Us-Uk usarono/vendono armi proibite (CHIMICHE, MINE, …) ed istruiscono ad usarle

Dopo l’iprite del 1915, fu Winston Churchill usare armi chimiche già nei primi anni 20 in Iraq, allora colonia petrolifera britannica: quando nel paese cominciarono i disordini di massa, Churchill disse al Parlamento: "Abbiamo bisogno di usare le bombe al gas per instillare il timore di Dio nelle tribù ribelli." (“We need to use gas bombs to instil a Godly fear in unruly tribes”.

Poi vennero gli Usa ad addestrare l’Iraq contro l’Iran: l’ex colonnello dell'Air Force Rick Francona, che nel 1988 era un addetto militare Usa a Baghdad, ha dichiarato in un’intervista: "Gli iracheni non ci hanno mai detto che stavano per utilizzare il gas nervino. Non ce n’era bisogno: sapevamo già tutto"; uno dei commenti su questo articolo è stato: "Nel 1984, sono stato addestrato come specialista dell’NBC presso il Centro di formazione per la protezione chimica di Fort McClellan, in Alabama, e lì venivano formati anche degli ufficiali iracheni"

Trattato/convenzione internazionale per la proibizione dell'uso, stoccaggio, produzione, vendita di MINE antiuomo e relativa distruzione

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 22/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

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2024.11.22 Ascoltavo stamane da Radio24 preoccupate considerazioni sulle MINE ANTIUOMO vendute dagli USA, che non hanno aderito alla convenzione che le band’ nel 1997, convenzione cui hanno aderito gli stati europei e che li impegnerebbe a sanzionare i Paesi che vendono tali ordigni (molto più dannosi per i civili che per i soldati): chi si illude che qualche stato UE sanzioni gli USA? Nemmeno lo stato che fosse convinto che l’abbaiare di USA-Nato ai confini della Russia abbia favorito, se non provocato, lo scatenarsi dell'inferno nella martoriata Ucraina. Convengo con le preoccupazioni espresse stamane verso l’ipotesi che, sdoganate le mine, si arrivi a sdoganare anche le ARMI CHIMICHE; convengo perché vediamo come stia montando il criterio dell'«occhio per occhio» anziché la logica del diritto umanitario, della serie che «se il nemico usa armi proibite, le uso anch’io», una logica che non è solo dei cinici guerrafondai, ma, guarda caso, fu anche di un sublimato pacifista come il gesuita Padre Dall'Oglio che nel 2013 sermonava così.

 

↑2018.04.21 <sputnik> un bambino rivela i messinscena dell’attacco chimico a Duma: «con promessa di cibo ci hanno radunato e annaffiato con l'acqua dei rubinetti. Poi alcuni adulti sono arrivati di corsa, prendevano i bambini per portarli vicino l'ospedale. Lì siamo stati fotografati. Dopodichè ci hanno distribuito il cibo promesso ed hanno detto che potevamo giocare, perché ci siamo comportati bene ed abbiamo obbedito» [CzzC: credibile, ma cbdi; vedi anche Jonathan Cook]

 

2013.12.31 estraggo da http://italian.ruvr.ru/2013_08_27/La-verita-tossica/ Recentemente, gli esperti delle Nazioni Unite non sono stati in grado di raggiungere il luogo dell'attacco col gas avvenuto a Damasco, poiché si sono trovati sotto il fuoco dei cecchini. Il giorno successivo, la “Foreign Policy” ha pubblicato gli esclusivi: "documenti della CIA che confermano che gli Stati Uniti hanno aiutato Saddam Hussein ad avvelenare l’Iran." C'è forse una connessione tra questi eventi?

In primo luogo in Iraq, il primo ad aver "impiegato un gas" è stato Winston Churchill nel 1922, [CzzC: qui si dice già nel 1020] quando la Società Anglo-Persian Oil (ora BP) ha trasformato l'Iraq in una colonia petrolifera britannica. Quando nel paese cominciarono i disordini di massa, Churchill disse al Parlamento: "Abbiamo bisogno di usare le bombe al gas per instillare il timore di Dio nelle tribù ribelli." (“We need to use gas bombs to instil a Godly fear in unruly tribes”).

