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ultima modifica il 18/09/2019 |
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Benedetto XVI in Germania, 22-25 settembre 2011 |
Correlati: encicliche |
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Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità: contrassegno miei commenti in grigio rispetto al testo attinto da altri. |
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Brani estratti dai discorsi: sintesi dal sito di Tracce e dal blog Magistero Benedetto XVI |
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22/09/2011 |
Incontro di Benedetto XVI con i giornalisti durante il volo vs Germania |
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22/09/2011 |
Cerimonia di benvenuto al Castello di Bellevue di Berlin |
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22/09/2011 |
Visita al Parlamento federale / Reichstag di Berlin. Lobkowicz: la grande alternativa di Benedetto tra Mistero e non-senso. [CzzC: in questo discorso trovo una delle più grandi affermazioni della forza del diritto: «In gran parte della materia da regolare giuridicamente, quello della maggioranza può essere un criterio sufficiente. Ma è evidente che nelle questioni fondamentali del diritto, nelle quali è in gioco la dignità dell’uomo e dell’umanità, il principio maggioritario non basta»]. |
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22/09/2011 |
Incontro con i rappresentanti della Comunità Ebraica, bei Reischstag |
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22/09/2011 |
Santa Messa nell'Olympiastadion di Berlin |
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23/09/2011 |
Incontro con i rappresentanti della Comunità Musulmana |
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23/09/2011 |
Incontro con i rappresentanti del Consiglio della chiesa Evangelica |
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23/09/2011 |
Celebrazione Ecumenica nella Chiesa dell'ex-Convento degli Agostiniani |
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23/09/2011 |
Vespri Mariani presso la Wallfahrtskapelle |
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24/09/2011 |
Santa Messa nella Domplatz |
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24/09/2011 |
Saluto alla cittadinanza nella Münsterplatz di Freiburg im Breisgau |
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24/09/2011 |
Incontro con i rappresentanti delle chiese ortodosse orientali |
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24/09/2011 |
Incontro con i seminaristi |
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24/09/2011 |
Incontro con il Consiglio d Comit. Centrale d Cattolici Tedeschi (ZDK) |
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24/09/2011 |
Veglia di preghiera con i giovani nella Fiera di Freiburg im Breisgau |
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25/09/2011 |
Santa Messa nell'Aeroporto turistico di Freiburg im Breisgau |
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25/09/2011 |
Recita dell'Angelus Domini nell'Aeroporto turistico di Freiburg |
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25/09/2011 |
Incontro con cattolici impegnati nella Chiesa e nella società |
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25/09/2011 |
Cerimonia di congedo nell’Aeroporto di Lahr |
commenti precedenti il viaggio
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29/09/2011 |
Inno alla disubbidienza gridato da un'aquila nostrana. Nota[1] |
commenti successivi
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29/09/2011 |
Papa in Germania: dai problemi teologici a quelli socio-politici ed economici: una lezione ai potenti. Nota[2] |
links affini:
[1] Sul settimanale diocesano Vita Trentina, Vittorio Cristelli: «Ora si profila e si attende la visita ufficiale del Papa alla Germania, sua terra natale, che si svolgerà dal 22 al 25 settembre. Si annunciano già cortei che chiedono la riforma della Chiesa ... Le questioni agitate sono quelle della comunione ai divorziati risposati, dei preti gay, ma anche della gestione collegiale della Chiesa...
Ma la situazione più esplosiva è segnalata in Austria, dove è già apparso un manifesto chiamato "Pfarrer Initiative" perché appunto firmato da 300 parroci. Chiedono parecchie cose, tra le quali la comunione ai cristiani di buona volontà, anche se divorziati; rifiutano la condizione di "preti volanti' costretti cioè a celebrare più messe per la carenza di clero; chiedono che anche le celebrazioni della Parola presiedute da laici - uomini o donne - siano considerate "domenicali", adatte cioè ad adempiere il precetto festivo; vogliono che anche laici competenti possano pronunciare le omelie nelle messe; propongono che a capo delle parrocchie ci sia un presidente laico, uomo o donna; auspicano infine l'ammissione al sacerdozio di uomini sposati, ma anche di donne. Questo manifesto è stato definito "appello alla disobbedienza". ... A parte che già don Milani diceva che l'obbedienza non è una virtù, nemmeno i gesuiti teorizzano più l'obbedienza "perinde ac cadaver" cioè a corpo morto. Io preferisco dire che anche l'obbedienza deve essere intelligente ...» [CzzC: sedicente intelligente come setacente don; gli altri sarebbero asinelli papa succubi; che sia stato istruito dal maestro Rogger, che diede dello scalmanato a Ruini?]
[2] di L.Negri. Una lezione ai potenti. Il Papa ha incontrato la Germania facendo emergere di fronte agli occhi e al cuore dei tedeschi l’avvenimento di Cristo, uomo nuovo e definitivo. In lui i tedeschi hanno visto il mistero di Cristo vivo e al tempo stesso l’uomo nuovo che scaturisce dalla morte e dalla risurrezione del Signore.
Il viaggio di Benedetto XVI ... Egli ha dato a tutta la Chiesa, e innanzitutto a noi vescovi, una grande lezione di metodo. Non è partito innanzitutto da un’analisi - di carattere sociologico, economico, politico, storico - quasi che solo dopo di essa si sappia finalmente come comunicare una proposta cristiana ... e invece la capacità di comprendere la vita degli uomini e i loro problemi alla luce di una oggettività nuova, quella del figlio di Dio che diventa esperienza per chiunque crede in lui.
È così che Benedetto XVI ha sovvertito gli schemi: innanzitutto c’è l’uomo nuovo, il cristiano. Quest’uomo nuovo entra nel mondo e giudica. Lo abbiamo visto nel giudizio che il Papa ha saputo dare su tutte le vicende del presente e del passato, senza nascondere nulla, accettando di confrontarsi anche con episodi particolarmente dolorosi per la Chiesa cattolica. Non si è fermato davanti a nessuno dei problemi che il mondo tedesco pone alla propria e dunque alla nostra umanità.
Perché il grande problema della Germania, come di tutta l’Europa, è che il destino dell’uomo non è più messo al centro della vita, della società e della politica. Ecco, allora, il grande compito che tocca a tutti i cristiani: quello di una vera e nuova evangelizzazione, nella quale sia possibile oggi di nuovo l’incontro, come diceva Giovanni Paolo II, fra Cristo e il cuore dell’uomo ... Si vive ben radicati con i piedi sulla terra, ha ricordato il Papa a un certo punto, perché la speranza che abbiamo non viene dalla terra ma dall’incontro con Cristo. Questo radicarsi degli uomini e dei cristiani sulla terra dà luogo a un movimento che lentamente, ma inesorabilmente, cambia le condizioni stesse della vita personale e sociale. Solo questo può renderci protagonisti della vita, e non pedine di un grande gioco che decidono solo i potenti.