Don Giorgio De capitani gode per aver trovato un ciellino dissenziente

lunedì 21 settembre 2009

religione   4 settembre 2009   È possibile il dissenso in casa ciellina?

Finalmente si può dialogare! Sì, lo dico con tanta gioia nel cuore, perché quando si intravede un filo di luce ci si apre il cuore alla speranza.

Non è vero che mi diverta a sparare a zero o a dire peste e corna nei riguardi di ogni struttura della Chiesa che non rientra nei miei gusti. Quando c’è una voce che mi chiama e mi invita a dialogare sono felice.

E poi, perché non capire che lo scopo è quello di riscoprire quella genuinità del cristianesimo che è stata da tempo ormai ferita da una gerarchia che sembra fare di tutto per provocare il Cristo radicale?

Ho preso di mira non solo i partiti ma anche i Movimenti ecclesiali. Uno in particolare: Comunione e Liberazione. Non perché gli altri, vedi Opus Dei ecc. siano puri, tutt’altro. Comunione e Liberazione ha tradito lo spirito di don Luigi Giussani, e nella sua longa manus economica che è la Compagnia delle Opere ha tradito la Chiesa e la stessa società. Non insisto. Ho già detto tutto nei miei articoli precedenti.

Una voce di protesta di casa ciellina è uscita allo scoperto. E finalmente vorrebbe dire la sua ai suoi dirigenti. L’ho invitata a scrivere un articolo da pubblicare perché si sappia che anche in Cl c’è un disagio, io penso un forte disagio, come lo sento io nei riguardi della gerarchia della Chiesa di oggi.

Tutto è nato da una lettera di Paolo. Eccola

Caro Don Giorgio sono anch'io di C.L. ma per grazia del Buon Dio e di Don Giussani ho imparato a giudicare tutto con cuore e ragione ed a scegliere la verità confrontandola con le esigenze originarie del cuore così come condivido quello che tu dici ed ho pure scritto ovviamente in modo diverso dal tuo tali questioni al vertice di C.L.; a mio parere il Movimento che è una realtà assai variegata, nella sua fattispecie più vicina alla politica sta sbagliando a legarsi a questa classe di beceri politicanti. Personalmente credo che non si debba mai venire a patti con la propria coscienza a costo di inimicarsi qualcuno. Amici in Cristo. Paolo. 

Scambio di messaggi

Sei l'unico finora che prende coscienza della realtà, e te ne do atto. L'autocritica serve per uscire da una situazione che può degenerare fino alla morte. Saluti, don Giorgio

Ti allego il testo della lettera che ho scritto all'inizio di agosto a Don Julian Carron dopo aver letto dal sito del Movimento di Comunione e Liberazione un'intervista al Presidente della C.d.O. L’articolo apparso su Libero dieci giorni prima a firma di Martino Cervo. Il fatto che singoli aderenti al Movimento prendano posizioni politiche, sociali, economiche del tutto autonome è ammissibile e lo sporcarsi le mani con la politica ne fa parte; i loro errori così come le cose giuste saranno giudicate dagli elettori. Non è però ammissibile che il sito  proponga nella rassegna stampa della sua Home Page una assoluzione politica del Governo e del suo Primo Ministro del tutto arbitraria, varcando in modo plateale il limite tra sacro e profano. Paolo

 

Vedo che sei l'unico "dissidente" in casa ciellina, e ciò mi dà una grande speranza. Ti posso fare una proposta? Scrivi un articolo lungo due pagine, ed evidenzia questa tua amarezza per Cl, senza pretendere che tu lo firmi. Sarò ben lieto di pubblicarlo in prima pagina sul mio sito. Tu non sai quanto bene faresti a Cl, perché finalmente qualcuno dissente e vorrebbe mettere chiarezza, ed è ciò che faccio anch'io per la mia Chiesa. Aspetto una risposta. Ciao, don Giorgio

Lo farò perchè amo C.L. e lo firmerò pubblicamente come tutte le cose che faccio. Grazie dell'opportunità, chiedo solo di non essere strumentalizzato. Paolo

