Chiedo a VT di inoltrare 4 DOMANDE a don Cristelli

che sul settimanale diocesano dà l’imprimatur alla lettera sul primato della coscienza (senza precisare “rettamente formata”) e il protagonismo dei laici nell’elaborazione del Magistero e auspica un proliferare di imitatori di protagonismo pari adultamente e democraticamente esigente, delusi che qualcuno di loro non sia stato invitato a Todi2.

Ti ricordi, don, quando lo scorso anno invocavi interesse per le posizioni della Pfarrer-Initiative (l’«iniziativa dei parroci» disobbedienti 19/06/2011 Austria)?

Rileggendo a fine 2023, mi parrebbe di vederti, caro don, assai compiacente con la varata rivoluzione teologica: ma tra gli sparuti giovani che ancora frequentano Messe e parrocchia ti parrebbe cresciuta la densità dei figli dei tifosi della Pfarrer-Initiativeo rispetto alla densità dei figli dei genitori che stavano con il Magistero di allora che ne diffidava? O ti parrebbe calata?

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 04/03/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: VT#44 primato coscienza; CV2°

 

2012.11.19 in aiuto al discernimento pongo 4 DOMANDE a don Vittorio Cristelli che il 15/11/2012 su VT#45 dà l’imprimatur alla lettera sul primato della coscienza e il protagonismo dei laici nell’elaborazione del Magistero (VT#44), ed auspica un proliferare di imitatori di protagonismo pari adultamente e democraticamente esigente, delusi che qualcuno di loro non sia stato invitato a Todi2.

La prima di queste domande (DOMANDA#1) rivolsi anche al settimanale diocesano VT «Cristelli ha risposto alla lettera aperta a nome del Vescovo?»;
VT mi rispose vagamente; riproposi la domanda, ma fui mandato all’incirca a quel paese.

Caro lettore, se tu, cogliendo eventuale mio dissenso rispetto alle tue preferenze in materia, ravvisassi  un mio intento polemico/offensivo verso le medesime, sappi che mi dispiacerebbe e che, se risultasse provato, prenderei la tua opinione come preziosa correzione fraterna dopo che me la suffragassi riferendomi (tramite email) l’espressione che nella presente pagina ti paresse maggiormente polemica o offensiva. Solitamente muovo i tentativi di correzione fraterna, sempre reciprocabile, ponendo domande all’autore (a tutti gli autori mi rivolgo col tu senza voler mancare loro rispetto), la cui risposta girerei agli amici del gruppo rassegna stampa.

 

[CzzC: estraggo espressioni da VT#45 18/11/2012 pag 38: Dialogo apertoTorna la primavera? a firma di Vittorio Cristalli, al quale il 19/11 pongo 4 DOMANDE in aiuto al discernimento e in tentativo di correzione fraterna.

Caro don Vittorio, spero di poterti raggiungere attraverso uno dei sacerdoti che istruirono il sedicente Gruppo del Vangelo di TN, gruppo che di VT#44 usò la pagina 14 per inviare una lettera aperta al nostro Arcivescovo; perché tornerei a disturbarti come un anno fa? Perché oserei porti 4 DOMANDE in aiuto al discernimento del presente tuo riscontro a tale lettera aperta, domande mosse sempre con gli intendimenti che già ti notiziai, cioè come tentativo di correzione fraterna assolutamente reciprocabile.

Introduco la prima domanda nel CONTESTO della tua esaltazione

- del primato della coscienza individuale seppur formata nella comunità (non è nominato il Magistero formatore)

- e del protagonismo che i tuoi discenti reclamano anche nell’elaborazione del Magistero in supero della mera collaborazione svilita a ruolo ancillare.

DOMANDA#1 (che rivolgo identica anche a VT): se la lettera aperta era indirizzata al nostro Arcivescovo, ti chiedo perché a tuo avviso su VT#45 non leggiamo la risposta del nostro Pastore; motivo questa mia domanda:

- più d’uno si chiede se VT abbia preso TE come latore della risposta del Pastore destinatario della lettera aperta, visto che non ne accenna attesa su questo suo numero 45,

- a meno che l’Arcivescovo non abbia già risposto in privato al Gruppo, che VT ci presenta anonimo, ma di cui lui conosce bene il calibro dei componenti, (sommi politici cittadini in carica o ex; dirigenti di VT; ...].

 

Ho letto tutto d'un fiato la lettera aperta all'Arcivescovo di Trento (pubblicata a pag14 sull'ultimo numero di Vita Trentina), scritta dai genitori [CzzC: nonni pure, oltre che sedicenti politici, educatori, personaggi della comunicazione; ma genitori è un termine più accattivante (bravo!)] del “Gruppo del Vangelo” della città e mi sono detto: vuoi vedere che sta tornando la primavera?

