non ritiene importanti questi “altri” valori? Ma conosci per caso una legge o un referendum abrogativo che li minacci? Tutti i valori del Vangelo sono importanti, ma alcuni si definiscono non negoziabili non per classificarli in detrimento di altri, ma per difenderli da leggi che li demolissero o da referendum azionati contro chi li sostenesse, tenendo conto che attingono a diritti umani fondamentali della nostra dichiarazione universale: non bariamo sul significato delle parole, per favore; e poi non c’è solo chi muore di fame o per incidente sul lavoro, c’è anche chi schianta in depressione per lo sfruttamento schiavista indotto dai suddetti ideologi e potentati], di chi cerca lavoro [CzzC: bravo! Lo vedi quanto sia carente il lavoro giovanile a causa dell’immane latrocinio generazionale provocato da quelli della tua generazione? Non vedi come tale latrocinio sia mantenuto col pretesto dei diritti acquisiti accampato dall’inciucio tra il sindacalismo dei privilegi e i suddetti ideologi statalisti sostenuti da grigi nostalgici del ’68 che difendono i loro privilegi pensionistici, acquisiti con la metà del rapporto contributi/prestazioni chiesto ai giovani di oggi? Te silente al riguardo? Vedi che se dovessimo citare tutti i valori importanti, te ne potresti dimenticare alcuni di molto pesanti ... circa 2,3Tera euro di debito pubblico impennatosi dopo il ‘68] per dar da mangiare alla propria famiglia e anche di un coniuge rimasto solo dopo la morte del compagno/a ecc. Non si può selezionare i valori e farne una classifica. [CzzC: q#06: si può fare anche una classifica dei valori, come Paolo disse che più importante è la carità, ma la non negoziabilità dei valori, ripeto, si afferma non per classificarli in detrimento di altri, ma per difenderli da leggi che li demolissero o da referendum azionati contro chi li sostenesse; ti chiedo se intendi esprimere una boutade (come mi definisti la tua sulla Chiesa primadonna che la vuol sapere più lunga di tutti),  perché, che non si possano selezionare e classificare i valori, non sarebbe vero nemmeno nelle categorie valoriali aziendali, figuriamoci nei valori fondativi dell’esistenza, della fede cattolica, della dichiarazione universale dei diritti umani, e non come gioco di classificazione, ma per difesa dai demolitori legali: ciascuno di noi seleziona priorità quando decide e sceglie, pensa ed agisce: ma senza pretesa di insegnare io povero laico a te maestro consacrato le priorità valoriali della catechesi cattolica, mi permetto di usare le parole del Papa ad esempio sui valori della vita: «le persone hanno una dignità, valgono più delle cose e non hanno prezzo. Tante volte ci troviamo in situazioni in cui quello che costa di meno è la vita. Per questo l’attenzione alla vita umana nella sua totalità è diventata negli ultimi tempi una vera e propria PRIORITÀ del Magistero della Chiesa, particolarmente a quella maggiormente indifesa, cioè al disabile, all’ammalato, al nascituro, al bambino, all’anziano, che è la vita più indifesa». Vero è che lo stesso Papa disse a Civiltà Cattolica che le priorità sono tante e che “non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi», ma di qui a negare una classifica in difesa delle priorità valoriali minacciate legalmente pare che passi una bella differenza, quasi una contraddizione, quantomeno una confusione rispetto a «gli insegnamenti, tanto dogmatici quanto morali, non sono tutti equivalenti», sempre parole del Papa ibidem].

Non penso che la chiesa possa chiedere allo stato di imporre i «valori non negoziabili» a chi appartiene a un’altra fede e a chi non riesce (la buona fede deve essere sempre riconosciuta a tutti) a riconoscerli come valori di diritto naturale. Oltre tutto mi pare oggi problematico far appello alla legge naturale – difficile da difendere e ancor più da identificare nell’attuale pluralismo culturale – per imporre quelle verità che l’autorità della chiesa dichiara valide per tutti, anche per chi non crede. [CzzC: convengo che il giusnaturalismo sia connesso all’idea di natura che varia nel pluralismo culturale dove è difficile da definire univocamente, ma ti chiedo q#07

- se sei sicuro

- di non usare la difficoltà della difesa come alibi per mollarla,

- di non supporre surrettiziamente che dovremmo dedicarci soprattutto ai valori definiti dalla cultura dominante mettendo in sordina quelli prioritari del Magistero petrino che fossero meno prioritari per tale cultura.

e se non intendevi smarcarti dal libroLa legge di re Salomone, ragione e diritto nei discorsi di Benedetto XVI” che pone ragione e natura alla base del diritto.