No assolutamente. Anzi tu potrai essere una prova che ci si può dialogare e che non possiamo chiudere gli occhi e che la prima cosa da fare è l'autocritica. Cl, e non è solo Cl, è un blocco che non ammette autocritiche. Io, come vedi, sto contestando la Chiesa, perché è la mia Casa, e non posso permettere che la casa sia data in mano a gente che la sta distruggendo. Aspetto l'articolo. Saluti, don Giorgio

Ecco la lettera, spero che nessuno si debba risentire per quanto riportato. Per correttezza devo aggiungere che questa sera casualmento ho ritrovato sulla Stampa di Torino Don Gino Rigoldi che riprendeva argomenti analoghi. Giuro che non l'ho copiato. A presto, Paolo.

 

Lettera aperta a tutti i Cristiani di C.L.

Mi chiamo Paolo, ho 45 anni e faccio l’insegnante di Chimica.

Appartengo alla vita del Movimento di C.L. dai tempi della scuola e da allora ho sempre seguito il Movimento, anche se negli ultimi anni per problemi famigliari non l’ ho potuto fare molto attivamente; non ho però mai rivestito ruoli di alcun tipo all’interno dello stesso.

Quello che mi colpì di C.L. fu l’attenzione che veniva riposta in tutti gli aspetti della vita sociale, cosa che, piu’ tardi compresi, era una emanazione evidente del carisma di Don Giussani: cultura, arte, sport, tempo libero, musica, politica, opere caritatevoli, nulla era escluso. Mi colpiva anche il particolare accento con cui veniva proposta la Parola di Dio e la catechesi. Tale approccio, moderno, non clericale o bigotto, in qualche modo simpatico unito ad una particolare attenzione alle esigenze normali e quotidiane dei giovani risultò assai importante per riportare alla Chiesa tanti ragazzi che a partire dalla fine degli anni ’50 avevano iniziato ad allontanarsi dalle Parrocchie come conseguenza di quel materialismo e relativismo consumista e nichilista che ha contraddistinto la seconda parte del Novecento.

Inoltre C.L. non richiede tessere , né pratiche religiose particolari e niente è dovuto se non quello che ogni singolo aderente si sente di poter dare liberamente in termini di offerte per far funzionare le proprie sedi ( bollette, affitti, fotocopie o altro).

Da questo rapporto con la Parola e alla luce del Carisma di Don Giussani nasce tutto il resto che noi chiamiamo “Opere”; ce ne sono centinaia, forse migliaia in Italia e nel mondo: opere missionarie, caritatevoli, assistenziali, culturali, sportive, formative, imprenditoriali, alcune delle quali hanno una genesi tale che è impossibile non riconoscere dietro la Mano misteriosa del Mistero che fa tutte le cose.

Le “Opere” però non sono il Movimento ed ogni aderente che in qualche misura si impegna con esse ne è responsabile singolarmente.

Infine ci sono persone che piu’ o meno direttamente si interessano della cosa pubblica: un tempo si riunivano nel Movimento Popolare coloro che avevano iniziato ad impegnarsi piu’ attivamente dapprima all’interno della D.C. e poi, con la fine della “Prima Repubblica” e con la deflagrazione della D.C., all’interno dei partiti che ne sono nati, in particolare quelli che si ispiravano ai valori Cristiani.

Non sono uno storico e quindi spero che mi perdonerete la semplificazione.

A questo punto ho finito. Mi chiederete: “Dove sta la critica?”

Per rispondere parto dal presupposto che, come ho detto all’inizio, sono un insegnante di Chimica, non basta una teoria a convincermi se questa non è suffragata da dei fatti e in questo vi assicuro sono molto “ciellino”. Per me due piu’ due non fa quattro perché lo dice l’aritmetica ma perché è la realtà a dimostrarlo.

