DEBITO PUBBLICO ITALIANO verso i 3000 miliardi: un succhiasangue dei nostri figli e nipoti
creato soprattutto nel VENTENNIO FOLLE POST ‘68, un colossale latrocinio generazionale.
Per ridurre il rapporto debito/Pil occorre aumentare il PIL e contemporaneamente tagliare le spese improduttive (ad es laute pensioni sproporzionate rispetto agli effettivi contributi versati, enti inutili, ...) e raccordare la produttività e il costo/pil della Pubblica Amministrazione ai valori dei migliori stati europei.
- Valore in tempo reale del debito pubblico It: verso i 3000 miliardi
- elevato rapporto debito/Pil (~150%) ampiamente superiore ai parametri europei e alla media europea
- suo costo spropositato in interessi: ~100G€, ben più del costo di tutta la nostra pubblica istruzione.
- Articolazione del debito pubblico e suoi titolari.
- Valori di riferimento: il debito
complessivo mondiale2015
era di 200T$, oltre tre volte il Pil
mondiale (77T$), mentre era di 993T$ il valore mondiale della ricchezza di
carta.
Nel 2024 siamo a 315 T$ di debito globale.
*tre Tera euro = tremila miliardi di euro, ~50 mila euro sulla testa di ogni cittadino, bambini compresi
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[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 10/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]
Pagine correlate: indebitamento sconsiderato minaccia libertà; interessi, deficit, spread; il folle aumento del debito negli anni ’80 anche per salvare l’occidente dal comunismo? Pubblica Aministrazione nazionale, economia e finanza; ricchezza mondiale; misure economiche; debito giapponese, USA e cinese,
↑2024.06.10 <ws.it> Debito globale del mondo è senza freni, si spende più in interessi che in educazione e sanità: 315 T$ (tera dollari), la metà dei quali è debito delle imprese, un terzo è debito degli stati, un sesto è debito delle famiglie. Un terzo del debito globale è nei Paesi in via di sviluppo, i quali pagano interessi anche 4 volte superiori a quelli degli USA. <cpi it> anche l’Italia spende più per interessi sul debito che per l’istruzione: 83 G€ nel 2022 e arriverà a spendere 100 G€ nel 2024 mentre per l’istruzione ne spende meno di 60.
↑2023.05.16 <panorama> parrebbero assurdi alcuni progetti dentro il faldone del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, 214G€ di cui solo 69 a fondo perduto e il resto è prestito da restituire): che «ripresa» economica possono indurre progetti come quelli appresso citati tra i 2.177 detti "sociali" per il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture di comunità? "Collina del benessere", Museo del giocattolo medievale, museo della grappa, museo del prosciutto, campi da softball, da hockey in Basilicata, da pattinaggio a rotelle, campi da padel, 3,8M€ per un servizio di «etnopsichiatria» per chi è in fuga dalla guerra. [CzzC: anche se il "buco" maggiore sarà fatto da progetti che pesano miliardi di euro anziché centinaia di migliaia di euro, c'è da sperare nella revisione di alcuni progetti e nella rimodulazione degli obiettivi: col denaro a prestito occorre fare investimenti con ritorno economico, non spesa a consumo].
↑2023.02.17 <edilportale, google> Eurostat: il Superbonus ‘non è debito pubblico ma deficit. A seconda che si consideri (o si renda) il credito d’imposta pagabile o non pagabile, i bonus impattano prima o più tardi (o mai) sul deficit [CzzC: il termine “non pagabile” qui significa “non pagabile immediatamente” ma “pagabile in maniera frazionata su più anni” e, quindi, anche non pagabile in parte a seconda del venir meno nel tempo dei diritti del creditore. Comunque il problema più grave è che i vantaggi per l'economia italiana dell'introduzione del Superbonus sono inferiori ai costi sostenuti: schiaffo alla giustizia sociale, alla spending review con incremento del latrocinio generazionale].
↑2022.12.31 <itindati> A Dicembre 2022 l’Italia ha un debito pubblico cumulato di circa 2.762 miliardi di euro, pari a circa il 145% del PIL italiano. Dal 2015 al 2019 il debito pubblico lordo era già aumentato di oltre 170 miliardi. Con l’arrivo della pandemia da Covid-19, nel solo 2020, il dato è aumentato di altri 160 miliardi e nel biennio 2021-2022 di altri 190 miliardi. Di seguito una serie storica dal 1946 al 2022 che mette a confronto debito pubblico e PIL italiano in miliardi di euro.