Mi pare che Cristo abbia predetto tormenti ed ostracismo ai seguaci che resistessero alle lusinghe del mondo, ancorché un tuo fan ci catechizzi così ««non c'è da accanirsi contro il mondo né da pensare a eterne contrapposizioni». Nonostante la difficoltà di difenderlo, non ti pare che dovremmo evitare il timore di usare l’aggettivo “naturale” come inteso dalla concezione cristiana dell’umana esistenza?

- Ci conforterebbe al riguardo Cristo,

- ma anche il buon diritto internazionale (Dichiarazione universale 1948) che nella fattispecie definisce la famiglia «nucleo naturale e fondamentale della società» parlando di padre, madre, loro diritto ad educare e riconoscendo che la «maternità è una funzione sociale», alla faccia degli ideologi di cui sopra che intendono cancellare dal lessico ufficiale parole preziose per la vita di ogni persona, non solo cristiana;

- e ci conforterebbe perfino Vito Mancuso il quale, pur volendo superare il Magistero petrino col negare decisività al medesimo e alla divinità di Cristo, insegna che la «questione decisiva è la natura dell'uomo» commentando la lettera di Francesco 1° a Eugenio Scalfari].

Da quando c’è il nuovo Papa non si sente più insistere molto su questi temi, ma di misericordia, di ascolto, di accoglienza. [CzzC: come se i precedenti Papi avessero insistito meno sulla misericordia e l’accoglienza? Ti vedo echeggiare i repubblicones megafonando le differenze col Papa precedente apparentemente indulgenti al relativismo: vista l’unione dei due Papi in fede speranza e carità (ad es. Lumen Fidei) ritengo che Papa Francesco diffidi di questi applausi di parte e che finisca per deluderne alcuni]. Qualche giornalista, mi pare nel viaggio di ritorno dal Brasile, ne ha chiesto a Papa Francesco il perché ed egli ha risposto che la chiesa li ha già proclamati fortemente e non cesserà di insegnarli e di crederci.

Del resto in un clima di sana laicità la chiesa non dovrebbe chiedere allo stato di rinforzare la proclamazione dei valori con la forza della legge per costringere anche i renitenti ad accettarli. La politica, che è l’arte del negoziato e della mediazione, deve tener conto di tutte le componenti sociali senza privilegiarne alcuna [CzzC: q#08:  ti chiedo se raccomandi di tener conto anche ai militanti di partiti a te meno invisi di quello del suddetto innominato, che invocarono ed invocano referendum abrogativi del sostegno alle scuole paritarie e pretendono di usare i minori per le adozioni gay: non lo capisci che l’opposizione non è a due gay che si volessero baciare davanti al sindaco, ma a che si procurassero un cucciolo d’uomo da baciare con l’utero in affitto? Hai forse dimenticato che uno dei primi valori cristiani è la tutela dei più deboli? Non ammetteresti quantomeno il laico principio di precauzione a fronte delle adozioni gay? Perché riduci a una imposizione di valori ecclesiastici ciò che invero è battaglia tanto laica che in Francia è portata avanti dalle femministe?]. Certamente rimane alla chiesa il diritto/dovere di proclamare la verità ma nella carità [CzzC: e, aggiungerei, ricordando che l’azione politica è primaria forma di carità, quindi significa operare e testimoniare affinché le decisioni politiche e dunque le leggi siano il più vicine possibile alla dottrina sociale della Chiesa, rispettino la libertatem ecclesiae di essere presenza viva nel sociale, e non la confinino in sacrestia o non la riducano obbediente all’imperatore come da sempre tenta di fare le solite potenti matrici, non solo in Cina], solo che, a volte, quando c’è di mezzo la verità, mi pare che non ci sia più spazio per la carità. [CzzC: presumendo che tu abbia letto attentamente la Caritas in veritate, è singolare che così ci catechizzi un candidato Vescovo che l’avesse pienamente condivisa]. Questo sarà magari un riflesso condizionato di una missione che privilegia il dialogo, ma una chiesa che voglia imporre i suoi punti di vista con la forza della legge mi pare sia fuori del tempo e della logica evangelica. “La verità è una relazione”, ha scritto Papa Francesco a Eugenio Scalfari, perciò essa va cercata e difesa, ma senza perdere di vista l’opinione altrui. [CzzC: q#09: ti chiedo nome e testo di chi difendendo la verità in parola perda di vista l’opinione altrui: spero chi tu non confonda l’attenzione all’opinione altrui con l’adeguamento alla medesima, in questo caso allo spirito del mondo; peraltro anche Scalfari attenzionò la lettera di Papa Francesco, prendendosi non solo la lecita libertà di non adeguarvisi, ma azionandone perfino illecita distorsione: ad esempio il Papa aveva detto e scritto che la Verità è una relazione (tra un io e un tu: Quid est veritas? Vir qui adest) e non che è relativa come invece riferisce Scalfari a La 7]