Se è vero che ogni aderente a C.L. fa scelte politiche personali che non coinvolgono le gerarchie del Movimento né tantomeno la linea teologica o la catechesi, è però evidente che tali persone rappresentano le gerarchie e spesso ne sono i portavoce nei momenti di catechesi e nelle piu’ importanti riunioni; gli stessi organi ufficiali, il sito internet, le riviste del Movimento sono piene di richiami a tale attività politica sempre avvallandola. Non ricordo di avere mai visto una critica.

Io ho iniziato a mettere in discussione tali scelte politiche da quando alcuni anni or sono due piu’ due ha iniziato a non fare piu’ quattro. Da un po’ di tempo in Italia si è creata una spaccatura troppo evidente che rasenta ora la falsità piu’ spudorata in coloro che dicono di ispirarsi ai valori Cristiani e poi, non tanto nella loro vita privata che io da peccatore non mi sento di giudicare, ma nella pratica politica quegli ideali calpestano quotidianamente. Faccio un esempio: come può essere compatibile all’interno dello stesso schieramento politico la giusta battaglia ideale sui diritti degli embrioni o contro l’aborto e la pillola del giorno dopo con la promozione di leggi sull’immigrazione che indirettamente favoriscono nell’opinione pubblica la cultura della non accoglienza, la paura del diverso, del clandestino fino alla sua criminalizzazione non per qualcosa che ha fatto ma per quello che è? La conseguenza è la riduzione del livello sociale di percezione dei diritti di questi esseri umani col risultato di far diventare sempre piu’ accettabile alla massa la morte in mare di qualche disgraziato e la mancanza di soccorso. Basterebbe solo confrontare la commozione che produsse l’affondamento nel canale di Otranto di una imbarcazione albanese con piu’ di ottanta persone a bordo nel 1997 con l’insensibilità odierna di fronte a episodi simili. E’ evidente che siamo cambiati e un merito lo si deve senza alcun dubbio anche alla continua caccia all’immigrato che subiamo da anni. Questa è la stessa dinamica che in altre epoche ha prodotto e permesso l’olocausto.

Potrei fare tanti esempi ma a pensarci bene ognuno potrebbe far funzionare la propria testina e farne di propri, perché lo scopo non è convincere qualcuno delle mie idee ma denunciare pubblicamente quello che io sento come un abuso.

Vorrei concludere con le parole profetiche di Pierpaolo Pasolini, autore caro a Don Giussani.

“L'intelligenza non avrà mai peso, mai

nel giudizio di questa pubblica opinione.

Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai

da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,

un giudizio netto, interamente indignato:

irreale è ogni idea, irreale ogni passione,

di questo popolo ormai dissociato

da secoli, la cui soave saggezza

gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.

Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -

alzare la mia sola puerile voce -

non ha più senso: la viltà avvezza

a vedere morire nel modo più atroce 

gli altri, nella più strana indifferenza.

Io muoio, ed anche questo mi nuoce.

[...]

Da: "La Guinea", Poesia in forma di rosa, in "Bestemmia", volume primo, Garzanti, Milano 1993)

Paolo

2 Settembre 2009

P.S.

Molti in passato mi hanno convinto a scegliere il male minore. Purtroppo così il male minore è degenerato. Vorrei iniziare a scegliere il Bene Maggiore.

Ecco la lettera che Paolo ha scritto a

Spett.le Don Julian Carron

         Comunione e Liberazione

         Milano

Leggo quasi con rabbia e disgusto l’intervista rilasciata su Libero da Bernhard Scholz Presidente della Compagnia delle Opere. Purtroppo non credo si possa piu’ tacere dell’immoralità di un governo e del suo capo che in tutti gli aspetti si sta comportando come un padrone arrogante e  depravato, uso alla mercificazione di ogni aspetto pubblico e privato della vita. Gli scandali privati di questi ultimi tempi sono niente in confronto a tutto quello che li ha preceduti: Lodo Alfano, corruzione Mills, elogio pubblico di mafiosi, leggi ad personam ma a danno della collettività , elargizione di posti in liste elettorali e ministeri in cambio di…

Purtroppo credo che il Movimento dovrebbe iniziare a prendere le distanze da simili individui; io da parte mia le ho già prese.

