Pongo domande a Cattani che ironizza i cattolici «ossequenza formale alla Chiesa»
«Costruire un partito esclusivamente di cattolici ... significa sognare di costruire di nuovo una società esclusivamente cattolica» [CzzC: ti chiedo da dove hai pescato questa assurdità storica: forse dai lumi o dalla mezzaluna? Dotto qual appari, dovresti sapere che proprio nella civitas cristiana nacque la più libera laicità ed ivi alberga. O preferisci la laicità cinese?]
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 11/12/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: politica, etica, solidarietà, sussidiarietà
↑2012.06.10 Trassi da VT#23 del 10/06/2012 Pag 38: Dialogo aperto
[CzzC: mi rivolgo a te, Piergiorgio, in uno col messaggio del 04/07, perché, palesandoti come ho commentato la tua riflessione, vorrei porti delle domande di chiarimento, ammettendo che sottendono un tentativo di correzione fraterna, reciprocabilissima]
Nella sua recente visita a Milano, in occasione dell'incontro mondiale delle famiglie, papa Benedetto XVI ha affermato che "la fede in Gesù Cristo, morto e risorto per noi, vivente in mezzo a noi, deve animare tutto il tessuto della vita, personale e comunitaria, privata e pubblica, così da consentire uno stabile e autentico «ben essere»". La fede dunque deve animare anche la politica, sicuramente l'impegno in politica di coloro che si dichiarano cattolici.
In realtà nel nostro paese quella di “cattolico in politica” è una categoria che prescinde quasi completamente da una concreta scelta di fede [CzzC: è vero che chi inizia a parlare dicendosi cattolico spesso è un ingannatore, ma quello che tu qui scrivi mi parrebbe una distorsione della realtà, funzionale alla tua ideologia partitica e mi parrebbe sementita dalla storia di fedeli cattolici impegnati in politica: o sbaglio?] o da determinati comportamenti morali, e che si fonda su ragioni per lo più culturali. Ai tempi della contrapposizione ideologica chi non era comunista o laico si definiva genericamente cattolico, indicando con questo aggettivo una sensibilità moderata, una ossequienza formale alla Chiesa, una visione tradizionale della società. [CzzC: mi parrebbe che l'ossequienza faccia assonanza con il Leitmotiv L3: o sbaglio?]. Essere davvero credenti o meno era diventato sempre più secondario.
Una tendenza aggravatasi con la fine della Prima Repubblica. Ora si dice cattolico persino Berlusconi, non certo campione delle virtù cristiane. [CzzC: riconosco che il comportamento privato del Berlusca ha danneggiato la Chiesa e chi si fidò del suo governo non fidandosi dei laicisti sostenitori di Prodi; non avrei pensato che cadesse così in basso, anche se non ho motivi di ritenere che i suoi avversari abbiano vita privata mediamente meno peccaminosa, mentre ne ho per ritenere che attentino assai di più a certi valori non negoziabili, ancorché io ritenga che il Berlusca li difendesse per convenienze elettorali e non per convinzione, come il tuo partito si sta aprendo al matrimonio omosessuale per analoga ragione]. Per anni la Chiesa, nella sua dimensione gerarchica, ha appoggiato i suoi governi dando l'impressione che la coerenza tra valori propagandati e prassi personale non fosse per nulla importante. [CzzC: ti chiedo chi sarebbe di autorevole nella Chiesa che abbia detto che non sia per nulla importante. Più importante della coerenza personale mi pare che per il cristiano sia l'annuncio del Risorto che ha incontrato e la difesa della libertà di vivere e di educare conformemente ad esso, come scrisse Manzoni del Borromeo guai s’io dovessi prender la mia debolezza per misura del dovere altrui]. Un errore grave di cui a lungo si pagheranno le conseguenze. [CzzC: credo anch'io che certi errori del Berlusca pagheranno anche innocenti cattolici]. Era meglio Prodi, credente ma capace di dire no a Ruini, oppure Berlusconi, “anarchico dei valori” ma pronto a bloccare ogni provvedimento inviso ad Oltretevere? Per alcuni era un vero dilemma!
