modificato 29/11/2016

 

Perché la Guida petrina? Ci troviamo davanti a un Fatto che ci libera dal disorientamento generale.

Correlati: Fede, Chiesa, dissenso / disobbedienza, CL

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Perché in noi non vince la confusione? Non perché siamo più bravi o più intelligenti o più coerenti degli altri, ma perché ci troviamo in continuazione davanti a un Fatto irriducibile che ci libera costantemente dal disorientamento generale.

 

 

Traggo da L’Osservatore Romano 17/05/2013

 

L’incontro di Papa Francesco con i movimenti ecclesiali

Come mendicanti della fede

Il 18 maggio il Papa convoca tutti i movimenti e le nuove comunità per un grande gesto di preghiera, per invocare dallo Spirito di Cristo il dono della Sua presenza che colma il nostro bisogno sconfinato. Noi siamo un movimento e vogliamo essere parte di questa Chiesa radunata da Papa Francesco. Cosa significa questa chiamata per ciascuno di noi? È un’occasione bellissima e preziosa per dire di nuovo che il Papa è importante per noi, perché è il punto storico che Cristo ci ha dato, sul quale il male e la confusione non prevarranno. Per questo andiamo da lui come mendicanti, per essere sostenuti e confermati nella fede. Perché il pellegrinaggio non sia un gesto formale, o semplicemente “pio” e “devoto”, dobbiamo comprenderne l’implicazione esistenziale. Vedendo che la confusione domina ovunque intorno a noi, domandiamoci: perché in noi non vince la confusione? La ragione non è legata al fatto di essere più bravi o più intelligenti o più coerenti degli altri; non è per questo che noi non siamo confusi, ma perché ci troviamo in continuazione davanti a un Fatto irriducibile che ci libera costantemente dal disorientamento generale.

Noi andiamo dal Papa nell’Anno della fede, e proprio questa circostanza ci dice qual è il discriminante della fede cattolica: l’esistenza di un punto storico, oggettivo, non prodotto dalla nostra immaginazione, un punto reale che ci salva dal festival delle interpretazioni, e quindi dalla confusione.

Andare a Roma è per ciascuno di noi l’occasione per riscoprire la portata di questo Fatto irriducibile e il nostro legame con Papa Francesco. Possiamo vivere questo gesto formalisticamente, e allora incomincia a vincere in noi l’aridità, il deserto; oppure possiamo viverlo implicati nella realtà a partire da questa presenza irriducibile, e allora comincia a vincere l’interesse, la curiosità, la sorpresa; solo questo fa la differenza.

Il Papa ci spinge costantemente a vivere la fede come testimonianza: «Non si può annunciare il Vangelo di Gesù senza la testimonianza concreta della vita». Ma ci avverte che questo è possibile solo «se riconosciamo Gesù Cristo, perché è Lui che ci ha chiamati, ci ha invitati a percorrere la sua strada, ci ha scelti. Annunciare e testimoniare è possibile solo se siamo vicini a Lui, proprio come Pietro, Giovanni e gli altri discepoli» (Omelia nella basilica di  San Paolo fuori le Mura, 14 aprile 2013).

  Julián Carrón, Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione

18 maggio 2013

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