Msg di Papa Francesco ai musulmani per la fine del Ramadan 2013

Il Papa ai musulmani: formare i giovani al rispetto dell'altro; promuovere mutuo rispetto e amicizia, in particolare attraverso l’EDUCAZIONE.

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2023.08.03 Traggo da Avvenire 03/08/2013 pag 1 e 17 ma anche da Vatican.va

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

AI MUSULMANI NEL MONDO INTERO

PER LA FINE DEL RAMADAN ('ID AL-FITR)

 

Ai musulmani nel mondo intero

È per me un grande piacere rivolgervi il mio saluto in occasione della celebrazione di ‘Id al-Fitr’ che conclude il mese di Ramadan, dedicato principalmente al digiuno, alla preghiera e all’elemosina.

È ormai tradizione che, in questa occasione, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso vi mandi un messaggio augurale, accompagnato da un tema offerto per la riflessione comune. Quest’anno, il primo del mio Pontificato, ho deciso di firmare io stesso questo tradizionale messaggio e di inviarvelo, cari amici, come espressione di stima e amicizia per tutti i musulmani, specialmente coloro che sono capi religiosi.

Come tutti sapete, quando i Cardinali mi hanno eletto come Vescovo di Roma e Pastore Universale della Chiesa cattolica, ho scelto il nome di «Francesco», un santo molto famoso, che ha amato profondamente Dio e ogni essere umano, al punto da essere chiamato «fratello universale». Egli ha amato, aiutato e servito i bisognosi, i malati e i poveri; si è pure preso grande cura della creazione.

Sono consapevole che, in questo periodo, le dimensioni familiare e sociale sono particolarmente importanti per i musulmani e vale la pena di notare che vi sono certi paralleli in ciascuna di queste aree con la fede e la pratica cristiane.

Quest’anno, il tema su cui vorrei riflettere con voi e con tutti coloro che leggeranno questo messaggio, e che riguarda sia i musulmani sia i cristiani, è la promozione del mutuo rispetto attraverso l’EDUCAZIONE.

Il tema di quest’anno intende sottolineare l’importanza dell’educazione nel modo in cui ci comprendiamo gli uni gli altri, sulla base del mutuo rispetto. «Rispetto» significa un atteggiamento di gentilezza verso le persone per cui nutriamo considerazione e stima. «Mutuo» significa che questo non è un processo a senso unico, ma qualcosa che si condivide da entrambe le parti.

[CzzC: di primo acchito ci parrebbe superficiale tale definizione del termine rispetto, perché si presterebbe a facili obiezioni della serie

- e alle persone per le quali non nutrissimo stima non dovremmo rispetto?

- e se chi offre rispetto non ottenesse reciprocità (mutuo rispetto) sarebbe tenuto a darlo ugualmente al negante la reciprocità?

Ma poco più avanti il Papa toglie dubbi precisando

- «che siamo chiamati a rispettare ciascuna persona ... sempre e dovunque», con ciò escludendo limitazioni soggettive

- «che il mutuo rispetto è fondamentale in ogni relazione umana», con ciò dando al rispetto un fondamento universale che contempla la reciprocità come logica conseguenza più che come prerequisito.

Ciò che siamo chiamati a rispettare in ciascuna persona è innanzitutto la sua vita, la sua integrità fisica, la sua dignità e i diritti che ne scaturiscono, la sua reputazione, la sua proprietà, la sua identità etnica e culturale, le sue idee e le sue scelte politiche

[CzzC: anche qui si potrebbe obiettare che il rispetto per la persona (che significa quantomeno condivisione piena del suo diritto a vivere con dignità) non equivale al rispetto per le sue idee e le sue scelte politiche, cui invero abbiamo il dovere di riconoscere il diritto di libera espressione non violenta, mentre abbiamo il diritto di contrastarle ove ci paressero errate, come a fronte di un singolo o una maggioranza che sostenessero l’idea che 2+2=5 o che è meglio suicidarsi); anche qui il Papa poco più avanti toglie dubbi:

- «Chiaramente, nel manifestare rispetto per la religione degli altri ... cerchiamo semplicemente di condividerne la gioia, senza fare riferimento al contenuto delle loro convinzioni religiose»].

Siamo perciò chiamati a pensare, parlare e scrivere dell’altro in modo rispettoso, non solo in sua presenza, ma sempre e dovunque, evitando ingiuste critiche o diffamazione.

[CzzC: anche qui si potrebbe obiettare che ciò che per me potrebbe essere una pacata giusta critica dell’idea o della legge (Sharia) o dell’operato altrui, questi potrebbe intendermi come blasfemo diffamatore: prova a chiederti chi potrebbe essere l’arbitro della giustizia in tal caso tra i tribunali umani, magari quello dell’Aja piuttosto che quello che ha condannato Asia Bibi].