↑2021.08.04 Indebitamento sconsiderato: <adnk repubblica> Rai, Fuortes: "In tre anni indebitamento di 300 milioni di €". <s24h tempi> MPS bruciati 30 miliardi di € in 13 anni, di cui 23,5 di risorse pubbliche; <codici> Alitalia un pozzo senza fondo: 13 miliardi di € la spesa totale sostenuta dallo Stato italiano in 47 anni. <s24h> ex Ilva: dai Riva a ArcelorMittal, storia di un declino costato 23 miliardi di Pil.
↑2021.05.14 <s24h> Il debito italiano sale a 2.651 miliardi: come mai quando il debito era più basso negli anni passati lo spread BTp-Bund era elevato, e ora che il debito è al record lo spread è contenuto? Tassi BCE scesi a zero, BCE ha 600G di debito IT e viaggia verso 800G con il Pspp (il “vecchio” quantitative easing) e con il programma Pepp (gli acquisti di titoli legati alla pandemia). Inoltre, il debito che contrarremo con il Recovery Fund non è debito contratto sui mercati, dunque non è soggetto a speculazione. Rischi? Inflazione troppo elevata, non rispettare il programma del RF, crescita Pil inferiore alle attese.
↑2020.11.29 <s24h> Cancellare i debiti pubblici porterebbe alla fine dell’eQro. La proposta di “condonare” i debiti contratti per mitigare l’impatto della pandemia è talmente insensata da far dubitare della buona fede dei suoi autori
↑2020.07.15 <repubbl> Debito pubblico, nuovo record: a maggio superata quota 2500 miliardi. Causa lockdown e sospensione di alcuni versamenti, a maggio le entrate tributarie sono diminuite del 27,8% rispetto allo stesso mese del 2019.
↑2020.07.11 <lacostituzione> Debito pubblico ed equità tra generazioni: siamo arrivati a più del 130% del PIL; non si è stati in grado, o non si è voluto, utilizzare nemmeno la notevole riduzione degli oneri per interessi a seguito dell’entrata in vigore dell’euro. L’art.3 Cost. dovrebbe essere applicato tra generazioni e non solo fra singoli soggetti.
↑2020.05.22 annoto quest’<ansa> di Soros perché spiega come la Ue possa mantenere il suo rating AAA e emettere perpetual bond, conosciuti come Consol in Gran Bretagna e negli Stati Uniti: i perpetual bond non vanno confusi con i Corona Bond, che sono già stati rifiutati in modo deciso. Il capitale dei Consol non verrà mai ripagato, verrebbero pagati solo gli interessi ad un tasso basso. I Consol, inoltre, non devono essere distribuiti in proporzione alla raccolta, ma possono essere allocati a chi ne ha maggiore necessità [CzzC: temo invece che “i duri” pretenderanno che almeno in parte viga la proporzionalità/fiscalità]
↑2020.05.22 <post> alla fine del 2020 il debito pubblico italiano raggiungerà il suo massimo storico: oltre il 155% del PIL (quasi 2,5T€). Però se guardiamo il rapporto interessi/Pil è assai minore oggi rispetto al 1992. <leggext> secondo World Economic Outlook l’Italia con debito al 131,8% del Pil è il 5° Paese più indebitato al mondo dopo Giappone 237,6%, Grecia 181,8%, Barbados 157,3%, Libano 146,8%. Ma dipende dai criteri di calcolo: secondo la classifica Ocse l’Italia con 148% sarebbe terza dopo Giappone 220% e Grecia.
↑2020.05.20 <finanza> Garanzie statali per 750 miliardi, un gran rischio in caso di ripresa asfittica. [CzzC: rischio default? Non m’aspettavo un valore così alto. Non contabilizzato nel debito? Con accantonamenti irrisori?]. 38° Osservatorio trimestrale sui dati economici italiani elaborato dalla Mazziero Research: “adorata o criticata, la presenza in Europa ci ha fornito un paracadute (BCE/QE) ... ma è il momento che l’orchestrina sul Titanic smetta di suonare e vada verso le scialuppe”.
↑2020.04.11 inganni sottesi a certe spiegazioni come queste di A.Micalizzi additato star del sovranismo no euro, spiegazioni che in parte sono vere, il che aumenta il rischio di farsi contagiare da quelle meno vere; riassumerei alcune spiegazioni condivisibili cercando di sgamare quelle che mi paressero ingannevoli:
- la BCE non è una banca centrale; il Quantitative Easing non fa prestito agli stati, ma favorisce i prestiti interbancari;
- il MES per sua natura esige “condizionalità”; anche gli Eurobond non potrebbero essere senza condizionalità;
- mentre il debito di una famiglia va rimborsato, quello di uno Stato no, va reiterato, rinnovato, potenzialmente in eterno: [CzzC: non vedresti inganno qui? Mi parrebbe surrettizio il silenzio sugli interessi, mentre un bocconiano sa bene che, chiunque presta soldi, anche chi li presta allo stato, ne presume rimborso e il prezzo di tale prestito è inversamente proporzionale alla presunta solvibilità del debitore misurata dal prestatore; se questa è bassa, nessuno presta se non ad interessi usurai e lo stato finisce come l'Argentina].
Continua qui per altri presumibili inganni e per le voci evasori, spesa pubblica, pensioni, crisi
↑2020.04.03 <corriere> stampa moneta e inflazione: Se un governo avesse il controllo sulla banca centrale potrebbe decidere di coprire i propri bisogni vendendo alla banca centrale i propri titoli e imponendole di stampare moneta per finanziarne l’acquisto, in questo modo non dovrebbe pagare interessi. Ma se fosse così semplice perché uno Stato non lo fa? Perché la Gran Bretagna, la Svizzera o gli Stati Uniti che hanno la loro moneta non fanno così? [CzzC: in realtà gli Usa l'hanno fatto per uscire dalla crisi del 2008] Il problema è che avere una politica monetaria subordinata alle esigenze delle finanze pubbliche, fa rischiare la monetizzazione del debito e quindi di minare il valore della moneta stessa con aumento dell’inflazione. È quello che è successo in Italia: tra il 1973 e il 1984 l’inflazione non scese mai al di sotto del 10%
↑2019.12.06 indico questo articolo di <internazionale> pere capire cosa sia la riforma del MES che sarà firmata nel 2020, quali opportunità e rischi sottenda per l’Italia. Il MES è un prestatore di ultima istanza per i governi dell’euro, un fondo di 700G€ di cui 80 già versati (26,9% da Germania, 17,8 da Italia, ...). vedi anche Euro, Europa, debito pubblico; continua
↑2019.06.23 <fb> composizione del Debito Pubblico dei paesi europei distinta tra possessori domestici e non domestici [CzzC: il grafico è interessante, ma il commento fa apparire il debito italiano preferibile a quello tedesco: inganna tacendo sul fatto che i possessori residenti di debito pubblico italiano non sono i pochi privati, ma al 90% le banche italiane le quali con l'aumento dello spread (che indica insostenibilità e deprezzamento del titolo) si svalorizzerebbero fino a rischiare di non poter più finanziare o addirittura di fallire]
↑2019.05.16 <s24h> Spread, ecco quanto è cresciuto nel primo anno di governo Lega-M5S. [CzzC: tanti italiani non capiscono quanto possa far male l'aumento dello spread: forse sarebbe meglio che S24h mostrasse un grafico che documentasse l'aumento della spesa per interessi sul debito che subiremo nei prossimi anni a seguito di questa prolungata impennata dello spread]
↑2019.01.03 Antonio Maria Rinaldi economista euroscettico, dichiara a RadioAnchio che il debito pubblico italiano è raddoppiato dal 1999 al 2018. Scrivo a RadioAnch’io.fb.Rai: «... caro Zanchini, chieda a quel signore che esibisca i numeri reali a riprova di quanto ha detto, se non vuol passare per ingannatore, per favore; è vero che la zavorra al nostro sviluppo è l’immane debito pubblico, ma occorre dire almeno due verità, assolvendo totalmente l'euro al riguardo
1) il nostro debito pubblico è esploso dal 60% al 120% del pil nel ventennio 1970-1990 a causa di sinistre sconsiderate propensioni alla spesa corrente in deficit;
2) pesa perché ne paghiamo alti interessi (67G€/anno) e sarebbero ancora più alti senza l'euro».
