Mons. Iginio Rogger dà dello scalmanato a Ruini

l'Adige 09/04/2006

Chiesa e politica, lo sguardo di Rogger

Storico e teologo, mercoledì la laurea honoris causa «Il pericolo non è il comunismo, è il moderno ateismo»

di ANDREA TOMASI

Ha molto passato alle spalle e ama parlare del futuro. Ha 86 anni e fra pochi giorni riceverà la laurea honoris causa . Mercoledì monsignor Iginio Rogger verrà proclamato «dottore in Giurisprudenza». Al teologo - direttore del Museo diocesano, fondatore dell'Istituto di scienze religiose, noto anche quale autore della svolta che portò la diocesi ad abolire il culto del Simonino - l'Università consegnerà la massima onorificenza.

Lui abita a pochi metri dalla sede dell'ateneo e a pochi metri dalla cattedrale.

«Un Duomo, una Chiesa - dice - che dovrebbe essere più vicina agli studenti».

Di giovani ne ha visti passare molti sotto le sue finestre. Ricorda quelli del Sessantotto.

«La contestazione studentesca è durata pochi anni, ma il silenzio con cui si è reagito a quella contestazione dura ancora». (CZZCRL: subdolo! I 68ttini hanno intasato le scuole, i giornali, la politica e la magistratura, la Chiesa trentina fomentandone il distacco dal Papa, e Rogger fa supporre al riguardo un reattivo silenziatore? A me pare più che sia un autosilenziatore che si applicano i vari registi politico-mediatici del potere in Trentino, per opportunistica dissimulazione della loro origine 68ttina, mentre si strizzano d'occhio l'un l'altro riconoscendosi compagni di lotta più o meno continua).

Iginio Rogger è un uomo di fede, di scienza e di grande dialettica (in molti attendono con impazienza la sua lectio magistralis dedicata al processo del Simonino). Oggi, come tutti, si recherà alle urne. Non ti dice per chi vota. Si limita ad una riflessione:

«È evidente cosa votano i trentini. Certamente questa non è una "terra di comunisti" come direbbe quel tale che vede comunisti ovunque. Non si lasciano stordire dalle chiacchiere. Il presidente del Consiglio parla come se il pericolo comunista esistesse ancora. Parla come se nel 1989 non fosse caduto il muro di Berlino. Non possiamo fare finta che il comunismo sia il "nemico numero uno". Si dimentica che del regime di oltrecortina la Chiesa condannava l'ateismo, non il progetto sociale. L'ateismo è universale, capillare e, se non stiamo attenti, penetra nelle nostre case. Basta accendere il televisore per rendersene conto».  (CZZCRL: nel giorno di massimo silenzio elettorale (oggi, domenica 09/04/06 si vota per le politiche) esce con questo comizietto il solone Rogger in procinto di ricevere la laurea honoris causa dalle amiche toghe rosse, che sorrideranno compiaciute per questa pubblicità in orario proibito, sapendo che ad un monsignore sarà certamente perdonata - notate anche la ridondante e paraculante precisazione del giornalista con quel "Non ti dice per chi vota". E' docente di storia l'esimio, ma ricordando la caduta del muro ben si guarda dal ricordare che cadde soprattutto grazie ad un Papa che quel comunismo conobbe e di cui mai approvò il progetto sociale, annichilente la libertà di espressione e di iniziativa oltre che quella religiosa).

Mercoledì il mondo accademico potrà sentire le sue parole. Un prelato che riceve una laurea d'onore non si vede tutti i giorni.

«I docenti dell'Università, e della facoltà di Giurisprudenza in particolare, sono stati benevoli. Ho sempre pensato che l'ateneo fosse una ricchezza. Questo riconoscimento mi fa molto piacere».

Un tempo l'Università era vista come un «corpo estraneo».

«Bisogna tenere conto che la politica di 40 anni fa era diversa. La politica si muove al proprio livello. All'inizio, quando si parlava di università, si pensava ad una succursale della Cattolica, una facoltà di scienze forestali che non sarebbe andata molto lontano».