Con affetto in Cristo.

Paolo  Rimini 05/08/2009

 

Ed ecco l'articolo apparso su Libero.

Da Libero  26 luglio 2009

Parla Bernhard Scholz

Cattolici a sorpresa. un leader non si giudica solo dalla sua morale

Il presidente della Compagnia delle Opere: la politica non una è religione, l'importante è lasciar libero chi fa il bene comune

di MARTINO CERVO

ROMA. Berlusconi, la crisi e il governo. L'impresa, Draghi, il Papa. Il presidente della Compagnia delle Opere rompe l'operoso silenzio che lo accompagna da mesi e con Libero salta nell'attualità. A pochi giorni dall'inizio delle vacanze in cui si butta la politica per riemergere, il 24 agosto, proprio al Meeting di Cl. Bernhard Scholz, successore di Cittadini e Vignali alla guida della CdO, il "braccio operativo" di Comunione e liberazione, pesa le parole col bilancino dell'orafo. Il suo giudizio sul Cavaliere e le escort, a detta di molti ostacolo insormontabile per un cattolico affacciato alla politica, è articolato ma netto: «La coerenza personale, importante e desiderabile, non è il criterio esclusivo per valutare l'azione politica di chi governa. C'è una questione più importante: se la politica lascia libertà alle realtà che lavorano per il bene comune. Per noi uno dei criteri fondamentali è la vicinanza al principio di sussidiarietà».

Nessuna condanna dunque? Basta non avere la pretesa di dirsi santo? «Qualcuno crede che il bene della società possa essere un frutto generato dallo Stato e dalle istituzioni politiche? La Chiesa e le associazioni, le imprese e le cooperative, le opere di carità e le scuole a che servirebbero? Le gerarchie cattoliche questo lo sanno bene. Noi abbiamo una visione molto laica della politica, rifiutiamo che di essa si faccia una religione o la si utilizzi per definire la vita degli uomini».

Cosa pensa della stampa che insiste sulle gesta di Berlusconi a Palazzo Grazioli?

«Non penso che tutto ciò che è stato scritto sia nato da un vero interesse per la "res publica", per un confronto, sui temi che interessano la vita quotidiana dei cittadini. Ma in fondo: chi è senza peccato scagli la prima pietra... ».

Appurato che non è la coerenza, cosa chiedete al governo?

«Una politica che riconosca la centralità della persona come origine e scopo. Nel libro bianco del ministro Sacconi ci sono principi molto importanti: chiedono di essere applicati. Non vogliamo uno Stato che redistribuisca, ma che prenda solo quello che è veramente necessario e lasci il più possibile ai cittadini. Questa è la via maestra per creare lavoro, occupazione e benessere. Serve una detassazione, anche se il debito pubblico la rende difficile. E c'è bisogno del quoziente familiare, di una riforma scolastica e di altre che garantiscano un welfare basato sulla sussidiarietà».

Lei guida un esercito di oltre 30mila imprese: a che punto siamo della crisi? Come si è mosso il governo? La moratoria del credito alle imprese è valutata positivamente dai vostri soci?«La moratoria sarebbe un sostegno sostanziale alle nostre imprese, in una situazione difficile per cause a loro esterne, soprattutto nel manifatturiero. Aspettiamo di conoscere i contenuti di questo accordo. Oggi è più che mai importante che banche e imprese collaborino in un rapporto di fiducia: CdO si sta impegnando perché entrambe possano creare le condizioni per una ripresa. ll governo finora si è mosso bene: ha reagito in modo flessibile. L'allargamento della cassa integrazione alle aziende con meno di 15 dipendenti ha permesso a tanti di non licenziare. Lo sconto fiscale per gli investimenti industriali, così come lo sconto sul reinvestimento nel capitale aziendale e il piano casa sono segnali importanti. Le promesse sui pagamenti più rapidi dell'amministrazione pubblica però vanno mantenute e la semplificazione burocratica deve procedere con più velocità. La riforma ormai improrogabile del processo civile consentirebbe alle imprese di ottenere ciò che spetta loro senza attendere cinque o sei anni».

