Da Avvenire 10/03/2010 pag 13
Il Nord Nigeria islamico che fa gola ad al-Qaeda
Dopo il regime militare in 12 Stati vige già la sharia: forti pressioni sul governo E i terroristi offrono armi e addestramento ai giovani
DI DANIELE ZAPPALÀ
Circa la metà della popolazione nigeriana sarebbe musulmana e appartenente perlopiù alle etnie hausa, yoruba e fulani. Una maggioranza sempre meno “silenziosa” che dal 1999 – momento del passaggio del potere dai militari ai civili – fa pesare sempre più i propri numeri sul governo centrale di Abuja.
La corruzione e le fratture sociali dell’epoca militare hanno tuttavia contribuito a portare al potere a livello locale una nuova classe di politici decisi a recuperare anche con la demagogia il sostegno delle classi popolari. Risale a questa fase di transizione l’adozione della sharia in una dozzina di Stati, in modo integrale (Zamfara, Kano, Sokoto, Katsina, Bauchi, Borno, Jigawa, Kebbi, Yobe) o in parte del territorio (Kaduna, Niger, Gombe).
Apparentemente sostenuta da strati significativi della popolazione, la diffusione della sharia ha rapidamente suscitato profonde tensioni fra il Nord e il potere federale centrale, rafforzando, non solo presso i cristiani, l’impressione di un’islamizzazione galoppante della società. Lo scalpore suscitato da alcuni casi come quello di Amina Lawal, condannata alla lapidazione con l’accusa d’adulterio, hanno al contempo suscitato il biasimo internazionale sugli eccessi sempre più frequenti dei tribunali locali.
Durante il solo primo mandato del presidente cristiano Olusegun Obasanjo (1999-2003), le violenze interetniche negli “Stati cerniera”, abitati da cristiani e musulmani, o in quelli del Nord hanno provocato oltre 10mila morti. Molti osservatori includono l’introduzione della sharia fra i fattori che hanno inasprito le tensioni, accanto all’annosa questione politica dell’identità “indigena” che garantisce l’accesso ai servizi pubblici, alle cariche elettive e alla proprietà, con le forme di emarginazione e i contenziosi fondiari connessi. Dal 1999, le esplosioni di violenza sono state cicliche.
Negli ultimi anni, preoccupano inoltre sempre più anche i reiterati tentativi d’infiltrazione nella società nigeriana di movimenti armati nordafricani affiliati ad al-Qaeda: da ultimo il proclama della cellula per il Maghreb che si è detta disponibile a fornire armi e addestrare i giovani nigeriani.