↑2018.12.12 <repubbl> deficit dal 2,4% al 2,04%: armistizio diplomatico o resa politica? <giorn.it>: sceneggiata dello zero virgola: [CzzC: quelli che snobbano lo zero virgola, mentre fanno bruciare 400M€/mese per maggiori interessi sul debito pubblico e 300G€ in 8 mesi per perdita di capitalizzazione dei valori Italia ... sarebbero quelli lì che truccano sull’assonanza delle parole ripiegando il deficit da 2,4 a 2,04? [CzzC: ritieni che il 2,04 sia stato ispirato più da scimiottatori di Totò o più dalla psico-sociologia della Casaleggio&C che, brandendo sinistramente il ”boia chi molla”, vuol poter confermare “abbiamo vinto, siamo stati duri e puri sul deficit al 2 e 4”, presumendo che tanti italiani non si accorgano della differenza, fessacchiati dal mantra dello “zero-virgola che non conta niente” anziché miliardi di euro? Si stanno forse accorgendo del comportamento sprovveduto di serie Tignìr dala spina e molàr dal boròm?]
↑2018.11.02 <da fb1,2,3> il debito pubblico segue una logica differente (nel senso che non deve essere estinto ma deve essere sostenibile) rispetto al debito di una famiglia (che invece deve essere estinto), come ci ricordava Paul Krugman nel libro “Lo Stato non è un’azienda”. [CzzC: giusto! Quel che conta è la sostenibilità (vedi Giappone); ma chi giudica/misura se un debito pubblico è più o meno sostenibile? Conta la misura fatta dal creditore, non quella millantata dal debitore; l’indicatore primario di tale misura è il tasso di interesse pagato sul debito: più è basso il giudizio di sostenibilità, più alto sarà il tasso (e lo spread rispetto ai debiti più sostenibili), perché più alto sarà il rischio assunto dal creditore]
↑2018.10.31 Newsletter: L’aumento del DEFICIT PER SPESA CORRENTE anziché per investimenti brucerebbe possibilità di lavoro dei nostri giovani, già precaria, oltre che i risparmi, aumentando il rapporto debito/pil
↑2018.10.11 la BCE non potrà venire in soccorso dell'Italia <agi> se i suoi governi o il suo settore bancario dovessero essere a rischio di liquidità, a meno che il Paese non rientri in un piano di salvataggio concordato con l'Unione europea. [CzzC: da tale concordato l’attuale governo s’illude di poter prescindere? Commento e segue un dibattito su fb per i fondamentali di macroeconomia]
↑2018.10.10 <s24h> Spread, gli effetti sugli interessi del debito pubblico: 400 milioni di euro in più solo a settembre [CzzC: mentre i consoli discutono della convenienza della TAV ... Tignir dala spina e molar dal borom?]
↑2018.10.08 <rai ansa> lo spread sfonda i 300 punti, massimo dal 2013. La manovra in deficit spaventa i mercati. Salvini: se volessi pensare male, penserei che dietro a questo sfondamento ci sia una manovra di speculatori alla vecchia maniera, alla Soros, che puntano sul crollo del Paese per comprarsi a livello di saldo le nostre aziende sane. [CzzC: è la sfiducia a muovere gli speculatori in nostro danno: gliela stiamo aumentando con conti sbagliati in espansione del deficit che rendono meno affidabile il nostro debito pubblico: e sono ancora solo parole: vedrai se e quando si comincerà a super-spendere anziché investire per creare lavoro]
↑2018.10.06 <investireoggi> Il debito pubblico italiano esplose follemente negli anni 80, non solo per sprechi, ma anche per salvare l’occidente dal pericolo comunista con uomini di sinistra (Craxi, Pertini) ma anticomunisti che con una politica fiscale espansiva sedarono le proteste sociali e sottrassero voti a quel PCI che alla morte di Berlinguer era arrivato a raccogliere più voti della DC. Negli anni sessanta i conti italiani erano tenuti troppo in ordine con debito/pil sotto il 50%, tanto da fomentare malcontento sociale e ridurre (per gli americani) i benefici del Piano Marshall. [CzzC: anche se fosse solo ¼ la parte di maggior debito fatta pro alleati Nato, l’avremmo già più che ripagata con 30 anni di super interessi e l’Occidente sarebbe moralmente tenuto a trovare il modo per ridurci di ¼ il giogo]