Per ottenere questo scopo, hanno un ruolo da svolgere le famiglie, le scuole, l’INSEGNAMENTO religioso e ogni genere di mezzi di Comunicazione sociale.

[CzzC: EDUCAZIONE e COMUNICAZIONE, questo è il punto che perfettamente condivido come cruciale, ma vedi come la mettono giù dura certi maestri di odio o più morbida un locale esponente del dialogo interreligioso].

Venendo ora al mutuo rispetto nei rapporti interreligiosi, specialmente tra cristiani e musulmani, siamo chiamati a rispettare la religione dell’altro, i suoi insegnamenti, simboli e valori. Uno speciale rispetto è dovuto ai capi religiosi e ai luoghi di culto. Quanto dolore arrecano gli attacchi all’uno o all’altro di questi!

Chiaramente, nel manifestare rispetto per la religione degli altri o nel porgere loro gli auguri in occasione di una celebrazione religiosa, cerchiamo semplicemente di condividerne la gioia, senza fare riferimento al contenuto delle loro convinzioni religiose.

Riguardo all’educazione della gioventù musulmana e cristiana, dobbiamo formare i nostri giovani a pensare e parlare in modo rispettoso delle altre religioni e dei loro seguaci, evitando di mettere in ridicolo o denigrare le loro convinzioni e pratiche.

Sappiamo tutti che il mutuo rispetto è fondamentale in ogni relazione umana, specialmente tra persone che professano una credenza religiosa. È così che può crescere un’amicizia sincera e duratura.

Nel ricevere il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 22 marzo 2013, ho detto: «Non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri. Per questo è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni, penso anzitutto a quello con l’Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d’inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico». Con queste parole, ho voluto ribadire ancora una volta la grande importanza del dialogo e della cooperazione tra credenti, in particolare tra cristiani e musulmani, e la necessità di rafforzarla.

Con tali sentimenti, rinnovo la mia speranza che tutti i cristiani e musulmani possano essere veri promotori di mutuo rispetto e amicizia, in particolare attraverso l’EDUCAZIONE.       

Vi porgo, infine, i miei migliori auguri e preghiere affinché le vostre vite possano glorificare l’Altissimo e arrecare gioia a coloro che vi circondano.

Buona festa a tutti voi!

Dal Vaticano, 10 luglio 2013       FRANCESCO

 

[CzzC: ho detto che solo di primo acchito ci parrebbero superficiali certe definizioni qui addotte del Papa, con chiarimento postumo: spero che il Papa mi consenta di interpretarlo rigoroso in supero dell’apparenza, senza bisogno di ricordare che questo testo non è un’enciclica né che Benedetto XVI sarebbe stato più preciso anche fuori enciclica. Come?

A prescindere dal punto cruciale della questione (EDUCAZIONE e COMUNICAZIONE) che è un oggettivo “sine qua non” (sfonda una porta aperta verso la mia fissa sull’Educazione), più che di rigore parlerei di dono magistrale di questo Papa nel farsi ascoltare: se egli avesse detto subito «”Rispetto” significa un atteggiamento di gentilezza verso qualunque persona sempre e dovunque senza fare riferimento alle sue convinzioni religiose», metà dei lettori muslim a questo punto avrebbero cessato di ascoltarlo perché, a differenza dei seguaci di Cristo, edotti da alla pari dignità di ogni uomo perché Gesù, Dio, ha assunto la nostra umanità in tutto fuorché nel peccato e non ci fa distinguere tra cristiani, giudei o gentili davanti alla dignità della persona, la maggior parte dei muslim si concepisce in rapporto ai non muslim meno analogamente del rapporto Cristiani/non cristiani e forse più analogamente al rapporto che concepiva Darwin tra la sua razza bianca favorita rispetto ai negri: vedi Jihad. I muslim hanno invece chiaro il rapporto con le persone loro care (bravissimi al riguardo, talvolta più fedeli di noi), per le quali nutrono nutrono considerazione e stima, e il Papa definendo il «Rispetto» in rapporto a tali sentimenti, si trascina l’ascoltatore muslim ai paragrafi successivi, portandolo a riflettere sulla opportunità di estendere tali nobili sentimenti oltre la sua cerchia dei suoi stimati fino «a rispettare ciascuna persona ... sempre e dovunque», anche a prescindere dal «contenuto delle sue convinzioni religiose». Un bravo maestro, non c’è che dire].

 

Il Presidente dell'UCOII esprime gratitudine al Papa per il suo messaggio: "che parla della promozione del mutuo rispetto attraverso l’educazione": il presidente dell’Ucoii evidenzia: “Il tema di riflessione che Ella ha voluto esplicitare e suggerire ci giunge particolarmente grato e consono alla nostra più pura dottrina e tradizione profetica”.