modificato 21/09/2017

 

Monti denuncia l'accerchiamento: «Perso l'appoggio dei poteri forti»

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08/06/2012Trassi da Corriere.it

Monti denuncia l'accerchiamento:

«Perso l'appoggio dei poteri forti»

Il premier: «Il rigore dei conti pubblici non è in discussione, deve essere una convinzione radicata in tutti i Paesi»

MILANO - «Negli ultimi tempi il governo ha perso il sostegno di Confindustria e dei poteri forti». E' il primo atto d'accusa contro i presunti poteri forti quello del presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo in videoconferenza al congresso nazionale dell'Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio). [CzzC: non ha fatto nomi, ma mi permetto di supporne almeno uno]. «Il mio governo e io - ha detto Monti - abbiamo sicuramente perso negli ultimi tempi l'appoggio che gli osservatori ci attribuivano da parte dei cosiddetti poteri forti: in questo momento non incontriamo il favore di un grande quotidiano, considerato voce autorevole dei poteri forti, e non incontriamo il favore di Confindustria».

I CONTI PUBBLICI - Sulle misure di rientro sul deficit in ottica di stabilizzazione del debito il premier ha affermato: «Il rigore dei conti pubblici non è in discussione. Deve essere una convinzione radicata in tutti i paesi» Monti ha poi sottolineato come bisogna essere «grati» a quei paesi che hanno fatto del rigore uno dei loro capisaldi e tra questi in primis «la Germania», ricomponendo di fatto un vulnus nei rapporti italo-tedeschi, con le accuse piovute da più parti di un'estrema intransigenza teutonica sui debiti sovrani con la mancata volontà della Merkel di adottare gli eurobond, un sistema di copertura comunitaria dei debiti, con emissioni congiunta di obbligazioni dei paesi dell'Unione.

LA RIFORMA DEL LAVORO - Monti ha parlato anche della riforma del lavoro - appena licenziata dal Senato - e ha spiegato che la novità importante è stata sottovalutata dal mondo delle imprese, perché con il ddl del governo sono stati «toccati e scardinati» quelli che fino a qualche mese fa erano considerati temi tabù. Secondo il premier la riforma «è stata molto sottovalutata in Italia, soprattutto da coloro che, come il sistema delle imprese, ne saranno i principali beneficiari». «Non hanno colto - ha aggiunto il capo dell'esecutivo - che alcuni aspetti, fino ad alcuni mesi fa considerati tabù, sono stati toccati e scardinati in una prospettiva di maggiore protezione sociale».

GLI EUROBOND E IL FISCAL COMPACT - Il premier ha analizzato la situazione europea non contravvenendo alle critiche mossegli mercoledì dal Financial Times, secondo la quale un'autorevole fonte dell'esecutivo, avrebbe criticato la sua visione troppo europeista e poco incline ai problemi domestici: «È importante che la proposta sugli Eurobond venga mantenuta sul tavolo e approfondita in una prospettiva temporale non di lunghissimo periodo». In ogni caso questo «è un argomento che deve restare sul tavolo e deve essere affrontato non in un lungo periodo e non devono costituire una divisione tra i Paesi». E poi ha aggiunto: «Credo debbano essere valutate forme per incentivare al rientro dal debito pubblico eccessivo gli Stati che sono già impegnati nel consolidamento fiscale e hanno varato incisive riforme strutturali creando un complemento che renda più facilmente attuabili le disposizioni del Fiscal Compact».

LA CRISI - Su una cosa, però, Monti è certo: «Nell'ultimo anno l'Italia ha attraversato momenti difficili che non sono purtroppo alle spalle». Per poi ricordare come il paese abbia affrontato una fase «di risanamento strutturale».

Fabio Savelli7 giugno 2012 (modifica il 8 giugno 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA