CRISI FINANZIARIA 2008 e successive induzioni economiche: prese avvio in seguito alla crisi dei subprime US ...

<Wikipedia>: sbilanciò il mercato borsistico prima e del lavoro poi, i prezzi di alimenti e materie prime, i risparmi e i debiti, innescò una recessione in tutto il mondo: viene considerata da molti economisti come una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla Grande depressione iniziata nel 1929.

[CzzC: il fatto che, tra coloro che attribuiscono la responsabilità della crisi economica globale “alla lobby ebraica americana”, ci siano massacratori di innocenti come Hamas, di cui occorre diffidare, non significa subire supinamente la minaccia di essere accusati di antisemitismo o di masso-fobia (alla testa del FMI 2007-2011 era il massone DSK) quando si osasse indagare sulle responsabilità di illuminati gnomi e lobby che brandiscono finanza cinica di serie Soros e supremazia del petroldollaro]

[Pagina senza pretese di esaustività o imparzialità, modificata 03/11/2024; col colore grigio distinguo i miei commenti rispetto al testo attinto da altri]

Pagine correlate: ci vorrebbe più sana economia e meno finanza cinica modo Soros

 

2024.11.03 Nel 2010 il 6° festival dell’economia di Trento titolava «protezionismo non più tabuma allora si argomentava sulla crisi del 2008, quando, per salvare le banche, vennero statalizzate imprese che avevano un patrimonio pari al PIL di interi paesi. Ma oggi, stante la riscaldatasi guerra fredda e la terza guerra mondiale a pezzi, si aggiungono altre forti motivazioni (occupazionali, di bilancia commerciale, anche strategiche) che spingono a tradire-cambiare gli accordi mondiali sulla liberalizzazione dei commerci (WTO/OMC, GATS, globalizzazione, …). Dai dazi sulle auto cinesi all’esclusione di Huawei e Zte dal 5G, quasi ogni mese vediamo alzarsi nuove barriere reciproche tra i grandi concorrenti-contendenti mondiali. Oggi, ad esempio, leggo che <google s24h telef> l’Indonesia bandisce sia i prodotti di Apple sia quelli di Google: perché? Aveva richiesto che almeno il 40% dei componenti presenti nel dispositivo fosse prodotta localmente, ma nessuno dei due produttori ha raggiunto quella percentuale. Anche i BRICS spingono ad allargare il fossato, perfino smarcandosi dal fronte “occidentale” che all’ONU votava la condanna del Putin aggressore dell’Ucraina e alimentando il discredito delle nostre democrazie, concentrate a sublimare i cosiddetti “diritti civili”: è solo una questione economica o siamo all’inizio di uno scontro di civiltà che si aggiunge a quello creato dall’islamismo?

 

↑2020.02.26 Un governo di UNITÀ NAZIONALE per affrontare la crisi aggravata dal coronavirus? È difficile che si riesca a fare un governo di UNITÀ NAZIONALE, stante l'attuale livello di litigiosità, tra e dentro gli schieramenti partitici.

   Ma vedrei ancor più difficile che si riesca ad uscire dalla crisi economico - finanziaria senza esprimere anche a livello governativo una maggiore UNITÀ NAZIONALE.

   Per uscire dalla crisi occorrono tanti strumenti, tra i quali parrebbe inevitabile l'abbandono di alcuni privilegi, ad esempio come quelli goduti da posizioni pensionistiche che, con laute mensilità, abbiano già ricevuto dalla contribuzione pubblica OLTRE IL TRIPLO di quanto versato con i contributi effettivi attualizzati.

   Prova ad immaginare quale governo che non sia di UNITÀ NAZIONALE possa far digerire a quelle posizioni pensionistiche un -5% annuo sulla rata pensionistica eccedente una logica fanchigia.

   Riesci ad ipotizzare come si possa uscire dalla crisi senza correggere la suddetta sperequazione intergenerazionale? Tale problema dovrà affrontare anche la Francia, che però spreca assai meno dei nostri 70 miliardi di euro all'anno per interessi sul debito pubblico (70G€ è più di quanto ci costa tutta la pubblica istruzione) e, se aumentassimo divisioni e litigiosità anziché fare UNITÀ NAZIONALE, aumenterebbe lo spread e quindi il macigno dei suddetti interessi: déjà vu.

