POTERE OPERAIO: i miei ricordi dal 1970
In autunno 1970, all’inizio del secondo anno di Fisica UniMI, la Facoltà di via Celoria era occupata dal movimento studentesco di Capanna ed affini, tra cui Potere Operaio; pur contrario alle occupazioni, ero amico di tanti, compreso alcuni di Potere operaio; un’amica in particolare, memore del mio 30 e lode in analisi1, mi segnalò ai compagni come possibile docente per lezioni autogestite di quel corso, e così ne tenni 2 in aula con 200 matricole.
Proseguii i contatti andando a visitare più volte la sede dell’associazione Italia-Cina, da cui tornavamo carichi di libretti rossi di Mao, e partecipai ad un paio di collettivi di studio di quei testi, trovandoli peraltro piuttosto banali e illusori.
Più avanti, pur senza perdere l’amicizia della suddetta amica, mi staccai progressivamente da quei compagni, e definitivamente quando appresi che uno di loro (di cui non ricordo il nome) girava armato. Potere operaio su Wikipedia viene descritto così.
[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 22/04/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: il ’68 e la sessantonite; katanghesi con Gino Strada; scardinare; vietato vietare; tanto peggio per la realtà; teoglib e cristianesimo impazzito; BR, quale educazione?
↑2024.03.05 <google infoaut> morta a 75 anni Barbara Balzerani: militò in Potere operaio poi nelle Brigate Rosse, arrivando ai vertici della colonna romana durante il sequestro di Aldo Moro e del generale Nato, Dozier. Latitante, arrestata nel 1985, libertà condizionale nel 2006 e quella definitiva nel 2011. <sussidiario> “la tua rivoluzione è la mia” tweetta la della filosofa Donatella Di Cesare (post poi rimosso). <giornale> Collettivi e centri sociali piangono la brigatista Balzerani «comunista rivoluzionaria, non si è mai dissociata dalla storia sua e di chi, come lei, ha voluto e tentato l'assalto al cielo. Che la terra ti sia lieve»
↑2008.mm.gg Apprendo da un ex carabiniere che Mario Capanna fu raccomandato alla Cattolica di Milano nientemeno che dall’allora Vescovo di Ancona: non so chi fosse, ma lo supporrei tifoso dei conciliaristi di rottura. Da UniCatt_Mi MC venne allontanato assieme ad altri facinorosi (Luciano Pero e Michelangelo Spada) ed ora, 20 anni dopo, pretende che il rettore Ornaghi chieda scusa ai 68ttini: in tale pretesa trova appoggio da Franco Piperno, ex leader di Potere operaio mentre solidarizzano con lui, ma perplessi, Marco Boato, leader di Lotta Continua a Trento e Alfonso Gianni, dirigente di Rifondazione comunista, nonché il suo prof Emanuele Severino che divorziò consensualmente da UniCatt_MI.