↑2018.05.15 <sole24h> La bozza <huff> del contratto M5S-Lega spaventa l'Europa con la prospettata proposta-bomba di cancellazione di 250G€ del nostro debito pubblico, quei titoli di stato che la BCE avrà in bilancio alla fine del Quantitative Easing [CzzC: come se il debito pubblico fosse un'invenzione oppure come se la BCE potesse far pagare a tutto il resto dell'Europa la sconsideratezza italiana degli anni 70-80]
↑2017.12.13 Finanza cinica aggravò il nostro debito pubblico <sole24h>: nel 1994 il nostro Mef, stipulò con Morgan Stanley un derivato che poi costò allo Stato italiano 4G€ in tre mesi. La responsabile del debito pubblico, Maria Cannata, ebbe «comportamenti omissivi» e la PA non era pienamente consapevole delle alee che assumeva
↑2017.07.10 <avvenire>: Ue contro Renzi, lite sul rigore dei conti: Eurogruppo e Commissione bocciano l’idea di "rottamare" l’accordo Ue tenendo il deficit al 2,9% per 5 anni: «l’Italia deve continuare a ridurre il suo deficit, per invertire la rotta del debito troppo elevato: pesa sulle generazioni future e impedisce di finanziare i servizi pubblici» [CzzC: tagliare i diritti acquisiti da chi se li creò in debito posteri! Continua]
↑2017.07.04 <fattoq>: MPS, via libera dell’Ue al salvataggio con 5,4G€ pubblici. [CzzC: oltre alle banche venete, altro debito in latrocinio generazionale, stile 68]
↑2017.06.26 Odo Gentiloni dire che pesa solo 5,2G€ il costo pubblico di soccorso alle banche venete inteso come male minore per la collettività: non dice che con le garanzie potrebbe ascendere a 17G€ <sole24h>: i soliti italici autoinganni e illusioni? Come se le garanzie non si traducessero in aumento del debito pubblico atteso che dei ~20G€ di sofferenze se va bene se ne recupereranno poco più di ¼? Con Saga? +MPS?
↑2017.04.26 <Sole24h>: Alitalia: 30 anni di perdite e una bolletta pubblica da 7,4 miliardi di euro. [CzzC: il popolo paga l’inciucio tra privilegi e partitica: il no alla riduzione 8% dello stipendio (accettata invece più volte in aziende tedesche in crisi) è stato favorito dalla presunzione di poter contare sulla consuetudine italiana di salvare con ulteriore onere pubblico i privilegi in imprese già pubblico-foraggiate]
↑2017.03.10 <sole24h>: impennata del debito pubblico USA a 20T$ <altritempi> grafico dal 2001. Con presidente Obama il debito è cresciuto producendo il 41% di tutto il debito pubblico della storia degli Stati Uniti. [CzzC: grazie alla supremazia del petroldollaro, gli Usa possono godersi i vantaggi della stampata di dollari spalmandone gli effetti negativi (ad es. inflattivi) sul resto del mondo]
↑2017.02.08 Questo articolo <altreinfo> come altri più o meno ingannevoli sullo spread, inizia catturando la fiducia del lettore con affermazioni ovvie (definizione dello spread), prosegue intiepidendo mezze bugie (gli unici soggetti speculativi sono le banche) con alcune verità (prezzo determinato dalla legge della domanda e dell’offerta) e conclude chiamando il lettore ad una reazione indefinita (come si può cambiare questo sistema? È difficile ma possibile) contro mostri imprendibili, quindi creando solo confusione e mal di pancia, premesse per un caos dove a perderci sarebbero soprattutto i soliti meno forti (i disoccupati). Il mercato finanziario, e dunque anche lo spread, segue la legge della domanda e dell’offerta, dove - è vero - possono agire anche speculatori predatori di serie Soros, ma solo se la preda si espone loro come ghiotta occasione, magari azzoppandosi, come farà il DEF italiano 2018.10, aumentando il deficit non per fare più investimenti, ma per più spesa corrente, il che diminuisce la probabilità di ripagare il debito pubblico, il che, sulle nuove emissioni di debito, provoca aumento degli interessi (spread), perché questi sono inversamente proporzionali alla fiducia che ha il mercato sulla solvibilità del debitore.
↑2016.05.08 <sole24h>: La demagogia non spiega perché il nostro debito non sta calando: se anche il PIL2016 crescesse dell'1,2% e si arrivasse a 1,5% con un po' di inflazione, sarebbe sempre meno del 1,7% di crescita del debito pubblico registrata nei primi mesi del 2016 (crebbe del 2,5% nel 2015).