Concludendo, vorrei invitare i nostri fratelli militanti [CzzC: q#10: non mi piace il linguaggio militare, ma visto che mi ci tiri, ti chiedo se intendi fratelli militanti cristeros o militanti di partiti amati dai loro persecutori: mi scuso per il pleonasmo perché son certo che tu parteggeresti per i cristeros più che per i loro massacratori, ancorché per i sinistrorsi più che per i destrorsi] a leggere un articolo di Giorgio Campanini apparso in gennaio sulla rivista “Aggiornamenti sociali” (n. 1/2013, p. 26 ss) dove con la consueta chiarezza spiega perché non è possibile ridursi alla difesa politica dei cosiddetti «valori non negoziabili», e conclude dicendo: “Ai pastori, dunque, il dovere dell'annuncio e della fondazione dei valori; ai laici impegnati in politica la responsabilità di attuarli nella misura più alta possibile nella legislazione e nella pratica amministrativa, assumendosi la fatica della mediazione. Passa di qui l'unica strada percorribile per coniugare la weberiana "etica della convinzione" e l’"etica della responsabilità".

[CzzC: mi pare che il Magistero petrino ed i suoi fedeli si siano sempre prestati a mediare per il bene comune con piena convinzione e responsabilità (vedi ad esempio

- il recente di contenimento della fregola di incremento bellico del masso Nobel pace, ma non fu da meno GP2° inascoltato sulla guerra a Saddam;

- il soccorso alle lacune dello stato sociale (in caritativa materiale, spirituale ed intellettuale/educativa) con iniziative di responsabile sussidiarietà, ancorché falcidiate dai sinistri statalisti che preferiscono aumentare gli oneri per lo stato subentrante al loro soffocamento, pur di soffocarle,

- la difesa del diritto all’obiezione di coscienza in contesto di aborto legalizzato, compostamente reagendo all’aggressione di chi attenta anche la difesa della coscienza, estremo baluardo della dignità della persona).

Convengo che dovremmo smetterla noi cattolici di beccarci partiticamente sui valori (mea culpa anche qui io con te) e dovremmo sinergizzare tra appartenenze partitiche diverse onde praticarli e difenderli efficacemente per il vero bene comune, a partire dalle maggiori priorità che si possono classificare come i valori; ad esempio la collaborazione dei cattolici nell’attuale governo non mi dispiace e penso che non dispiaccia nemmeno a te].

Mi fermo qui, non senza dirti, caro Direttore, il mio vivo apprezzamento per Vita Trentina e per come la stai conducendo insieme con tutti i tuoi collaboratori ai quali porgo, insieme a te, un cordiale saluto e un riconoscente augurio di bene.

p. Gabriele Ferrari s.x.

[CzzC: un abbraccio fraterno in Cristo, pronto a recepire una tua correzione fraterna]

 

Il 24/09 ringrazio P.G.F per questa pronta risposta