MEZZOGIORNO SUD ITALIA: ponte tra Africa ed Europa

Il nostro Sud ha un vantaggio geografico in lunga prospettiva: la Sicilia e la Calabria sono vicine al continente africano che nel 2050 avrà più abitanti della Cina e probabilmente supererà anche l'India, un continente ricco di energia e con un deserto capace di catturare tanta energia solare da generare l'idrogeno che serve all'Europa.

Aveva visto lontano Enrico Mattei.

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 12/12/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: Africa, Cina, Erdogan

 

2024.12.12 <pmi> Il Mezzogiorno al centro delle strategie di Governo per la transizione energetica del paese, con un focus sulla produzione di idrogeno. [CzzC: nostro Sud ha un vantaggio strategico in lunga prospettiva: la Sicilia e la Calabria sono vicine al continente africano che nel 2050 avrà più abitanti della Cina e probabilmente supererà anche l'India, un continente ricco di energia e con un deserto capace di catturare tanta energia solare da generare l'idrogeno che serve all'Europa.

La Cina è da un bel po' che sta colonizzando l'Africa, Erdogan seppure a distanza la insegue e soprattutto ha messo gli scarponi in Libia (ex impero Ottomano) il grande ponte per l'Europa, dal quale Sarkozy ha scalzato l'Italia abbattendo il nostro amico Gheddafi, il quale ha fatto l'errore di volersi esibire troppo in fretta come il nuovo leader dell'islam moderno, mentre ci sono altri protagonisti che aspirano a quel ruolo, in primis Edogan con l'Islam austero quanto basta per poter insultare Macron ("ha problemi mentali", disse), ma anche moderno quanto basta per non obbligare al velo (guarda caso anche Saddam e Gheddafi non imponevano il velo) mentre l'islam degli ayatollah che imprigiona le donne senza velo è al tramonto. Anche l'Arabia Saudita aspira quel ruolo leader, ha tanti soldi ma non così tanti uomini combattivi come i Fratelli Musulmani,  Erdogan viceversa.

Al Jolani è uomo di Erdogan e cambia il suo nome di battaglia che si era dato quando era un terrorista filo Al Qaida, cambia nome per dire che ha chiuso con quell'islam oscurantista del califfato tagliagole, ma cambia nome solo dopo aver vinto, non l'ha cambiato prima, così  per dimostrare al mondo che è l'islam combattente (jihad) che conta, combattente quanto basta per vincere, la stessa logica di Erdogan: «i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati … ai miei fratelli in Europa dico: non fate tre figli, ma cinque, perché voi siete il futuro dell'Europa».

Finora i fatti gli stanno dando ragione.