[CzzC: DOMANDA#2: ti chiedo se dici primavera perché eventualmente tu consideri assai più stagionate le risultanze ufficiali del Sinodo sulla nuova evangelizzazione; presumo che tu consideri ancor più promettente questo Gruppo-primavera se trovasse tanti seguaci in protagonismo e partitica cosicché le rondini diventino stormo: o sbaglio?].

Già, perché il Concilio è stato salutato dal grande teologo Karl Rahner come primavera della Chiesa. Lo stesso teologo però, vent'anni dopo, intitolava il suo intervento “L'inverno della Chiesa”. [CzzC: battuta tipica del Letimotiv L1].

 

Questo gruppo [CzzC: a differenza di tanti altri gruppi del Vangelo trentini, non meno fedeli a Cristo e alla sua Chiesa guidata dal successore di Pietro, ma forse meno promessi al partito dominante in città e a quello in gestazione, i cui fans siano altamente rappresentati nel Gruppo] dimostra di star vivendo la propria vita di famiglia, di educazione e di lavoro professionale con in mano, da una parte la Bibbia o Parola di Dio e dall'altra i documenti del Concilio Vaticano II [CzzC: ti chiederei se la loro testa e cuore siano rivolti a Cristo anche attraverso il Magistero petrino che rifiuta l’ancillare affinità con la cultura dominante per quanto riguarda i valori non negoziabili; ma qui puoi non rispondermi, perché ho peccato di processo alle intenzioni]. Come auspica lo stesso Papa Benedetto XVI che ha invitato a ricontattare il Concilio facendo festa e ad assumerlo come bussola per orientarsi nella complessità dell'attuale e complicato momento storico. Si sa che il Concilio ha restituito al popolo la lettura della Bibbia con risultati sorprendenti. Ricordo che lo stesso Oscar Arnulfo Romero, vescovo salvadoregno morto martire mentre celebrava la Messa diceva che lui vescovo aveva imparato a leggere la Bibbia del suo popolo.

 

Ora questo “Gruppo del Vangelo” legge costantemente la Bibbia ma prende a guida la Costituzione conciliare Dei Verbum e scopre che la Parola di Dio dà risposte non solo datate secoli fa ma anche ai problemi d'oggi. Lettura attenta quindi della Parola ma anche delle vicende umane che così dicono diventano “rivelazione”. Dalla costituzione “Gaudium et Spes” il Gruppo trae il discorso tutto moderno sul primato della coscienza nella vita morale. [CzzC: omettendo il “rettamente formata” la tua dizione echeggia il Leitmotiv L3 meglio di quella dello scriba (perdonami il termine scriba, che non intendo sprezzante: se la prossima volta egli volesse dirci il suo nome, mi eviterebbe sinonimi equivocabili per allusività): ahi ahi, che lapsus, mi avresti detto interrogandomi su Socrate, caro prof!] E qui P. Ernesto Balducci esulta nella tomba, perché quello della coscienza era il suo cavallo di battaglia che non approda però all'individualismo, ma addirittura all'”uomo planetario” [CzzC: io pensavo all’uomo planetario salvato da Cristo, non come profetava Balducci «È finita l'età dei popoli eletti. È finita anche l'età dei salvatori. Come mi appare vera, oggi, la frase che Nietzsche rivolgeva ai cristiani del suo tempo: "Chi vi salverà dal vostro Salvatore"»?]. Anche il Gruppo di Trento ci tiene a segnalare il pericolo o alibi di una “fede fai da te” e ritiene necessario il confronto con la comunità per fare discernimento ed essere “liberi e fedeli in Cristo”

[CzzC: cvd, confronto con la comunità, non dici “con il Magistero petrino”: con tale omissione le vostre esternazioni saranno ringraziate come profetiche anche dall’”uomo planetario” della relativistica cultura dominante che non ha bisogno della resurrezione di Cristo per essere salvato come ci catechizza Vito Mancuso, mentre dai documenti del CV2° leggiamo assai diversa precisazione in merito «I vescovi, quando insegnano in comunione col Romano Pontefice, devono essere da tutti ascoltati con venerazione quali testimoni della divina e cattolica verità; e i fedeli devono accettare il giudizio del loro vescovo, dato a nome di Cristo in materia di fede e di morale, e aderirvi con religioso rispetto» (Lumen Gentium, n. 25).