Crisi a parte, che voti dà al governo? Cosa le sta più a cuore?

«L'introduzione del federalismo fiscale sottolinea la responsabilità dei territori. E il G8 ha comunicato un'immagine molto positiva del nostro Paese. Mi auguro che il ministro Gelmini prosegua con il suo dialogo aperto sul futuro di scuola e università. E chiediamo che i risparmi  della riforma delle pensioni vadano alle famiglie».

Potrete chiederlo ai ministri in visita al Meeting: che edizione sarà?

«Il titolo del Meeting è, significativamente, “La conoscenza è sempre un avvenimento". Nei suoi 30 anni, il principale scopo della rassegna è stato approfondire la conoscenza e "allargare la ragione", come suggerisce Benedetto XVI, che anche nell'ultima enciclica scrive: "Ogni nostra conoscenza, anche la più semplice, è sempre un piccolo prodigio, perché non si spiega mai completamente con gli strumenti materiali che adoperiamo". La nostra storia prova la connessione profonda tra tutti i temi trattati, dall'economia alla scienza, dallo spettacolo alla politica: sono legati dal grande desiderio dell'uomo di conoscere se stesso, il mondo, la vita e quello che chiamano Dio».

C'è Mario Draghi, uno non proprio affine alla storia culturale di Cl...

«Cerchiamo il dialogo con chi è interessato al bene comune. Draghi è persona di grande competenza e onestà intellettuale, con una sensibilità particolare per le questioni dell'educazione e dello sviluppo. Siamo molto contenti della sua partecipazione».

Eppure pare impossibile, per un "clellino” aspirare a posizioni di rilievo oltre un certo livello, sia al governo sia in Europa. Perché?

«Mario Mauro si è messo al servizio dell'Europa senza localizzarsi sul ruolo, all'interno di accordi dove l'Italia pesava meno. Chi fa parte di CI non è interessato né a un'egemonia culturale o politica né ai ruoli, ma alla possibilità di contribuire nel modo più efficace possibile al bene comune. Se c'è la chance di una funzione importante, sarebbe sbagliato rifiutarla. Ma né politica porta la salvezza né il ruolo politico dà la felicità alla persona. La questione è l'assunzione di una responsabilità personale nelle diverse circostanze, siano esse la politica o l'impresa».

NotaBene. Scusa, Paolo, non posso non dire la mia su questa intervista che, se non può lasciare indifferente la coscienza ciellina (se c’è e quando c’è), a maggior ragione non può non farmi incazzare, a causa di una tale cecità politica e religiosa da far tremare nella tomba lo stesso don Luigi Giussani. 

Mi chiedo se il signor Bernhard Scholz abbia capito bene le domande o se non sia del tutto cieco e ottuso. È spaventoso sentir dire certe cose da uno che dovrebbe, proprio per la sua fede nel Cristo, sentire disagio solo per il fatto di appoggiare in qualche modo un tale governo, folle e osceno.

Voi ciellini, come potete non ribellarvi? Come potete far finta di nulla, come se vi importasse un fico secco che i vostri capi facciano della vostra buona fede uno straccio per pulire il culo di un potere che ormai ha contaminato tutto? Come potete credere ancora in un Movimento che ha venduto tutto per una politica che non ha neppure il pudore di salvare le apparenze?

Ciellini, potete ancora restituire l’anima al vostro Movimento. Svegliatevi, ribellatevi, alzate la voce!

Se tacete, lascerete che il cancro contamini tutto il corpo, e allora nessun medico potrà salvarvi, neppure il Padre Eterno.