↑2015.08.19 La crisi Cinese ricalca i fallimenti occidentali degli ultimi decenni dal che dovremmo imparare a correggere gli errori un’economia truccata: <bussolaq>: come insegna da sempre la Scuola Austriaca di economia, la crescita economica sana non si può forzare con la leva del credito, con la continua espansione dei bilanci pubblici, con le iniezioni di liquidità delle Banche Centrali ... continua ...
↑2015.07.13 <sole24h>: classifica stati europei per debito/Pil (IT 133%, 2ªdopo la Grecia 180%), deficit/Pil (1ªSp, 2ªFr, 9ªIT, ricchezza famiglie 1°Belgio, 2ªIT)
↑2014.12.21 Il debito pubblico è un’invenzione della classe politica e dei banchieri? La ritengo una delle tante analoghe bufale messe in giro da chi non vuole che si metta a fuoco il vero problema del differenziale di crescita italiano rispetto ad altri Paesi UE: la dispersione di risorse causata dalla scarsa efficienza della pletorica pubblica amministrazione e giustizia.
↑2014.12.17 <tempi> tramonto dell’Occidente per eccesso di debito: la china imboccata da Europa, Stati Uniti, Giappone e Regno Unito ha a che fare con il trionfo dell’individualismo che per massimizzare il suo carpe diem ha montato un immane latrocinio generazionale ipotecando il futuro dei giovani e la loro libertà. ... continua ...
↑2014.12.15 <tempi>: ’è una cosa, però, che accomuna Eurozona, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone: l’esplosione del debito pubblico fra il 2008 e oggi: il Giappone dal 167 al 227,2% debito/Pil; UK dal 44,5 all’88,4%; Eurozona dal 66,2 al 92,7%; US dal 64,8 al 103%. Le economie dei paesi emergenti sono praticamente libere da tale zavorra: solo due paesi dei Brics hanno un rapporto debito/Pil superiore al 60 per cento: l’India (60,5) e il Brasile (65,8); Cina 40,7, Sudafrica 47,9, Russia 15,7, Turchia 33,6, Iran 11,2, Arabia Saudita 2,6% appena. Siamo di fronte all’inizio del declino della potenza politica ed economica dell’Occidente?
↑2014.12.05 <avvenire> Standard & Poor's declassa l'Italia da BBB a BBB-, per "le perduranti debolezze nell'andamento del suo Pil reale e nominale, inclusa l'erosione della competitività". Tali debolezze, aggiunge l'agenzia, stanno minando la sostenibilità del debito pubblico del paese. Dal 2006 ad oggi S&P ha abbassato il giudizio sull'Italia cinque volte, portando il rating da AA- all'attuale BBB-, con una riduzione complessiva di sei notch.
↑2014.04.24 Il debito pubblico IT non frena la sua corsa:dal 127%Pil/2012 al 132,6%Pil/2013 dati Eurostat che mostrano come solo la Grecia abbia fatto peggio di noi.
↑2014.03.01 Chi detiene il debito pubblico IT. Attualmente ha superato i 2T€ (2 tera €, 2000 miliardi di €) di cui 30% è posseduto da detentori esteri, 42% da Banche, Fondi ed Assicurazioni IT, 10% da Banca d’IT e BCE, 10% dalle Famiglie Italiane, 7 da altri gestori IT. Chi detiene il debito pubblico USA? Attualmente supera i 16T$: 11% Cina, seguita da Giappone, UK, e paesi del petrolio.
↑2013.12.27 Scuola per cani, batterio degli ulivi e lotta ai batteri. L'assalto alla manovra in 200 micro-interventi. C'è pure la nuvola di Fuksas - Si chiama «pork spending» un insaccato per le lobbies [CzzC: vergogna della nostra sanguisuga P.A.]
Tra 15 anni Londra meglio di Berlino, e la Cina supererà gli Usa ... [CzzC: scommetterei per la 2ª prospettiva, ma contro la 1ª]
↑2013.10.05 Tra i fautori della spesa pubblica che prescindono dalle effettive priorità enfatizzando i capricci abbiamo i paladini dell’assistenza sessuale ai disabili.
↑2013.07.21 Nel primo trimestre del 2013 il livello dell’indebitamento dell’Italia ha superato 130% del PIL, era al 127 a fine del 2012; in Eurolandia l’IT è 2ª dopo Grecia, a seguire: Portogallo (127,2%), l'Irlanda (125,1%) e Belgio (104,5%).
