MANCUSO si dichiara VITTIMA DI AUGIAS COPIONE: amareggiato e sbalordito

<affit istruzione infodem google> quando Augias fu beccato a fare copia-e-incolla, Vito Mancuso, cofirmatario del libro, si  dichiarò "amareggiato, completamente sbalordito". E confermava: "Non c'è possibilità di negare l'evidenza. Sono le stesse parole, con gli stessi verbi, la stessa successione delle frasi. È impressionante. Io però non ho responsabilità. Anzi, se in tutto questo c'è una vittima, sono io". Vediamo cosa è successo, sulla base di due servizi pubblicati da Libero (21 maggio 2009).

L'Augias cullato da Repubblica, aveva ripubblicato in «disputa su dio e dintorni » (scritto con Mancuso) brani dela creazionedi Edward Wilson, svicolando conho pescato brani da internet

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 14/08/2022; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: perle di Augias e Mancuso

 

2009.05.22 <avvenire> Ieri titolone di due pagine su 'Libero'(34/35) e strillo mirato: «Copia e incolla. Augias passa da Repubblica a ripubblica»! A p. 249 del libro Augias «trascrive interi brani» da p.14 del saggio del biologo di Harvard Edward Osborne Wilson, La creazione: un appello per salvare la vita

sulla terra (Adelphi, 2006), ma non cita la fonte.

 

2009.05.21 traggo da <dagosp>e da <itscost>

AUGIAS COPIONE

Copia che ti passa – dopo Galimberti tocca ad Augias: le conclusioni di «disputa su dio e dintorni » (scritto con Mancuso) è fotocopiato da “la creazione” di Edward Wilson – la scusa: “ho pescato brani da internet” <affarit> Mancuso: “amareggiato e sbalordito”…

AUGIAS PASSA DA "REPUBBLICA" A RIPUBBLICA...

Miska Ruggeri per "libero"

Tutto è iniziato quando Flavio Deflorian, professore associato di Scienza e Tecnologia dei Materiali all'Università di Trento, ha letto per piacere personale, uno dopo l'altro a distanza di poco tempo, due libri: il nuovo bestseller Disputa su Dio e dintorni (Mondadori, pp. 270, euro 18,50), scritto a quattro mani dal volto televisivo (non credente) e firma di Repubblica Corrado Augias e dal teologo (credente) dell'Università San Raffaele di Milano Vito Mancuso; e il meno recente (è uscito in Italia nel 2008) saggio La creazione (Adelphi, pp. 198, euro 19) del noto biologo di Harvard Edward Osborne Wilson, specializzato in mirmecologia (lo studio delle formiche). E ha notato che qualcosa non tornava.

Così ha avvertito le due case editrici, contattato la coppia Augias-Mancuso e parlato della sua scoperta a un collega di Università, Giovanni Straffelini, professore associato di Metallurgia. Il quale ha subito inviato una letterina al Foglio di Giuliano Ferrara, fornendo un esempio dello stile copia-e-incolla adottato con disinvoltura dagli autori italiani.

In effetti, la pagina 246 della Disputa, che ospita le conclusioni (quindi un passo fondamentale, che dovrebbe tirare le somme di tutti i ragionamenti e le riflessioni fatte in precedenza, quasi un puro distillato di pensiero) di Augias, è praticamente identica alla pagina 14 dell'edizione italiana della Creazione in cui Wilson scrive in prima persona una "Lettera a un pastore della Chiesa Battista del Sud".

Leggere qui sopra i due brani a confronto per credere. Sembra impossibile, ma Augias, sulle orme del filosofo-copione Umberto Galimberti (a lungo collaboratore anche lui del quotidiano di Ezio Mauro), al centro nella primavera del 2008 di alcuni clamorosi casi di mancata citazione delle fonti ai danni di Giulia Sissa, Alida Cresti, Salvatore Natoli e Guido Zingari, ha copiato l'autore dell'Alabama pari pari. Tranne un punto e virgola al posto di un punto e un altro al posto di una virgola; «terra» scritto minuscolo o «globo» al posto di «Terra»; un verbo cambiato («dobbiamo imporci» invece di «condividiamo»); una citazione di Dante dal canto di Ulisse per far risaltare gli studi liceali fatti in Italia; un più dubitativo «Non credo» al posto di un secco «No»; un fondamentale «Lei e io» al posto di «Io e lei»; un'aggiunta politicamente corretta sulla «libertà dal dolore e dal bisogno»... Insomma, robetta così. Per il resto, un calco preciso. Solo che Wilson si rivolgeva a un pastore battista, mentre Augias a Mancuso. Evidentemente, sfumature ininfluenti per uno scrittore abituato a indagare filologicamente sui testi antichi alla ricerca di bazzecole come il vero Gesù o la vera natura del cristianesimo...