Proprio ne L'Uomo Planetario leggiamo il tuo caro Balducci profetare come un filomassone: «Chi ancora si professa ateo, o marxista, o laico, e ha bisogno di un cristiano per completare la serie delle rappresentanze sul proscenio della cultura, non mi cerchi. Io non sono che un uomo ... e commentando l'incontro ecumenico di Assisi 1986.10.27 così si esprime: «Siamo così alla resa dei conti. E in questa resa dei conti le religioni sono costrette a rivelarsi per quel che sono: produzioni simboliche di gruppi umani, sistemi ideologici in veste sacra [...]. Timor fecit deos»]

 

E si entra così nel fiume della “Lumen Gentium” che vede la Chiesa “popolo di Dio”, tutti incorporati a Cristo e partecipi del suo sacerdozio profetico e regale. Si soffermano sulla missione dei laici dai quali può venire il contributo anche nell'elaborazione del pensiero etico nella Chiesa e soprattutto un rinnovamento nel linguaggio. Sognano forme di collegialità a tutti i livelli della vita ecclesiale [CzzC: sognano forse secondo lo spirito del CV2° che i successivi Papi avrebbero tradito, più che secondo i documenti ufficiali del CV2°] cosicché i laici possano sentirsi protagonisti e non siano ridotti ad un ruolo consultivo e ancillare

[CzzC: anche qui mi avresti detto ahi ahi, perché non sarei stato fedele al testo! Il confronto con contributi del laicato è sempre stata premura e consuetudine dei Papi e dei Vescovi a loro strettamente uniti (con qualche errore, certamente), e talvolta il contributo è stato tanto apprezzato dalla Guida petrina, che quei laici ci additò modelli, protagonisti e fece santi. Ma lo scriba dei tuoi tifati tifosi ha scritto che pretende protagonismo nell’elaborazione del Magistero, il che imparai (anche da te) vale semanticamente altro rispetto alla collaborazione consultiva che tiene distinti ruoli e responsabilità: per immediatezza riprendo lo scriba al riguardo: «La parola obbedienza, come la parola precetto, può avere oggi risonanze negative perché suggerisce una condizione servile ... Auspichiamo che non si ostacoli il protagonismo dei laici nelle strutture rappresentative della Chiesa e la loro partecipazione alla elaborazione del Magistero, non come voci singole o come consulenti scelti dall'alto ... ma in uno spirito di corresponsabilità e non di mera collaborazione con i pastori della Chiesa ... su un piano di parità». Lo scriba poteva anche aggiungere “democraticamente eletti” come nel loro partito, et voilà, finalmente sepolti i Concili arcaici, di Trento e V1°soprattutto, ci troveremmo riuniti con i Protestanti e sarebbe passato l’inverno dell’ecumene,

- costasse anche eleggere papessa una vescova fermata poi per guida in stato di ebbrezza,

- costasse anche che finissimo come loro, i massimi cultori della Parola, per non capirci più come dice Vito Mancuso,

- costasse anche che le chiese siano aperte solo per concerti, mentre le loro facoltà teologiche volgono al tramonto più velocemente delle nostre;

questo prezzo pare sia utile pagare anche secondo questo numero del mensile della PAT.

A proposito di risonanza negativa della parola obbedienza, ti ricordi, don Vittorio, quando l’anno scorso ti scrissi per l’inno alla disubbidienza ecclesiastica? Le questioni agitate erano (e sono idem per il Gruppo) quelle della comunione ai divorziati risposati, del matrimonio dei preti, delle donne prete, della gestione collegiale della Chiesa... e facevi riferimento alla Pfarrer-Initiative (l’«iniziativa dei parroci» disobbedienti 19/06/2011 Austria) cui poi accennò lo stesso Papa nella Messa crismale del Giovedì Santo 05/04; forse la parola del Papa ti pare autunno-invernale, ma sai bene cosa disse il Cardinal Schönborn in merito a certa disubbidienza qui considerata più virtuosa che inopportuna: «Monsignor Schüller può dire quello che vuole ...Se ad esempio qualcuno ha dichiarato esplicitamente di disobbedire alla Chiesa, come è per i firmatari dell’Appello alla disobbedienza del giugno 2011, non potrà assumere incarichi di rilievo all’interno delle nostre strutture»; se ti sembrasse antidemocratico un tal parlare, considera che vien usato nella Chiesa Cattolica che democratica non pretese mai di essere, anche se fu culla della nostra civiltà; semmai rinfaccialo a qualche neo-partito (non solo di Grillo) che democratico si vanta di essere, ma magari soppianta con nomi della segreteria i candidati eletti con democratiche primarie. Ciò premesso passo alla

DOMANDA#3: evita malcelati tentativi di equiparare (in una nuvoletta di nero-seppia) i termini collaborazione, protagonismo ed elaborazione quando abbiamo a che fare col contenuto del Magistero, e dimmi, per favore, se sottoscriveresti letteralmente le esternazioni suddette, come editate dallo scriba e come da me riportate; ti offro l’alibi di dirmi che estrapolando si distorce; 1 a 1].

