Traggo da TEMPI 25/11/2009 pag 65
L’ultima degli “studiosi” targati Olp? Gerusalemme non è mai stata ebraica
Scriveva André Neher che la storia dell’antisemitismo è offuscata dal fatto che essa «non ha in nessun modo eliminato l’antisemitismo dalla storia. Essa continua a drenare nelle sue acque inquinate l’anti mascherato da complementi mutevoli (-giudaismo, -semitismo, -sionismo), ma l’oggetto resta lo stesso: l’uomo ebreo. Anche l’obbiettivo è lo stesso: il suo sterminio. Fin tanto che il “termine” non sarà realizzato, l’antisemita non avrà pace. Non si può trarre alcuna lezione dalla storia se non che i suoi protagonisti dispongono di un guardaroba inesauribile: vi trovano la maschera appropriata
all’hic et nunc del loro folle ruolo» (Hanno ritrovato la loro anima, Marietti, 2006).
Questa osservazione ci insegna che non serve fermarsi alla condanna dell’antisemitismo passato, ma la lezione da trarre dalla sua storia è che occorre sempre vigilare per identificare il nuovo guardaroba con cui si riveste l’antico folle proposito. È questo che – lo ripeterò fino alla noia – rende inefficace e ritualistica la Giornata della memoria, se vi si parla soltanto di quel che hanno subìto gli ebrei morti e mai delle minacce che sovrastano gli ebrei viventi. Né basta deprecare e condannare il negazionismo della Shoah, ovvero i tentativi di “dimostrare” che lo sterminio degli ebrei ad opera dei nazisti non c’è mai stato. C’è un “nuovo” negazionismo, ancora più devastante, che si sta diffondendo con l’aiuto dell’ignoranza storica. Si tratta della tesi secondo cui gli ebrei in Terra Santa non ci sono mai stati e quindi non hanno alcun legame con quella terra; inoltre, che Gerusalemme non ha nulla di ebraico, per il semplice motivo che quella città gli ebrei non l’hanno mai abitata.
Lo spunto fu dato da Yasser Arafat durante la conferenza di Camp David del 2002. Disse che l’esistenza di un tempio ebraico a Gerusalemme era un’invenzione storica, che la città era sempre stata musulmana e mai un ebreo vi aveva messo piede. Fu bloccato fermamente da Bill Clinton ma l’idea era lanciata e da quel momento ha iniziato a circolare. In questi ultimi tempi dilaga. Le autorità islamiche del Monte del Tempio hanno preso a ripetere lo slogan. Altrettanto fa Hamas e il suo leader Khaled Meshaal ha dichiarato che Israele non ha alcun diritto su Gerusalemme che appartiene storicamente soltanto agli arabi, cristiani o musulmani che siano. Abu Mazen, che ha un vecchio passato di negazionista (fece una tesi di dottorato negazionista in Unione Sovietica) non è stato da meno, lasciando che alla televisione palestinese di al Fatah (al Filistiniya) un membro esecutivo dell’Olp, Saleh Rafat, affermasse che un Tempio ebraico a Gerusalemme non è mai esistito. Per parte sua, lo “storico” palestinese e funzionario dell’Olp Nabil Alqam ha ripetuto in televisione questa tesi affermando che la storia ebraica in Terra Santa è tutta inventata. L’ha sostituita con cinquemila anni di storia palestinese…
Il Muro Occidentale, detto del Pianto? Quattro pietre di sostegno del terrapieno delle Moschee. I bagni rituali venuti fuori dagli scavi? Li avranno fabbricati gli israeliani. La Bibbia? Un cumulo di favole inventate e compilate dai Savi di Sion, quelli dei Protocolli. Le legioni romane che distrussero il Tempio? Erano comparse sioniste travestite da soldati romani che allestirono una sceneggiata. L’arco di Tito lo fabbricarono, senza alcun dubbio, dei falsari del ghetto.
Basta così. Sarebbe da ridere se non fosse una cosa seria, perché c’è pure chi è disposto a crederci. Sono infamie che meriterebbero una risposta ferma incluso un rinvio al mittente dell’untuosa “avance” di Meshaal nei confronti dei cristiani.