«Nessuno seguiva più Cristo Re» Il decano spiega perché si è scelto di ammodernare la cerimonia
In chiesa non c'era più quasi nessuno, i giovani erano del tutto assenti
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↑2012.11.22 Trassi da Trentino Corriere delle Alpi 22/11/2012
ROVERETO. In chiesa non c'era più quasi nessuno, i giovani erano del tutto assenti: per questo il decanato ha scelto di modificare la cerimonia di affidamento a Cristo Re. Quanto basta per scatenare le ire dei gruppi cattolici cittadini più tradizionalisti, che però, eccezion fatta per don Enrico Finotti parroco di Santa Maria, non trovano appoggio tra i sacerdoti né all'interno del consiglio decanale. «La cerimonia deve essere fatta per tutta la comunità e non solo per chi è ancorato alla tradizione», afferma il decano. La "consacrazione" a Cristo Re risale al 1946, venne votata dal consiglio comunale all'unanimità (ma le minoranze uscirono) [CzzC: questo dettaglio mi mancava, grazie don] e fu una forma di ringraziamento, dopo la guerra. Sono passati 66 anni, ma sembrano molti di più. Figuratevi Miorandi ed il consiglio che votano una consacrazione cittadina a Cristo Re, con tanto di preghiera al "Signore dei secoli e delle nazioni". [CzzC: verissimo, oggi il civico consiglio mai si periterebbe di esprimere un tal voto; ma proprio per ciò ti chiedo, don, se non spettasse al Sindaco fare un primo passo per chiedere alla Chiesa una revisione degli intendimenti votivi: forse Miorandi chiese in segreto e il CPD gli mandò in risposta la lettera di svincolo?] Furono gli stessi gruppi cattolici a chiedere di spostare dalla piazza alla chiesa la ricorrenza del voto, nel 1977 il vescovo Gottardi [CzzC: di cui tu, don, eri segretario] definì la celebrazione, che veniva fatta in piazza Rosmini, "difficilmente compatibile con la sensibilità moderna". Da allora ad oggi si mantenne la lettura dell'atto di consacrazione all'interno di una messa solenne. Ma la partecipazione ha continuato a scemare. «Cristo Re non era più espressione della comunità - racconta il decano - e abbiamo deciso un'impostazione diversa». Domenica prossima si terranno le messe consuete nelle chiese; alle 17 in San Marco si terrà un vespro solenne, con la lettura di una preghiera di affidamento a Cristo Re, diversa dall'originale. É questo che non piace ai tradizionalisti, che si sono costituiti in un gruppo per le "radici cristiane di Rovereto". Nel consiglio decanale (dove siedono laici e i sacerdoti) l'unico d'accordo con costoro è don Enrico Finotti. [CzzC: mi auguro che tu, don, non abbia parlato esattamente in questi termini al giornalista, perché proverei una grande amarezza per il nostro popolo cattolico leggere un decano smarcarsi così da un suo parroco, notoriamente fedele al Magistero petrino, accusandolo quasi di settarismo sui giornali ... Se un altro decano si fosse analogamente smarcato, accusando un suo parroco di essere un teoglibone, sarebbero volate pagine di giornale come pietre, mentre qui, in fatto di buon senso e ragione, ci parrebbe di poter apprezzare la riservatezza dell’accusato più della loquacità del giornalista (tale grazie alla tua?)]. «Fin agli anni Sessanta c'era una partecipazione straordinaria, ma da allora il calo è stato continuo», spiega Erminio Lorenzini, vicepresidente del consiglio decanale [CzzC: caro Erminio, ti chiederei se hai misurato che il calo sia stato sensibilmente maggiore del calo medio di partecipazione alle messe ordinarie che frequenti tu, e se pensi che l’intrapresa SvotoRov azionata dal tuo CPD possa invertire anziché accelerare il trend. Ti chiederei che diresti delle chiese protestanti che, pur con i pastori sposati e le pastore, sono affollate ormai solo per i concerti e lamentano che le loro facoltà teologiche sono al tramonto]. «L'auspicio è che Cristo Re divenga un momento di unione e non di divisione - conclude il decano - chi ci accusa sostiene che cancelleremo Cristo Re e poi il voto del 5 agosto. Non abbiamo cancellato Cristo Re, né tantomeno lo faremo per il voto». (m.s.)
[CzzC: E’ stato Cristo a dirsi Re e come tale non lo cancellerà nessuno, mentre i voti si possono anche svileggiare come fece il relatore che ci invitasti ad ascoltare alla vigilia del 5 agosto 2012, ma credo anch’io come te che lo svincolo del voto del 5 agosto non avverrà a breve, quantomeno per la magra figura rimediata dalla comunità cattolica locale con lo SvotoRov e quantomeno per i “sensibili incrementi di partecipazione straordinaria” che saranno osservati con la recita del nuovo formulario anonimo].
22 novembre 2012