Nei primi anni del 1980, gli Stati Uniti cominciarono a fornire in grandi quantità pesticidi ed erbicidi all’Iraq, che sono, come sappiamo, i componenti base delle armi chimiche: in un paese deserto, anche se con un'agricoltura sviluppata, chiaramente non erano necessari. Non molto tempo dopo l’Iraq ha acquistato delle centrifughe usate per la separazione dai pesticidi dei componenti principali delle armi chimiche.

Il 17 marzo 1988 contro il villaggio curdo di Halabja, nel nord dell'Iraq, fu usato un gas tossico, e nel giro di un'ora morirono circa cinquemila curdi. Il gruppo di esperti dell'ONU sul posto per qualche motivo non fu in grado di determinare esattamente quale gas fosse stato usato nel villaggio ...

La verità è stata scoperta solo in seguito: il 17 gennaio del 2010 il tribunale iracheno ha accusato Saddam Hussein per l’attacco chimico contro Halabja, e lo ha condannato a morte per impiccagione.

Secondo la Foreign Policy, i funzionari degli Stati Uniti hanno a lungo negato qualsiasi complicità negli attacchi chimici iracheni, insistendo sul fatto che il governo di Hussein non aveva mai dichiarato che stava per utilizzare queste armi. Ma l’ex colonnello dell'Air Force Rick Francona, che nel 1988 era un addetto militare Usa a Baghdad, ha dichiarato in un’intervista: "Gli iracheni non ci hanno mai detto che stavano per utilizzare il gas nervino. Non ce n’era bisogno: sapevamo già tutto ". Ma uno dei commenti su questo articolo è stato: "Nel 1984, sono stato addestrato come specialista dell’NBC presso il Centro di formazione per la protezione chimica di Fort McClellan, in Alabama, e lì venivano formati anche degli ufficiali iracheni." Secondo un ex ufficiale della CIA, prima dell'inizio di ogni operazione iracheni venivano guidati fino alla posizione "chimica". Secondo la Cia, due terzi delle armi chimiche utilizzate dall'Iraq in guerra, è stato utilizzato negli ultimi sei mesi di guerra.

Alla fine del 1987 in un rapporto segreto dell’intelligence il presidente Reagan veniva avvertito che la primavera successiva l’offensiva dell’Iran sarebbe stata più ambiziosa di quella precedente, e che i persiani avrebbero avuto la possibilità di sfondare la difesa dell'Iraq, di prendere Bassora, e quindi vincere la guerra.

Reagan lesse il rapporto, e, secondo Francona, scrisse a margine: "La vittoria dell'Iran è inaccettabile". Allora cominciarono a trasmettere all'Iraq i dati dettagliati circa la posizione e i movimenti delle forze nemiche, e l’Iraq, usando immagini, mappe e altre informazioni dell’intelligence degli Stati Uniti, usarono l’iprite e il sarin in quattro delle maggiori offensive nei primi mesi del 1988. L'esercito iraniano non fu in grado di prendere Bassora. Secondo Francona, Washington fu molto soddisfatta del risultato, poiché dopo gli attacchi chimici l’Iran non poteva più attaccare.

Tutto questo non è una novità: infatti, circa l'aiuto degli Stati Uniti al regime di Saddam Hussein durante la guerra con l'Iran, con fotografie e dati, è stato scritto nel 1994 un libro da Bruce Jentleson: ”With Friends like These”. Nel libro di Dilip Hiro “The Longest War” (1991) viene descritta nel dettaglio la guerra chimica in Iraq.

Recentemente, presso la National Defense University sono state messe a disposizione le traduzioni delle memorie dei generali iracheni, dove vengono anche descritti dettagliatamente gli attacchi chimici. La Foreign Policy ora ha aggiunto dei documenti esclusivi alle testimonianze dei testimoni oculari. Ora, mentre ancora non è stato dimostrato quali agenti chimici siano stati usati a Damasco, la lunga storia dell'Iraq dimostra che far ricadere la colpa su chi si vuole veramente, è facile. Il difficile è poi dimostrare che si è sbagliato solo con le migliori intenzioni, soprattutto di questi tempi, in cui i segreti hanno vita così breve