Oggi per fortuna il Magistero del Papa continua a battere sulla necessità che la nuova generazione di cattolici impegnati in politica abbia una fede sincera, una vita integra, saldi principi, una reale competenza; che non abbia troppi problemi con la giustizia; che segua le indicazioni della Chiesa. Questa figura di cattolico è una merce davvero rara: [CzzC: ritengo che se tu guardassi la caritas in veritate praticata anche fuori della tua stretta cerchia di tifosi, forse questa merce potrebbe apparirti meno rara; o sbaglio?] non si vede all'orizzonte un nuovo de Gasperi, ma neppure un nuovo Moro.
In attesa dell'avvento di questo tipo di statisti davvero coerenti, [CzzC: la coerenza sarà una somma virtù per i tuoi tifosi, ma per i seguaci di Cristo conta meno di altre virtù, meno della fede e della carità ad esempio, e non solo perché c’è il toccasana della confessione (non a caso sacramento poco simpatico per tanti teologi che ammiri), ma perché il nostro bene-fare comincia dal riconoscimento che siamo oggetto di un’infinita misericordia] nell'attuale contesto emerge un nuovo dilemma, che si può riassumere in questa domanda: cattolici in politica, ma per fare che cosa? Per portare avanti i valori del cristianesimo, per costruire una società più giusta e corrispondente alla dottrina sociale della Chiesa, per umanizzare il mondo. Per fare questo serve un partito dei cattolici? Serve immaginare un impossibile ritorno alla Democrazia Cristiana o lavorare per l'ennesimo riposizionamento del centro?
Occorre invece rendersi conto che la società è cambiata e che il pluralismo dei valori e delle scelte è connaturato a una democrazia ormai globalizzata. Costruire un partito esclusivamente di cattolici (nell'accezione tradizionale di cui abbiamo parlato prima) significa sognare di costruire di nuovo una società esclusivamente cattolica: [CzzC: ti chiedo da dove hai pescato questa assurdità storica: forse dai lumi o dalla mezzaluna? Dotto qual appari, dovresti sapere che proprio nella civitas cristiana nacque la più libera laicità ed ivi alberga. O preferisci la laicità cinese? Ti chiedo se ritieni che laicità significhi anche zittire una minoranza che si battesse per il diritto all'obiezione di coscienza sentendolo minacciato da una maggioranza laicista] questo oggi è impossibile, se non pericoloso per la stessa fede. I credenti sono destinati ad essere lievito e sale, cioè minoranza che fa crescere e insaporisce la pasta. [CzzC: "tornate in sacrestia" gridavano i miei compagni rossi; ti chiedo se ti piacerebbe il cattolico fedele al Papa nel privato e fedele al partito in pubblico] Un tempo, quando si viveva in un regime di cristianità, dove la Chiesa era un potere costituito, temporale e riverito da tutti, la società era migliore, più umana, più cristiana? [CzzC: coraggio, esplicita la tua risposta!]