1.              September 6th, 2009

Rispondi

Paolo, non so se tu esista davvero e se tu sia veramente di CL, ma il tuo disagio nei confronti delle scelte politiche dei suoi aderenti non mi crea nessun problema. Riconoscersi o no in un governo o non é materia di fede, e anzi conosco esponenti di CL che sostengono l'UDC e vi rivestono incarichi, senza recare scandalo a nessuno. Ma la domanda é un'altra: pensi che abbia senso esprimere questo disagio sul sito di don Giorgio?

Prova a pensare: don Giorgio dà dei figli di puttana ai tuoi amici, dice che sono un cancro e vorrebbe rompere le ossa a Maurizio Lupi; cosa si può dire di peggio? Già questo dovrebbe provocare in chiunque una giusta, umana e istintiva ribellione. Di colpo però don Giorgio diventa zucchero e miele non appena tu esprimi le tue perplessità politiche, e dice che finalmente trova un ciellino con cui si può dialogare. Ora, spiegami se c'é una vaga ombra di dialogo in una posizione come questa: 'dialogo' non vuol dire certo definire una persona un figlio di puttana se questo non accetta gli altolà ideologici della controparte. Pensa al Meeting: a me allarga il cuore veder intervenire gente delle opinioni più diverse, alcuni della parte politica di Don Giorgio, ma che sono pronti a dialogare liberamente senza porre precondizioni. Supponi che uno dia del figlio di puttana al tuo più caro amico: non lo difenderesti senza pensarci due volte? Se le posizioni politiche soffocano le normali reazioni umane, come il senso dell'amicizia, non si va da nessuna parte, anzi torniamo ai tempi cupi degli anni settanta.

 

1.                            paolo   September 8th, 2009

Rispondi

Caro Giuseppe, esisto davvero e ti rispondo. Sono di C.L. da almeno 28 anni, rispondo politicamente. Il fatto che nel movimento tanti si riconoscono in partiti anche opposti tra loro è legittimo e come ho detto nella lettera, almeno in linea di principio, la loro non è la linea del Movimento; il problema però è che lo diventa ogni volta che prima di una tornata elettorale se ne presenta l'occasione con grandi incensate pubbliche dei vari esponenti che si presentano con il Partito al Governo: è ovvio che chiunque fa le scelte politiche che crede, ma sarebbe auspicabile che di queste scelte ogni tanto si possa fare una critica. Ad esempio voglio poter criticare il metodo con cui nel lontano 1984 o 1985 non ricordo mi fu quasi imposto di fare la tessera della D.C., spacciandola per scelta etica, cosa a cui mi sentii quasi obbligato e feci senza capirne le ragioni. Ora invece quelle ragioni mi sembra di intuirle. Il perchè poi ho scelto il sito di Don Giorgio, è proprio perchè mi ha dato del figlio di puttana, non ai miei amici che non conosco ma a me. Auspico un Movimento che non sia il contenitore di voti di nessuno. Amici in Cristo Paolo


2.                            bruno vergani   September 14th, 2009

Rispondi

caro giuseppe, probabilmente il pacato e più che motivato dissenso di paolo non ha trovato altro spazio se non questo per essere divulgato. grazie don giorgio. A me fa rabbrividire di più formigoni che si mette a ridere quando berlusconi afferma di non essere un santo che le frecciate di don giorgio. Questione di sensibilità


2.            andrea  September 11th, 2009

Rispondi

Sono solo un universitario e sono di CL, di politica non me ne occupo tanto. Vorrei fare un appunto a don giorgio: l'autocritica è parte del carisma di Giussani e, per mia esperienza personale, è presente quotidianamente in chiunque faccia esperienza seriamente nel movimento. Essendo uomini chiaramente tutti sbagliamo, comunque, ci si aiuta proprio in questo. Tante volte ho sentito persone nel movimento che iniziavano a occuparsi della politica (universitaria, per esempio) che venivano richiamati proprio DAI RESPONSABILI a un giudizio serio e completo. "Perchè lo fai? per sostenere un governo? per sostenere un presidente? o per la gloria di Cristo e della Chiesa e il bene comune?" E ne ho conosciuta di gente nel movimento che, ideologicamente, sosteneva un candidato piuttosto che un altro, e ho capito (perchè sono miei amici con cui parlo) che il confine tra scelta libera in un giudizio e scelta a priori e partitica è sottile. Ed è così per tutti (non solo per i ciellini).