Poi le cose cambiarono.

«Si voleva creare un'università bilingue. Era il "sogno serio" di Kessler. Da parte ecclesiale sarebbe stato auspicabile un sostegno. L'incoraggiamento arrivò con l'amministratore apostolico Gargitter. C'è da dire che, per quanto riguarda i rapporti fra Chiesa e mondo studentesco, fece molto anche monsignor Gottardi». (CZZCRL: Rogger è riconoscente a Gottardi, il Vescono che consentì a lui e a tanti suoi compagni di alimentare passo dopo passo l'allontanamento della chiesa trentina dal Magistero romano).

In più di un'occasione lei ha detto che la Chiesa trentina, e non solo, è molto lontana dal traguardo indicato dal Concilio Vaticano II.

«È vero. C'è una complessità di stimoli che attendono di essere recepiti e riletti. Poi non si è investito a sufficienza sul dialogo culturale ed interreligioso. Qualcosa ha fatto l'Istituto di scienze religiose...(CZZCRL: quello che adesso si chiama Kessler e dove ritennero opportuno non esporre i crocifissi ben prima della sentenza della corte europea, come mi testimoniò il 29/09/2009/SvdD l’allieva Marchetti).  La Chiesa tende a mettere il silenziatore sulle grandi problematiche: (CZZCRL: dall'alto della sua presunzione il monsignore  liquida con supponenza l'attenzione e la precauzione con cui la Chiesa affronta le grandi problematiche, ovviamente senza la superficialità delle piazze e del radicalismo individualista rampante) c'è una tendenza a tacitare; colpa della pigrizia, che ha colpito anche la nostra diocesi».

È una Chiesa ancora arretrata?

«Dopo l'episcopato di Gottardi, è seguito un periodo funesto». (CZZCRL: funesto ? Forse fu veramente funesto, nel senso che al povero Vescovo Sartori, messo al posto di Gottardi, gli venne il mal di fegato per cui morì e temo che non gli abbian fatto bene i dispiaceri procuratigli da taluni collaboratori filo Tdl -Teologia della liberazione-, irritati perché non ottenevano da lui tutto il consenso che ricevevano da Rogger and company, mentre portavano sugli scudi il profeta Cristelli).

E oggi?

«Non vorrei essere nei panni di monsignor Bressan, che fa molto e non si risparmia, ma dal predecessore ha ereditato uno staff di collaboratori: la linea spirituale continua». (CZZCRL: sa bene l'esimio che Sartori non era riuscito a scalfire più di tanto l'establishment inneggiante alla Teologia della liberazione: basti pensare che quando spostò don Cristelli dalla direzione del settimanale diocesano Vita Trentina, Dellai sindaco di Trento capeggiò una manifestazione di protesta in Piazza Fiera schiamazzante sotto le finestre dell'Arcivescovo, reo di “avere la pistola ancora fumante per avere appena fatto fuori un profeta” per usare le parole pronunciate da Paul Renner nella mia Chiesa in deprecazione di quell’allontanamento e a definizione di chi sono oggi i profeti.  Ma Rogger finge che l'attuale staff non sia adeguato, per invocare una riforma con la quale cacciare quei residui pochi che non condividono la "contestazione contro i Papi post Concilio" da lui carezzata).

In un suo recente editoriale, il direttore di Vita Trentina don Ivan Maffeis ha parlato della necessità di sburocratizzare la Curia. Che ne pensa?

«Di sicuro c'è troppo apparato: troppi uffici che si occupano di questioni convenzionali, non reali. Per 30 anni, a livello centrale e locale, mi sono occupato della riforma liturgica, senza avere mai un ufficio in Curia. Oggi ci sono commissioni che non vengono mai convocate». (CZZCRL: Rogger sta alludendo forse alla commissione per il dialogo ecumenico, ma non dice perché non si riesce più a convocare: il responsabile della commissione aveva chiesto di non avere più come membro interno quel laico che tra l'altro considera il Papato di GP2° "devastante per la Chiesa", ma il suddetto establishment vuole a tutti i costi che quel membro stia in commissione; e riuscirà nell'intentro, facendo allontanare il segretario Sebastiani che resisteva contro questo disegno egemonico).