 

Interessante anche il discorso che nasce dalla constatazione di essere oggi minoranza: vi si innesta l'invito evangelico ad essere sale, lievito e luce. Sale e lievito che comportano “stare dentro” la Chiesa e il mondo e anche uno scomparire. Però anche luce la cui fonte è dietro, è un Altro, cui però non facciamo ombra ma lasciamo trasparire dalle nostre vite. Come dicevo, se questi sono i frutti di una rivisitazione del Concilio a cinquant'anni dalla sua apertura: c'è da sperare. E' pur vero peraltro che una rondine non fa primavera. E' quindi da auspicare che questi segni si moltiplichino e le rondini diventino stormo. Proprio in questi giorni di febbre preelettorale stanno nascendo come funghi le proposte di nuove sigle, nuove liste civiche. Pare che le vecchie formazioni siano tutte da rottamare. E ferve anche la prospettiva di una nuova forma di presenza dei cattolici. [CzzC: se ti interessa, mi piace il nuovo partito di Dellai, quello che era sotto le finestre del Vescovo Sartori a gridargli contro perché ti aveva avvicendato con un altro alla testa di Vita Trentina: bravo uomo politico il nostro, ha visto esattamente il buco occupabile nel pullulare di neo-sigle, ed la nuova legge elettorale gli permetterà il balzo da Trento a Roma in buona posizione: purché faciliti e non ostacoli la dottrina sociale della Chiesa, in particolare sulla libertà di educazione e la sussidiarietà: buona fortuna!]. La proposta è nata dentro il Forum di “Todi 2” ma pare allargarsi anche a chi a Todi non c'era e non è stato nemmeno invitato.

L'elemento coagulante è l'”Agenda Monti”, anzi lo stesso Mario Monti, che si vorrebbe far continuare anche nell'ipotesi di un nuovo governo tutto politico.

[CzzC: DOMANDA#4: esemplifica per favore, dandomi alcuni nomi (al max i primi 10) che tu riterresti erroneamente non invitati a Todi.

Ti aspetto prossimamente su questo schermo per altre puntate di assist elettorale (infatti il 06/01/2013 ti pongo altre domande a tema partitico-elettorale); del resto mica è peccato questo supporto! Anche ai tempi della vecchia DC il settimanale diocesano era ben partiticamente schierato, finché non arrivasti tu a cambiare lo spettro dei colori preferiti, dettaglio che parrebbe non indifferente per i concorsi a premio aquila di S.Venceslao].

 

Il “Gruppo del Vangelo” di Trento non accenna a questo argomento. [CzzC: lo scriba probabilmente prevedeva che avresti supplito tu].

E' interessante però quanto al riguardo scrive Domenico Rosati che conclude la sua attenta disanima chiedendosi se è proprio necessario “qualcosa di cattolico” o non sia più proficuo “confidare nella forza della Parola e nella persuasione della testimonianza per animare da cristiani le realtà temporali.”

[CzzC: confido di più nella persuasione della testimonianza, opera Sua non nostra, prestata con libertà di coscienza rettamente formata nel confronto col Magistero petrino, quotidianamente abbracciante in Gesù Cristo figlio di Dio e della vergine Maria le circostanze verse o avverse, sorretti nel cammino dalla compagnia di una comunità educante analogamente formata].

E' il discorso del sale e del lievito. Con alle spalle l'immancabile luce.

[CzzC: grazie prof, dell’aiuto alla riflessione; grazie anche se non avrai tempo di rendermi correzione fraterna. Tuo liceale 1ª classico 1967 che ti ricorda ottimo prof].

 

↑2011.09.04 traggo dal settimanale diocesano Vita Trentina #34 04/09/2011 pag 38 «Le questioni agitate sono quelle della COMUNIONE ai divorziati risposati … e della gestione collegiale della Chiesa». Poi, il 15/09, leggo su VT#36 che anche altri lettori hanno preso fermamente distanza da questo inno di don Cristelli alla disobbedienza, mentre Grigolli applaudiva e rincarava. Continua qui con primato coscienza individuale, Pfarrer Initiative. [CzzC: il 11/11/2012 il Cardinal Schönborn in merito precisava: chi dichiara di disubbidire non può assumere incarichi di rilievo]