Reattori nucleari al TORIO (Rubbiatron): opportunità o utopia?

[CzzC: nel 2008 commentai come ancora illusorio il trionfalismo di Rubbia a Trento sui reattori al Torio; nel 2012 leggemmo che in India per il nucleare al Torio si erano bruciati capitali in maniera fallimentare; nel 2023 leggemmo del primo prototipo in Cina da 2 MW

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 26/06/2023; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Rubbia a Trento

 

2023.06.16 <scienzenotizie scenari> L’ente cinese per la sicurezza nucleare ha autorizzato l’uso del primo reattore al torio: l’impianto pilota da 2 MW si trova nel deserto del Gobi nella provincia di Gansu ed è gestito dall’Istituto di fisica applicata di Shanghai dell’Accademia cinese delle scienze, autorizzata dalla National Nuclear Security Administration a far funzionare il reattore per 10 anni e ad iniziare le operazioni di test. L’impianto utilizzerà l’isotopo naturale torio-232, un elemento debolmente radioattivo che non può fissarsi, ma quando irradiato in un reattore assorbe neutroni per formare uranio-233, fissile. [CzzC: forse fra 10 anni potremo vedere un reattore 400 volte più potente, qual era ad esempio la nostra centrale nucleare di Caorso da 860 MW, spenta nel 1986, ma entro il 2033 potrebbe affacciarsi anche una tecnologia nucleare più efficiente di questo prototipo e delle idee di Rubbia]

 

↑2017.09.16 <opinionepub> il TORIO, per divenire efficace combustibile nucleare, deve essere bombardato da neutroni, ad esempio con il “motore nucleare” ideato da Carlo Rubbia detto perciò “Rubbiatron”: trattasi di un procedimento molto costoso, e, per quanto più sicuro di una tradizionale centrale a fissione nucleare, non può essere minimamente paragonato, né in termini di sicurezza né in termini di efficienza, ad una centrale a fusione nucleare, quella che la comunità scientifica spera di vedere operativa nell’arco di 20/30 anni.

 

2012.08.01 traggo da <avvenire> a seguito del black out in India, il maggiore della storia (600 M persone al buio): «fallimentari sono stati i sogni del nucleare indiano: per anni ci si è illusi che l’energia per la crescita economica sarebbe potuta venire dai REATTORI AL TORIO, una tecnologia che ha bruciato capitali senza che vi sia ancora una sola di queste centrali. Un piano del governo prevedeva di ottenere dal nucleare almeno il 25% dell’energia totale nel 2050. Oggi è al 3,7%, in diminuzione». Esattamente un anno fa, 01/08/2011, oggi scienza scriveva: «L’India non è ferma neppure sul versante della ricerca. Come in Cina, in India si stanno studiando reattori a neutroni veloci. Nel 2012 dovrebbe entrare in funzione un PFBR (Prototype Fast Breeder Reactor, ovvero “prototipo di reattore veloce autofertilizzante”, un particolare reattore in grado di produrre più materiale fissile di quello che consuma) che utilizzerà come materiale fissile il TORIO al posto dell’uranio. Se la sperimentazione darà i frutti sperati, nel 2020 verranno costruiti altri quattro reattori PFBR.»

 

2008.05.08 riassumo l’intervento di Rubbia a TN (registrazione procuratami da A.Z) e mi permetto di dissentire da alcune affermazioni del pur bravo premio Nobel, quantomeno per parare facili illusioni sul Torio nelle quali mi pare che abbia indotto alcuni ascoltatori miei interlocutori