 

↑2018.08.24 <sole24h> Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia: come si vive dopo la crisi in 8 grafici. Anche meglio che in Italia? Con l’uscita ufficiale della Grecia dal bailout, Eurolandia può dire di aver superato una fase molto difficile della sua storia [CzzC: speriamo che ad Eurolandia non si presenti un problema più grave, con l’Italia incapace di fare i conti giusti per stare nell’attuale economia di mercato basata su capitalismo, tecnologia e globalizzazione, piaccia o no; se si sbagliano i conti si può finire come Argentina o Venezuela, se si fanno giusti con la relativa spending review, si può uscire dalla crisi almeno come ha fatto il Portogallo]

 

↑2016.01.11 [CzzC: un amico di palestra mi chiede perché l'UE non ha stampato euro come gli Us hanno stampato dollari per superare la crisi, spiego che la Federal Reserve può temere meno effetto inflattivo da massicce immissioni di moneta fresca, perché il $ cuba 3/4 delle riserve monetarie mondiali, pur essendo il Pil_Us meno di 1/4 del Pil mondiale: dal che si spiegherebbero i meccanismi di difesa della $supremazia azionati dalla politica estera Us contro prospettive di sinergia UE-Russia (vedi fomentare crisi Ucraina) che ridurrebbero il rapporto di supremazia dollaro/euro. Ma illuminate matrici della cultura dominante reagirebbero irose ed aggressive contro tale ipotesi geo-politica, come il caso occorsomi stamane in proposito: continua]

 

↑2014.03.06 Avevo previsto un anno fa che i potentati, intentati a dissimulare con iniziative bellicose le loro responsabilità sulla immane crisi economico finanziaria, sarebbero arrivati a provocare anche la Russia, recalcitrante ai loro disegni neo-imperialisti: ed ecco la crisi Ucraina.

 

↑2014.01.16 attenzione alle fake news e alla disinformazione anacronista: ad esempio la bufala del debito pubblico USA in mano alla Cina: prima del 2008 la Cina deteneva un bel po' (quasi 1/3 secondo alcune fonti), ma poi <julienews> ne ha perso fiducia e se n’è liberata fino a tenerne meno del 5%.

 

↑2013.mm.gg Crisi pilotata da una rete di finanzieri senza scrupoli? “una delle cause dell'attuale crisi finanziaria è che la U. S. Federal Reserve (FED) ha sovranità in materia di denaro pur essendo un istituto privato formato dalle 12 banche distrettuali americane. Tutte queste banche costituiscono il cuore dell'alta finanza che agisce in tutto il mondo ed hanno la facoltà di stampare Dollari americani. Nel corso degli ultimi 35 anni, la massa circolante di dollari risulterebbe aumentata di 40 volte, mentre il volume delle merci prodotte è aumentato solamente di quattro volte”.

Mi chiedo se derivi da lì l’organizzazione delle”rivolte con lo scopo di eliminare i governi recalcitranti (Sud Africa, Ucraina, Georgia e ora il Nord Africa) e fra un po’ contro la Russia? Trovo molto di vero in questo articolo di peacelink, ma trovo anche una distrazione: addita le responsabilità alla FED a livello esecutivo, ma non nomina altri livelli importanti, come ad esempio la banca mondiale e non accenna ai connotati dei potentati i che pilotano la cultura dominante assieme alla FED e al FMI (al cui vertice dal 2007 al 2011 c’era il massone DSK fino al 2011).

Ricordo che furono reperiti 700G€ per salvare le banche, menefreghisti dello strozzinaggio di una generazione di giovani condannati a regredire verso tassi di disoccupazione >40% anche in paesi sviluppati come IT, Spagna, Grecia ... : è noto il trucco dei regimi colpevoli di malefatte che scatenano guerre per dissimularne la responsabilità: la chiamata alle armi diversiva si può fare con le bombe ma anche a livello di cultura dominante opportunamente pilotata dai soliti  potentati attraverso i media e le supreme corti: ad esempio? gender option invaders, gender inquisizione, vulnus agli art18, 19, 26.3 della dichiarazione universale.

 

↑2009.mm.gg La grande crisi del nuovo secolo (di Luigi Spaventa)

 

↑2008.mm.gg Una tesi universitaria: dalla crisi subprime US alla crisi economica e finanziaria mondiale

 

↑2003.09.gg Paul Krugman pubblica «The Great Unraveling» (uscito in Italia come «La deriva americana»), nel quale critica i grossi disavanzi provocati dalla politica di taglio delle tasse, dal mantenimento della spesa pubblica e dalle spese provocate dalla guerra in Iraq e assicura che sarebbero sfociati in una grave crisi economica. [CzzC: vedi 2008]