↑2013.01.13 l'Italia paga in interessi sul Debito il doppio del resto dell'Area Euro: circa 75G€, 4,4%/PIL, la Germania solo il 2,6%, la Gran Bretagna il 2,9%. [CzzC: solo il 60% degli interessi sul nostro debito va a titolari italiani, il resto vola all’estero]. L'Italia è il Paese che spende di più per malattia, disabilità, anzianità/pensioni: il 18,3% del Pil addirittura più della Francia (17,7%) e molto più di Gran Bretagna (11,5), Germania (14,8), Spagna (12,3), e spende molto meno in aiuti ai disoccupati e in sostegno alle famiglia.
↑2012.07.23 DEBITO al 123,3% del Pil, secondo solo alla Grecia (132,4%), picco storico dal '95 quando raggiunse il 120,9%. Era al 120,1% a fine 2011.
↑2012.07.08 Spending review: finalmente si tenta di tentare più seriamente di ridurre la spesa della nostra P.A.: sì da 7 elettori su 10, ma quanto si ridurrà in effettivo dopo le reazioni azionate dai soliti privilegiati? Solo 24k i dipendenti pubblici in esubero? Osservando e sentendo riferire di ridondanze e fappochenze e confrontando con i costi della P.A. tedesca (8%/PIL contro 11%/PIL in IT) potremmo ipotizzare che il surplus sia 10 x tanto.
↑2011.11.07 I costi della politica
↑2011.09.23 Rapporto debito/PIL italiano dal 1960 al 2012: si nota la prima impennata con l’effetto sessantonite che in 7 anni ha portato il debito dal 40% al 60% del PIL (+50%) e una seconda impennata con l’era Craxi che in 9 anni (dall’83al 92) l’ha raddoppiato: la corsa verso il baratro è stata fermata proprio dalla prospettiva di entrare nell’euro.
↑2005.06.11 <repubblica> Cancellato il debito pubblico di 18 Paesi in via di sviluppo: un passo importante, ma non basta. I paesi del G8 hanno deciso, in accordo con Banca mondiale e FMI, di cancellare il debito di 18 Paesi poveri africani e americani: BENIN, Bolivia, BURKINA FASO, Etiopia, Ghana, Guyana, Honduras, Madagascar, MALI, Mauritania, Mozambico, Nicaragua, NIGER, Rwanda, SENEGAL, Tanzania, Uganda e Zambia [CzzC: 5 su 18, in maiuscolo, sono del giro francese CFA, il franco delle colonie francesi africane (Colonies françaises d'Afrique)] <vita2015> cosa è successo dopo
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L’ammontare effettivo del debito pubblico IT sarebbe ancora più pesante di quello misurato formalmente se considerassimo anche altre voci in rosso, che pesano sui posteri: il rosso degli Enti locali, delle partecipate pubbliche e delle garanzie statali (vedi per Alitalia e banche salvate come MPS).
Come ridurre il rapporto Debito/Pil?
- Aumentare le tasse potrebbe servire per ridurre il deficit, ma non sarebbe lo strumento giusto per ridurre il debito pubblico, perché si deprimerebbe il Pil e, dunque, si finirebbe per aumentare il rapporto Debito/Pil.
- Si potrebbe ridurre il debito una tantum vendendo pezzi di patrimonio non redditizi (ad es. immobili, demanio ...)
- ma soprattutto si deve evitare di accrescere il debito pubblico se non per investimenti con alto e certo ritorno economico; allo scopo vedrei almeno 3 priorità:
1) tagliare le spese improduttive (ad es. degli enti inutili e della pletorica dipendenza pubblica e parapubblica: con tutto il rispetto per i singoli pubblici dipendenti e per i tanti produttivi,
- è evidente che la vigente crisi economica li ferisce mediamente assai meno degli altri lavoratori;
- visto che la torta del debito pubblico non si può più allargare, ma occorre ridistribuire le fette, il coraggio di perequare intaccando privilegi corporativi deve venire anche ai partiti e ai sindacati nei quali la densità di pubblici dipendenti fosse maggiore che in altri;
2) portare con decurtazione 10%∆/anno le laute pensioni in essere al valore che spetterebbe loro se fossero ricalcolate applicando il criterio contributivo imposto ai giovani;
3) obbligare per legge a raccordare il costo su PIL della pubblica amministrazione ai valori dei migliori stati europei (in Germania costa 3 punti PIL meno che in IT).