QUOTA CAPITARIA per le scuole, come ci sono i costi standard nella sanità e in altri servizi pubblici erogati anche da enti convenzionati
Il servizio pubblico “sanità” può essere erogato anche da Enti convenzionati pagati dallo stato sulla base di costi standard; analogamente dovrebbe avvenire per servizio pubblico “istruzione” che per legge può essere erogato da scuole paritarie, alle quali però lo Stato non dà ancora sostegno in quota capitaria correlata a costi standard.
Esiste un’evidente correlazione tra il bene pubblico “istruzione” e il bene pubblico “sanità”: entrambi sono costituzionalmente garanti e riconosciuti come asset fondamentali per la crescita del Paese. Alla fornitura del bene pubblico “sanità” lo Stato permette che concorrano, oltre alle sue strutture, pure gli Enti convenzionati, cui arrivano soldi pubblici sulla base di costi standard (costo pro unità di prodotto o pro capite, da qui quota capitaria), lasciando al cittadino la libertà di scegliere il fornitore statale o convenzionato senza aggravi di costo; anche al bene pubblico “istruzione” è riconosciuta la libertà di scelta della famiglia (art. 30 Cost.) e la riforma Berlinguer (DPR 62/2000) ha riconosciuto pari dignità giuridica a scuola statale e scuola paritaria, componenti legittime e necessarie della scuola pubblica, cioè dell’unico sistema scolastico nazionale, ma a fronte del milione di alunni (12% del totale) che frequentano le paritarie lo Stato dice sostanzialmente: siete brave voi scuole paritarie, perché riuscite a dare un buon servizio scolastico a 4k€/anno procapite mentre io spendo 6k€/anno pro capite, ma vi do solo 550€/anno pro capite e il resto chiedetelo alle famiglie o alle fondazioni se volete sopravvivere; con tali ristrettezze le paritarie chiudono a centinaia ogni anno e aumentano gli oneri per lo Stato alla faccia dell’Art.33 del senza oneri per lo stato. L’introduzione della quota capitaria per le paritarie potrebbe divenire uno strumento di innovazione per il nostro sistema educativo/formativo, aumentando anche produttività, efficacia ed efficienza dell’offerta formativa statale per beneficio di sana concorrenza costruttiva, come dimostrato dal sistema scolastico dei paesi più avanzati e dall’autonomia scolastica del sistema polacco.
Ma si straccerebbero le vesti i cgilloni, i massoni e gli statalisti pilotati dal mainstream se il governo italiano volesse concretizzare la dignità sancita per legge alla scuola paritaria introducendone il sostegno con una quota capitaria e avvicinando così le paritarie al sostegno di cui godono mediamente a livello europeo: sarebbero pronti a scatenare referendum abrogativi e tentativi di criminalizzazione?
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 06/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: scuole paritarie; art.26.3 della dichiarazione universale
↑2018.11.15 <nbq P.Ichino uccr> Scuola libera e costo standard, anche Rep l'ha capito. L’ideologia che castiga l’esperienza penalizza anche le tasche dei cittadini oltre che lederli nella loro dignità: perfino su Repubblica 2018.11.07 leggiamo a firma del prof. Alessandro De Nicola in merito alla sentenza riguardante i presunti aiuti di Stato per le scuole paritarie: “Ebbene, qui non si tratta di essere a favore o meno delle scuole confessionali, ma di riconoscere il rilevante servizio pubblico svolto dagli istituti paritari, i quali, per essere accreditati, devono sottostare a un sistema pubblico di controlli e verifiche. Invero, per l’età prescolare, senza asili nido privati centinaia di migliaia di famiglie non saprebbero dove sbattere la testa e i circa 900 mila alunni che frequentano le paritarie costano allo Stato 550 euro ciascuno mentre la spesa pro-capite degli scolari degli istituti pubblici è di seimila euro. Se domani tutte le scuole paritarie cattoliche chiudessero è ovvio che le casse pubbliche avrebbero un aggravio di vari miliardi di euro all’anno”.
↑2014.07.22 traggo da <Avvenire.p22 che riprende Fism 19/06/2014> Più equità con la quota capitaria per le scuole equiparate: la quota capitaria darebbe alle scuole equiparate; la UE chiede più equità: parla il segretario Fism, Morgano: il finanziamento pubblico delle scuole paritarie è disatteso, serve la quota capitaria da individuare attraverso dei costi standard.