Ora il mondo è mutato in profondità e la sfida principale è quella di dare un senso a società senza bussola e a una politica priva di orizzonti valoriali forti, in un contesto sempre più frammentario. Costruire unità: questo è l’impegno dei cattolici. Sarebbe riduttivo trincerarsi nel fortino della perduta “unità politica dei cattolici” con lo scopo, alto e nobile ma pure impraticabile nei fatti, di difendere, con l’azione legislativa, i cosiddetti “valori non negoziabili”; [CzzC: ti chiedo da dove hai imparato che sia impraticabile il diritto di una minoranza e se ti dispiacerebbe, ad esempio, che una minoranza riuscisse a convincere il legislatore che per migliorare la scuola pubblica e spendere meno potrebbe essere utile sostenere la concorrenza delle scuole equiparate senza far pagare doppio ai genitori che volessero esercitare il diritto di scelta, concedendo loro di scegliere come farebbero con gli ospedali per la loro salute] ancora più avvilente pensare al partitino di centro, magari ago della bilancia dei futuri governi, in grado di tutelare gli interessi di qualcuno e incidentalmente anche quelli della Chiesa. L’unità richiesta è di un altro tipo: significa trovare sintesi tra diversi, recuperare il perduto senso di comunità, immaginare progetti di futuro in grado di coinvolgere le persone, tradurre in pratica il sogno cristiano dell’ “umanesimo integrale”. È possibile incontrarsi anche con chi non la pensa come noi? [CzzC: certo che sì, io e tantissimi cattolici papa-succubi ci incontriamo con atei e islamici senza problemi, e troviamo tantissimi punti di convergenza a partire dalla difesa di ciò che abbiamo di più caro come risposta alle esigenze vere del cuore dell'uomo, che spesso non sono la difesa dei privilegi dei pubblici dipendenti o delle province autonome o di un'ideologia partitica o del laicismo]. Oppure è meglio chiudersi in noi stessi vedendo dappertutto nemici? [CzzC: bravo se tu non vedessi nemici da alcuna parte, ma permettimi di chiederti se i genitori di cui sopra, che chiedessero il buono scuola spendibile presso qualsiasi istituto statale o equiparato, vedresti amicissimi anche se non votassero per il tuo partito, che notoriamente vorrebbe sottrarre il poco sostegno residuo alla scuola non statale, mentre obtorto collo tollera il sostegno pubblico alla sanità convenzionata e concepisce la sussidiarietà primariamente in accezione verticale, lodando quella orizzontale se di cooperative di colore amico; con tutto ciò permettimi di confidarti, onde tu non mi pensi partiticamente nemico, che ho procurato preferenze ad un valido candidato del tuo partito che è stato eletto in Comune: stimo tantissimi simpatizzanti ed eletti PD, specialmente quelli che fanno parte dell'intergruppo parlamentare per la sussidiarietà].
Infine c’è un dilemma che riguarda l’odierna contingenza politica, con lo sgretolamento delle coalizioni di destra e di sinistra che si sono alternate al governo in questi ultimi anni. Il proliferare di liste e il ritorno di populismi [CzzC: però mi pare che ne abbiate carezzati di populisti oltre Santoro, quando eravate più sicuri di adesso che vi favorissero elettoralmente] rischiano di consegnarci un quadro simile a quello della Grecia. Qualcuno immagina di nuovo un partito di cattolici: ma non sarebbe meglio pensare alla costruzione di grandi partiti secondo il modello europeo? [CzzC: magari! Bravissimo! E presumo che tu saresti SPD, ma guarda bene che in Germania di cattolici che votano SPD ce ne sono pochi, perché votano in larga misura CDU]. In Germania cristiani di diverse confessioni [CzzC: oltre metà dei cristiani tedeschi sono riformati, preferiti dalla cultura dominante laicista] militano sia nella SPD sia nella CDU e nessuno mette in discussione la legittimità di questa scelta. [CzzC: permettimi di chiederti chi sarebbe che in Italia delegittima il cattolico che votasse il tuo partito, mentre potrei fare il nome di una grande elettrice del tuo partito che ha tolto la patente di cattolicità ai leghisti di un gazebo sul corso Rosmini (non supporre che io voti Lega)]. Per favorire il rafforzamento (o la nascita) di ampie formazioni politiche in Italia bisognerebbe varare una legge elettorale a doppio turno (il maggioritario uninominale è fallito, il proporzionale ci porterebbe all’ingovernabilità). Il Palazzo sembra però immobile.
[CzzC: a questa lettera ha replicato Renzo Gubert sul successivo numero di VT]