Breivik killer di 77 persone: «Lo rifarei di nuovo Il mio attacco sofisticato e spettacolare»
«Ho eseguito l'attacco più sofisticato e spettacolare in Europa dalla seconda Guerra mondiale»
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 11/03/2018; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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MILANO- Nessun pentimento. Anzi, Anders Behring Breivik non ha dubbi: «Lo riferei di nuovo». Secondo giorno di processo. Il killer, accusato di aver ucciso 77 persone, sale alla sbarra e senza timidezza spiega: «Ho eseguito l'attacco più sofisticato e spettacolare in Europa dalla seconda Guerra mondiale». La testimonianza si è svolta a porte chiuse. L'uomo ha paragonato il campus Utoya e campi addestramento gioventù hitleriana.
ALLA SBARRA- «Sono un rappresentante del movimento di resistenza norvegese ed europea e della rete del Cavalieri Templari». [CzzC: i Templari cristiani? Forse anche grazie alle matrici della cultura dominante sono sparite dai media le immagini che ritraevano Breivik agghindato da gran massone: temevano di venire ontate per quanto possa aver imparato nelle loro logge, ancorché dalle medesime sia stato subito espulso dopo l’eccidio? Analoghe tifoserie continuano invece ad enfatizzare le presunte affinità cristiane del killer, ancorché non siano ancora riuscite a mostrarci una foto che documentasse l’antipapista protestante Breivik inginocchiato in preghiera o chino sui bisognosi]
È cominciata con queste parole la deposizione di Breivik. Il 33enne ha detto che i ragazzi uccisi a colpi di pistola da distanza ravvicinata non erano «bambini innocenti, ma militanti del partito laburista». Per lui: «Uccidere 70 persone può impedire una guerra civile». E ha aggiunto: «Morire per il nostro popolo non è soltanto un nostro diritto ma un dovere. Non sono spaventato dalla prospettiva di stare in prigione per il resto della mia vita. Sono nato in una prigione, una prigione che si chiama Norvegia». E non finisce qui: «Le persone che mi accusano di essere malvagio, confondono il fatto di essere malvagi con l'essere violenti», si difende il killer che si è professato non colpevole. La differenza, secondo Breivik, risiede nelle intenzioni: certi atti di violenza possono prevenire violenza maggiori. «Quando la rivoluzione pacifica è impossibile, l'unica via è la rivoluzione violenta».
IL COLPO DI SCENA- Il secondo giorno si è aperto
con un colpo di scena. La Corte discuterà della richiesta di pm, difesa e
avvocati delle vittime di ricusare uno dei giurati per un suo commento sulla
pena di morte. Il giorno dopo l'attentato un giurato, Thomas Indreboe, ha
pubblicato su un forum online un commento nel quale affermava che Breivik
meritava la pena di morte per il massacro da lui compiuto. In Norvegia non
esiste la pena di morte. Se Indreboe venisse rimosso sarebbe sostituito dal
giurato di riserva Elisabeth Wisloeff. Breivik è arrivato all'udienza con un
sorrisetto prima di ripetere il saluto con il pugno alzato che aveva già fatto
lunedì.
17 aprile 2012 (modifica il
18 aprile 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA