CATTIVI MAESTRI: certi ex terroristi e rifugiati politici potrebbero esserne un esempio?
ad esmpio Cesare Battisti, Delfo Zorzi Tony Negri, Leonardo Bertulazzi, Alessio Casimirri, Marina Petrella, Giorgio Pietrostefani, Luciano Pessina, Oreste Scalzone, Roberto Fiore, Rita Algranati, Paolo Persichetti, Maurizio Falessi, Achille Lollo, Alvaro Lojacono
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 21/01/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
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Attualmente fa l'imprenditore italiano, ora è cittadino giapponese con il nome di Roi Hagen, in passato esponente dell'organizzazione extra-parlamentare neofascista Ordine Nuovo. È stato indagato per la strage di piazza Fontana (1969) a seguito di testimonianze che lo indicavano come esecutore materiale dell'attentato, ovvero come colui che confezionò l'ordigno e lo collocò nei locali della filale della Banca Nazionale dell'Agricoltura sita in piazza Fontana a Milano, venendo prosciolto dall'accusa. Zorzi è stato indagato e rinviato a giudizio per la Strage di Piazza della Loggia a Brescia, processo nel quale è tuttora imputato. Grazie alla sua cittadinanza giapponese non può essere estradato in Italia
Diede vita all'organizzazione Potere Operaio, di cui fu il teorico e lo stratega. In Italia fu processato per i reati di "associazione sovversiva" e "insurrezione armata contro i poteri dello Stato". Venne condannato a 30 anni di carcere con l'aggiunta di pene supplementari per responsabilità morale in atti di violenza fra attivisti e polizia negli anni di piombo. Negri rimase per ben 14 anni in Francia, come scrittore e docente universitario, avvalendosi della cosiddetta Dottrina Mitterrand. Nel 1997 rientrò volontariamente in Italia per finire di scontare la sua pena nella primavera del 2003
Arrestato a Buenos Aires nel 2002, il suo nome è connesso soprattutto al sequestro di Costa, avvenuto il 12 gennaio 1977 e per il quale furono condannati Adriana Faranda e Valerio Morucci
Alessio Casimirri (Roma, 1951) è un terrorista italiano, attualmente latitante, membro influente dell'Organizzazione Terroristica Brigate Rosse. Rita Algranati e Alvaro Loiacono, vennero individuati come gli ultimi latitanti coinvolti nella strage di via Fani e nel sequestro dell'ex presidente della Dc. Nel 1980 esce dalle Brigate Rosse e nel 1982 fugge all'estero, arrivando poi in Nicaragua, dove si sposa e ha due figli. In Nicaragua partecipa alla lotta dei sandinisti contro i Contras e poi apre con alcuni italiani il ristorante Magica Roma. Attualmente è padrone del ristorante La cueva del Buzo (il covo del sub) a Managua. La cittadinanza nicaraguense, ottenuta grazie al matrimonio con Raquel Garcia Jarquin, e i buoni rapporti con uomini politici e militari del paese, hanno impedito l'estradizione in Italia di Casimirri, nonostante i ripetuti tentativi delle autorità italiane di ottenere l'estradizione o l'espulsione.
Membro di Autonomia Operaia, ha aderito all'organizzazione terroristica Brigate Rosse col nome di battaglia di "Virginia". Condannata nel 1992 all'ergastolo per l'omicidio di un agente di polizia, per tentato sequestro e tentato omicidio, sequestro di un magistrato, per rapina a mano armata e vari attentati. Detenuta in Francia fino al 2008. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dichiarato nel luglio 2008 di essere disposto a concedere l'estradizione della Petrella a patto che il Governo italiano le conceda la grazia per motivi di salute, e sembra che Carla Bruni si sia associata alla richiesta
È stato il fondatore con Adriano Sofri di Lotta Continua. È stato condannato come mandante dell'Omicidio Calabresi; nel 1972 Ovidio Bompressi militante di Lotta continua, assieme ad un altro militante, Leonardo Marino, uccise in un agguato il 17 maggio 1972 a Milano il commissario di polizia Luigi Calabresi su mandato dei due leader dell'organizzazione, Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani. Pietrostefani per sottrarsi all'esecuzione della condanna definitiva si è reso latitante in Francia
Dal teorema Mitterrand alla spiaggia di Copacabana. Il passo è breve. A Rio il «comitato solidarietà» per «l' ex compagno ingiustamente perseguito» è già scattato. E, visti i precedenti, tutti sono convinti che la battaglia sarà lunga. Di esso fanno parte i tre italiani accusati di delitti di sangue che hanno affrontato il giudizio del Tribunale supremo per l' estradizione sono Luciano Pessina, Achille Lollo e Pietro Mancini. Tutti e tre hanno vinto, non sono stati estradati e si sono ormai rifatti una vita in Brasile. Pessina (implicato nel rogo di Primavalle) è proprietario di un famoso ristorante a Leblon, la spiaggia dopo Ipanema.
Coinvolto nell'omicidio di Mikis Mantakas, Girolamo Tartaglione e nella Strage di via Fani. Nel 1980 espatria prima in Algeria e poi in Svizzera sfuggendo di fatto alle forze dell'ordine italiane. Vive attualmente in Francia e non ha mai scontato un solo giorno di carcere
Achille Lollo, implicato nel rogo di Primavalle vive da un ventennio in Brasile. Prima latitante per la strage di Primavalle, oggi libero cittadino, dopo la prescrizione della pena
Rita Algranati è stata catturata al Cairo il gennaio 2004, assieme a Maurizio Falessi. In Algeria dagli anni '80. Erano apparentemente conosciuti dei servizi di polizia algerini. Questa coppia, implicata nel rapimento dell'ex capo del governo Aldo Moro, è stata condannata dalla giustizia italiana, l'ergastolo per Rita Algranati e undici anni di prigione per Maurizio Falessi
Persichetti apparteneva alle "Unità comuniste combattenti", una "costola" delle Br. Condannato sia per l'assassinio di Giorgieri, sia per il ferimento di Antonio Da Empoli, ex consulente economico della presidenza del Consiglio, avvenuto il 21 febbraio 1986. fu arrestato a Parigi il 24 novembre del 1993, proprio mentre stava ritirando il nuovo permesso di soggiorno. L'Italia avviò subito le pratiche per l'estradizione, ma Persichetti ricorse alla Corte d'appello di Parigi e venne rimesso in libertà, in attesa di una decisione definitiva del Consiglio di stato sulla richiesta fatta dalle autorità italiane
Latitante dal 1978. Condannata all'ergastolo per il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro, è considerata una figura storica di primo piano delle Brigate rosse. Venne arrestata in Algeria insieme a Maurizio Falessi
Roberto Fiore fu uno dei fondatori di Terza Posizione e venne condannato dalla magistratura italiana per banda armata e associazione sovversiva, ma l'Inghilterra, dove era latitante dal 1980, non ha mai concesso l'estradizione. Ispiratore di Forza Nuova, attualmente è europarlamentare
È stato fondatore ed esponente delle organizzazioni politiche extra-parlamentari Potere Operaio e Autonomia Operaia. Fu condannato nel 1981 a 16 anni di reclusione. Fuggì in Corsica con l'aiuto dell'amico Gian Maria Volonté; dopo un passaggio a Copenaghen, raggiunge Parigi in settembre, dove rimase fino al 2007, protetto alla dottrina Mitterand, quando la pena fu prescritta. In quegli anni la capitale francese offre rifugio ai ricercati italiani grazie alla politica del Presidente François Mitterrand, che vieta le estradizioni per atti di natura violenta, ma d'ispirazione politica (dottrina Mitterrand).