E il bello (si fa per dire) è che la Disputa, al quinto posto generale e al primo della saggistica nella classifica Arianna dei libri più venduti la settimana scorsa, conta in bibliografia ben 90 volumi citati (compreso un imprescindibile articolo di Eugenio Scalfari su Repubblica...) e ha un nutrito "indice dei nomi", dal biblico Abele al politico democristiano Benigno Zaccagnini. Ma del povero Wilson e del suo bel saggio (di nicchia, almeno rispetto al pubblico televisivo che compra le "Inchieste" mondadoriane del giornalista Augias) nessuna traccia. Desaparecido. Forse una censura nei confronti di uno scienziato, tra l'altro papà della sociobiologia, accusato talvolta di razzismo e misoginia e quindi poco simpatico ai lettori di Repubblica? Macché.

La spiegazione che dà Augias è ancora più inquietante. Semplicemente, ha preso chissà dove nel mare magnum di Internet alcune frasi anonime (quante saranno?) che gli facevano comodo e le ha infilate con nonchalance nel suo libro. Un po' come facevano alcuni poeti antichi per comporre i centoni. Che però, se non altro, richiedevano una certa abilità metrica e si basavano proprio sulla riconoscibilità dei testi (Omero, Virgilio ecc.). Qui la prosa è quella che è; e per smascherare la fonte c'è stato bisogno di un professore di Trento...

2 - Il giornalista: «Ho preso frasi dal web» E Mancuso lo scarica: «Sono sbalordito»...

Francesco Borgonovo per "Libero"

La risposta che Corrado Augias ci ha dato quando gli abbiamo fatto notare la "strana somiglianza" fra una pagina del suo libro e il brano di Edward O. Wilson è simile a quella inviata per mail al professor Deflorian. Spiega Augias: «Questo libro è nato da un dialogo tra i sostenitori di due tesi contrapposte. Per la mia parte mi sono avvalso oltre che di convincimenti e riflessioni personali, di numerose testimonianze, dalle Confessioni di Agostino a internet, citando la fonte ogni volta che è stato possibile».

LA CREAZIONE - WILSON

Evidentemente, nel caso del saggio di Wilson, non è stato possibile reperire la fonte. Sorge però un dubbio: ci sono altre pagine di Disputa su Dio e dintorni in cui compaiono citazioni prese dal web senza indicare la fonte?

Diversa la risposta che ci ha dato l'altro autore del libro, il teologo Vito Mancuso (il quale non ha firmato il passaggio incriminato), che dice a Libero: «Conosco il libro di Wilson e sono al corrente di quello che è successo. Sono amareggiato, completamente sbalordito. Non capisco come sia potuta accadere una cosa del genere. Spero che Augias lo spiegherà anche perché colpisce il fatto che quel passaggio si trovi nelle conclusioni, dove lui parla in prima persona, dove parla di se stesso. Non so che cosa dirà Augias, ma il fatto è innegabile: le pagine sono lì sotto gli occhi di tutti. Non c'è possibilità di negare l'evidenza. Sono le stesse parole, con gli stessi verbi, la stessa successione delle frasi. È impressionante. Io però non ho responsabilità. Anzi, se in tutto questo c'è una vittima, sono io».

 

 

Traggo da <archivioCorriere Pagina 49 - 22 maggio 2009>

Fenomeni Autori condizionati da Internet e mercato. Dopo Sgarbi, Galimberti e Saviano un altro caso

L' editoria del copia e incolla

Un passo del bestseller di Augias e Mancuso preso «per sbaglio» dal libro di Wilson Il critico De Mauro: «È un' idea del Romanticismo ritenere l' autore responsabile dell' originalità del testo»

Internet, strumento così «democratico» da infischiarsene dei copyright e del principio di responsabilità dell' autore, sta contagiando con un suo caratteristico modo di operare - il copia-incolla tipico dei blog - la produzione editoriale divulgativa. Il nuovo incidente di «copiatura» scoperto dal professor Flavio Deflorian dell' Università di Trento, e denunciato ieri da «Libero», è frutto di un copia-incolla «sfuggito di mano», e riguarda l' ultimo bestseller di Corrado Augias e Vito Mancuso Disputa su Dio e dintorni (Mondadori, pp. 270, 18,50).  ...  Mancuso ha chiesto a Augias di spiegare. E la spiegazione che si è dato Augias è che, «non avendo letto Wilson, ho pescato il brano tra le fonti anonime di Internet prestando, questo è il rammarico, poca attenzione alla fonte di quel passaggio in fase di scrittura». E assicura che «nelle successive edizioni sarà posto rimedio: non solo dichiareremo la fonte, ma citeremo anche questo nostro incidente». Insomma, un episodio «dettato dalla velocità di costruzione di un libro» (è un dialogo personalistico su Dio e temi etici) da un mese in vetta alla classifiche dei saggi più venduti in Italia ...  La rapidità con la quale le librerie eliminano dal mercato i testi fa sì che gli editori chiedano sempre nuovi volumi su temi già esplorati. Gli autori diventano così, come nelle vecchie botteghe, firmatari di lavori di ricerca o rielaborazione realizzati anche da altri», assistenti, studenti o ricercatori. Come del resto faceva anche Balzac! Da qui errori e copiature. «Si fa del restyling». Ovviamente non tutti fanno del «restyling» e nessuno è obbligato a dire «sì» agli editori.    Panza Pierluigi