Sta cambiando qualcosa?

«Se è così non me ne sono accorto... forse perché sono vecchio». (CZZCRL: Rogger finge di non accorgersi che invece le cose stanno evolvendo, e pure secondo i suoi desiderata: sa di come si stia diffondendo nelle parrocchie lo scisma strisciante contro l'attuale Magistero del Papa e della CEI, una divisione che s'avvale anche della lotta partitica, in perfetto stile Tdl; ad sempio dovrebbe sapere Rogger come andò la faccenda dei milioni di euro che la finanziaria 2006 aveva stanziato per la Diocesi di Trento affinché potesse costruire un centro per il dialogo ecumenico, il tutto per intercessione del senatore Tarolli (UDC): il settimanale diocesano, facendosi portavoce del suddetto establishment, uscì con un articolo esplosivo contro quel dono che arrivava dal nemico governo Berlusconi, si stracciò le vesti e riuscì a far respingere il dono al mittente; il vileggiato senatore Tarolli avrebbe potuto difendersi rivelando chi era stato a chiedere quei soldi; se Rogger non conoscesse i retroscena potrebbe informarsi e scoprire magari che la richiesta era stata fatta a Tarolli da parte del Vescovo Bressan, dopo che questi se la vide respingere da Dellai; potrebbe scoprire che Tarolli non svelò il vero richiedente per non  danneggiare il Vescovo; potrebbe scoprire che il Vescovo intimò a VT di chiedere scusa a Tarolli; potrebbe scoprire che tutto ciò resta sotto silenzio, perché i buoni cristiani desiderano lavare in casa i panni sporchi; non ha bisogno di scoprire, invece, perché lo sa benissimo che, a parti invertite, i suoi amici del suddetto establishment non sarebbero stati zitti per salvare il Pastore; sa benissimo che se quei soldi fossero stati stanziati dal giunte sinistre nessuno li avrebbe respinti).

Parliamo di liturgia.

«La liturgia non è solo forma; ciò che conta non è dove si posano o non posano le mani sull'altare. È strumento per conquistare una reale dimensione spirituale. Forse sulla liturgia, in diocesi, avrei anche qualcosa da dire, ma non vengo sentito. L'invidia clericale esiste». (CZZCRL: invidia di lui? Mi meraviglio della sua intelligenza più che della sua superbia).

Nelle scorse settimane si è parlato di Chiesa, politica e soldi. La diocesi ha respinto i 5 milioni di euro inseriti dal senatore Tarolli nella Finanziaria. Le parrocchie però hanno chiesto (e ottenuto) 17 milioni dalla Provincia. Per la Chiesa - per usare le parole di Ettore Zampiccoli (Forza Italia) - ci sono «soldi che puzzano» e «soldi che non puzzano?»