In conclusione, rispondendo in parte anche a Paolo che comunque ringrazio, CL nei suoi comunicati non vuole inculcare idee, come giussani non voleva inculcarcene trent'anni e più fa (ed era persino più radicale nei giudizi). E' sempre per una indicazione di metodo, un confronto con la propria umanità, per poi favorire una scelta personale. E ognuno in cuor suo sa se essa è libera o no: se sente che non è libera perchè seguirla? Voterà l'altro candidato o chi per lui e tutto finito. Sinceramente, non la vedo come una tragedia.

"E' possibile il dissenso in casa ciellina?" Caro don Giorgio, sono lieto di risponderti sì, ma non per merito tuo nè per la lettera di Paolo, anzi, lo è sempre stato e, se Dio vorrà, lo sarà per un bel po'.


1.                            Paolo  September 12th, 2009

Rispondi

Senti caro Andrea, se hai letto bene quello che ho scritto avrai notato che non c'è dissenso nelle mie parole per quanto concerne il carisma, le opere o quant'altro è il Movimento di C.L. in quanto carisma riconosciuto dalla Chiesa. Perchè sia chiaro ed esemplificante io voglio solo dire che vedere, solo due settimane fa, il carissimo Formigoni a braccetto con Calderoli mentre centinaia di uomini muoiono in mare o nelle carceri dell' "amico " Gheddafi solo perchè appoggiamo la politica della Lega per convenienza nostra, mi fa vomitare. Amici in Cristo Paolo.


3.            andrea  September 20th, 2009

Rispondi

Paolo, siamo realisti. Le ingiustizie esistono da quando esiste l'uomo, o meglio, da quando l'uomo ha preteso di poterle affrontare da solo: comunque, da sempre. Sai che novità... non penso sia solo colpa della Lega o di Formigoni e di berlusconi, andiamo! E' un ragionamento semplicistico e che soprattutto non risolve niente. E altri non risolverebbero meglio la questione, no affatto, è sempre stato così. Ciò che mi provoca in questo blog è la concretezza disperata che ne trasuda, che però si declina inesorabilmente in una voglia di rivoluzione, come se davvero gli uomini potessero assolvere peccati e condannare altri. se siamo cristiani allora sappiamo che Dio si è scomodato per noi, si è fatto carne e ha donato la sua carne, non appena per insegnarci una legge morale!!! Ma perchè LUI solo è salvezza. E questa non è la solita giustificazione di cui veniamo tacciati, ma una sacrosanta verità che tutta la storia della Chiesa dimostra.

Se invece sei convinto che berlusconi è un porco e che i leghisti siano appena merde senza possibilità di redenzione, vai a far politica... avresti tutti i prerequisiti, e non staresti a roderti il fegato qui.


4.            Stefano Bertoletti  September 21st, 2009

Rispondi

Non sono di CL ma leggendo le vostre mail mi sento di dirvi una cos su questo Giorgio De Capitani. Ma l'avete guardato attentamente ? Avete visto gli occhi ? Vi sembra una persona che possa parlare di dialogo ? La sua mente è pervasa di odio e acredine non puoi avere un dialogo con uno così. O sei con lui o sei un figlio di puttana. Ma ricorda Giorgio, siamo tutti fratelli.

 

Stefano


5.            Antonio  September 21st, 2009

Rispondi

Appoggio Paolo, ammirandolo per il suo coraggio.

 

Non so se andra` fino in fondo in questa sua presa di posizione, molto rischiosa dato il grado di pervasivita` di CL in alcune zone d'Italia.

Ma almeno dimostra che lo Spirito e` come fuoco che arde, bruciando la cattiva coscienza.

 

Antonio