Lettera di p. Giovanni Cavalcoli O.P. al Papa sullo spettacolo blasfemo di Milano: discerno
Detesto gli spettacoli che, millantando arte, ci offendono su ciò che abbiamo di più caro, ma la difesa della nostra dignità deve restare rispettosa della sensibilità altrui, anche di quelli per cui il volto di Cristo è buono poco più che per far soldi. Tale rispetto non sempre leggo in pagine di integralisti che così rischiano di cadere nel fondamentalismo.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 24/01/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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↑2012.01.19 19/01/2012 traggo da MessaInLatino
Lettera di p. Giovanni Cavalcoli O.P. al Papa sullo spettacolo blasfemo di Milano
Bologna, gennaio 2012 [CzzC: Il Vaticano lesse questa lettera il 08/01/2012 e la Segreteria di Stato, 8 gg dopo, la riscontrò così]
Beatissimo Padre,
siamo un gruppo di fedeli che vuole esprimere a Vostra Santità solidarietà e rinnovata fedeltà come risposta all’indegno e blasfemo spettacolo teatrale “Il concetto del volto del Figlio di Dio” di Romeo Castellucci, programmato a Milano per la fine del corrente mese.
Si tratta infatti, come Ella avrà già saputo, di un’opera, già rappresentata in Francia, gravemente offensiva della Persona del Nostro Divin Salvatore Gesù Cristo, con evidente ripercussione ai danni della libertà religiosa, dell’ordine sociale, dei minori, della dignità dell’arte e del buon costume, valori sanciti e promossi dalla Costituzione della Repubblica Italiana, un gesto che pertanto sembra configurare gli estremi di un reato passibile di sanzione penale a norma delle leggi dello Stato [CzzC: ti allarghi troppo, Cavalcoli, non tocca a te giudicare il reato, ma alla magistratura, e devi tener presente anche la sensibilità dei non credenti che non ragionano in termini di peccato].
Ci addolora inoltre in modo particolare la consapevolezza che questo inqualificabile atto di empietà colpisca pure, benché indirettamente, la venerabile e da noi amata Persona di Vostra Santità, Primate d’Italia, Rappresentante dell’intero mondo cattolico, Successore di Pietro, Vescovo di Roma, Vicario di Cristo, anzi, come si esprimeva la Santa Senese, “dolce Cristo in terra”.
Ci pare evidente, altresì, venerato Padre, a proposito di tale incresciosissimo avvenimento, che non si tratta di un fenomeno casuale, isolato e senza radici, ma bensì di una crescente ostilità nei confronti del
Episodi come quelli del Castellucci sono resi possibili non solo dagli attacchi della cosiddetta “cristianofobia”, ma anche da gravi vuoti e carenze dottrinali [CzzC: ti allarghi troppo, Cavalcoli: non è corretto trasferire le responsabilità dell’arte blasfema su quelle degli ermeneuti di rottura, tra i quali non ci sono solo suoi applaudenti] ed educative non dovutamente eliminati da parte di chi di dovere. Pensiamo in modo particolare allo scandalo subito dai bambini, nei confronti del quale il Signore ha parole di estrema severità. [CzzC: e quando parlò di macina al collo parlava alla gente comune: chissà cos’avrebbe detto se avesse dovuto parlare dei preti pedofili]
Il caso Castellucci è un ulteriore campanello d’allarme, se ce ne fosse bisogno, che invita tutti, compreso ogni uomo di buona volontà, a stringerci attorno al Successore di Pietro e all’intero Collegio Episcopale unito al Papa, al quale Cristo ha affidato la guida del suo Gregge.
Noi, grazie alla guida illuminata di Vostra Santità e dei buoni Vescovi, sappiamo riconoscere i lupi travestiti da agnelli. [CzzC: qui non alludi a Castellucci, ma a fratelli di fede dentro la chiesa: non mi piacciono gli allusivi, men che meno quando invocassero la santa inquisizione!]. Siamo tuttavia preoccupati per coloro che, come il Castellucci, cercano di trarre vantaggio da una situazione nella quale si fa desiderare una maggiore vigilanza da parte delle autorità civili ed ecclesiastiche. Temiamo inoltre per lo scandalo dei pusilli non sufficientemente protetti e messi in guardia.
Da parte nostra, pertanto, ci confermiamo senza alcuna esitazione, certi così di seguire Cristo, nella fedeltà a Vostra Santità, ricordandoLa nelle nostre preghiere a Maria Madre della Chiesa e Sede della Sapienza, mentre invochiamo su di noi e sui nostri cari il prezioso beneficio dell’Apostolica Benedizione.
P.Giovanni Cavalcoli, OP
Teologo di Bologna
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A Sua Santità
Il Sommo Pontefice Benedetto XVI
CITTA’ DEL VATICANO