«I famosi 5 milioni non avevano una giustificazione: non era stato spiegato a che cosa erano destinati. (CZZCRL: bugiardo! era stato declarato il progetto del centro ecumenico, me lo ricordo benissimo). Nella Chiesa il vertice non era stato chiaro circa lo scopo. (CZZCRL: il vertice è il Vescovo: ah il mariuolo lancia uno strale anche contro il Vescovo: forse Rogger sa che è stato proprio il Vescovo a chiedere i soldi, e che Tarolli non lo rivela per non sputtanare la Chiesa, ma il nostro esimio accusa il Vertice di poca chiarezza per punire la richiesta di soldi al governo nemico). Invece, nel caso dei contributi provinciali (CZZCRL: venuti dalla giunta amica margherita/DS) erano state le parrocchie (ognuna con la propria personalità giuridica) a chiedere interventi straordinari per restauri necessari. Bisognerebbe fare un monumento a quei parroci che si danno da fare per cercare fondi a favore delle chiese: ci sono edifici sacri, un patrimonio di tutti, che rischiano di crollare. Gli enti ecclesiastici presentano domanda con tanto di preventivo: ci sono chiese gotiche o medioevali che devono essere tutelate, altrimenti rischiano la rovina. I trentini se ne rendono conto ora, grazie anche alla presenza dell'Università. Se non ci fosse la facoltà di Lettere ci sarebbe molto meno interesse per gli immobili di pregio e per la cultura. Prendiamo poi il caso del Museo diocesano: senza il sostegno pubblico, chiuderebbe i battenti domattina». (CZZCRL ma guarda, dice che i soldi servono; naturalmente devono essere chiesti e spesi non come vuole il Vescovo, ma come vuole lui, somma intellighenzia; e ciò deve far sapere attraverso i media, suoi adulanti).

Padre Bartolomeo Sorge dice che si deve evitare un uso politico della religione. Le dichiarazioni del cardinal Ruini (pacs, fecondazione assistita) sono un'ingerenza o un diritto di intervento della Chiesa?

«Il dinamismo scalmanato del cardinal Ruini (CZZCRL eccolo nuovamente allo scoperto con il suo vero volto di attaccante contro il Magistero petrino: dall'alto della sua intelligenza può permettersi di dare dello SCALMANATO a Ruini; ma no, dirà a sua discolpa, non ha dato dello scalmanato a Ruini ma al suo dinamismo; già perché se Ruini scendesse nelle piazze a fianco dei no global cantando come nella misa campesina dei Tdl «credo in te, Cristo operaio», «Pilato .. l’imperialista romano bellicoso» sarebbe un profeta per Rogger, non uno scalmanato, mentre scalmanato è Ruini se si azzarda a difendere la sacralità della vita fin dal concepimento) al tempo del referendum sulla fecondazione l'ho trovato esagerato, fuori luogo. Le cose sarebbero andate comunque come sono andate. Ho l'impressione che, in questo dibattito, si stia andando oltre ciò che la scienza riesce a dire. Comunque certe posizioni su queste problematiche, a destra e a sinistra, puzzano di opportunismo politico. Inoltre c'è chi difende la vita solo in certe occasioni. Mi pare che ci siano altre priorità: gli attentati alla vita vengono anche dai sistemi economici che strangolano i deboli, dalla logica degli istinti feroci. Anche la Chiesa si deve interrogare su questo: dobbiamo tornare alla Chiesa delle origini. Ci deve essere attenzione spirituale e morale. Parliamo di terrorismo, ma c'è terrorismo e terrorismo: gli Usa hanno attaccato l'Iraq; per lo stesso principio di egemonia attaccheranno l'Iran e per il futuro non è esclusa un'offensiva nei confronti della Cina (CZZCRL: attento Iginio, che ti bruci la laurea honoris causa sul piano storico-politico se le sparacchi così grosse: lo sai benissimo che il capitalismo cinese è cinico e vessatorio della dignità umana ben più del capitalismo USA attaccato dalla tua Tdl, e che ai due capitalismi conviene contendersi sul mercato, non con le bombe atomiche: la differenza sta nel fatto che tu non ti stracci nemmeno un fazzoletto contro il capitalismo cinese per via del colore amico). C'è tutta una mentalità da mettere in discussione: una politica da esaminare. E poi mi chiedo: com'è che nessuno nomina mai il settimo di comandamento (non rubare)? Non parliamo poi dell'ottavo (non dire falsa testimonianza)». (CZZCRL: caro Rogger, non pensi minimamente che il Signore possa giudicare anche te per falsa Testimonianza, oltre che per superbia ? Spero che anche tu come me chieda il suo perdono; io pregherò anche per te)

 

l'Adige 09/04/2006