DELLAI appella i cattodem

L'intervista al presidente Dellai alla radio diocesana con il direttore Marco Zeni, Diego Andreatta e Piergiorgio Franceschini

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 31/01/2025; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: cadudem, Radio trentino in blu

 

2012.06.17 trassi da <VT#24 pag 6>: La radio diocesana intervista al presidente Dellai con il direttore di VT Marco Zeni, il VdG Diego Andreatta e il Dir della Radio Piergiorgio Franceschini. Dellai per uscire dalla crisi propone ... e censura l'anti-politica: «Non tutti i giornalisti sono Eugenio Scalfari». [CzzC: per appellare i appella i cadudem finalmente un discernimento, meglio tardi che mai: pro futura rendita?]

 

Abstract: Il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, intervistato a radio Trentino inBlu rilancia il binomio per uscire dalla crisi. E censura l'anti-politica: «Non tutti i giornalisti sono Eugenio Scalfari, non tutti gli scienziati premi Nobel, non tutti gli imprenditori di successo».

Il presidente rilancia il binomio per uscire dalla crisi. E censura l'anti-politica: «Non tutti i giornalisti sono Eugenio Scalfari

 

Presidente Dellai, il momento è estremamente difficile, passiamo da un terremoto all'altro, quello vero dell'Emilia Romagna e più di uno scossone che non risparmia l'ambito locale. Come legge la situazione?

Penso innanzi tutto che stiamo dando una buona prova come trentini nel terremoto che colpisce l'Emilia. ... Poi ci sono dei terremoti che si inventano: leggo sui giornali di questi giorni che noi saremmo alla vigilia di drastici tagli al bilancio della Provincia, che saremmo in preda al caos finanziario. Questo è un terremoto inventato...

Veniamo alla congiuntura economica, Presidente. Dai banchi della sua stessa maggioranza è venuta la richiesta di avere una previsione più certa sulle risorse nei prossimi anni, anche nel lungo periodo. Cosa dicono i numeri?

...  Il debito pubblico in Trentino è l’8% del Pil, a fronte del 120% del debito pubblico sul Pil del resto del Paese... [CzzC: ingannevole paragone: surrettiziamente lascia che qualche babbeo supponga che il Trentino sia 120/8=15 volte più virtuoso del resto d’Italia...]. Ci siamo dati l’obiettivo di risparmiare cento milioni l’anno a regime per quanto riguarda la spesa di funzionamento dell’apparato istituzionale [CzzC: perché non dici quanto in percentuale? Un minimale ritocco alla quantità di grasso che cola in laute prebende pro decine di migliaia di privilegiati dipendenti pubblici, numericamente ridondanti, all’80% te votanti], e questo l’abbiamo messo in legge qualche settimana fa...

Spingere la crescita sostenendo le imprese: su questo piovono osservazioni critiche autorevoli, secondo le quali la Provincia avrebbe “drogato” il mercato. Come replica?

Affermazione assurda e priva di fondamento. Dal 2007 al 2011, nei primi anni della crisi in cui la ricchezza dell’Italia è calata del 4,5%, l’intervento della Provincia ha fatto sì che nello stesso periodo il Trentino abbia avuto un leggero incremento positivo della ricchezza prodotta. [CzzC: hai guidato anche bene, te lo riconosco, ma il merito maggiore proviene dal grasso suddetto, dato che il Trentino tiene per sé le entrate senza aiutare le regioni più povere con la ridistribuzione imposta ad altri del Nord relativamente benestanti].

Qui ci aspettiamo che gli imprenditori, con tutto il mondo del credito e della finanza, possano dare un segnale più forte di dinamismo. Ma tutti dobbiamo aiutare: se c’è un punto evidente nella crisi, è che lo scaricabarile non funziona più, neanche verso la politica. Non tutti i giornalisti sono Eugenio Scalfari [CzzC: vedi commento in abstract],  non tutti gli scienziati sono premi Nobel, non tutti gli imprenditori sono di successo, così nella politica ci sono luci ed ombre. Dalla crisi si esce se tutti abbiamo presente che la comunità è di tutti [CzzC: facile dirlo senza dover spartire i grasso, cioè finché non fai comunità con tutti gli italiani come fanno ad esempio Lombardia e Veneto, mentre riceviamo dagli altri più di quanto mediamente ci spetti nel rapporto stato-regioni]

Manca un anno alle elezioni politiche, e sabato lei ha lanciato un'ennesima proposta che mira a portare l’esperienza tipica del Trentino a livello nazionale. Nella prospettiva delle elezioni, cosa ha in mente?

Proprio per valorizzare l’esperienza fatta in questi anni sto cercando di capire come mettere in rete tante esperienze che, come la nostra, nell’arco alpino e prealpino, stanno interpretando quella sorta di “partito che non c’è”: persone, realtà, movimenti, liste civiche locali, che non sono mai state e non si sentono di destra [CzzC: facile indovinare quali movimenti intendi escludere, ancorché radicati nella carità comunitaria] ma non si riconoscono nei partiti nazionali, che sentono lontani, mediatizzati, “romanocentrici”. E dunque cercano di mettersi insieme per aiutare anche la politica nazionale a ritrovare la dimensione territoriale, spingerla ad un ritorno al Paese “vero”. Sono convinto che ci sia un’area del cattolicesimo democratico, [CzzC: intendi quelli che brigano per democratizzare la Guida troppo pietrina? Per avere ecclesiastica autonomia locale, senza le vedute e i timbri di Roma come scrive Grigolli, che infatti strala la Roma del Vaticano e non la Pechino che impone la chiesa patriottica, Leitmotiv L3], del pensiero liberale e riformista, che oggi è in una sorta di diaspora, e sono convinto che il futuro politico del Paese, in questo momento difficile, non possa che partire da un’alleanza vera, e non tattica, tra una sinistra riformista che lasci da parte ideologismi e tentazioni populiste, e un centro – per usare una parola vecchia e stantia – che riscopra degasperianamente la sua natura di forza riformatrice, propensa a rapportarsi con chi ha la stessa tensione riformatrice.

...

Se non a cavallo, magari ci capiterà di andare in groppa all’orso, considerato il loro numero sul territorio trentino.

... Cinquanta orsi non sono compatibili dobbiamo negoziare con il governo italiano e con Bruxelles condizioni e metodi per riportarli ad una soglia di circa la metà, accettabile. [CzzC: in attesa di negoziare, vuoi dire che fare di quelli che facessero del male alle persone oltre che agli armenti? O hai paura di perdere voti antispecisti?]

 

a cura della redazione